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Madrid: sospetta intrusione nell’ambasciata della Corea del Nord

Madrid: sospetta intrusione nell’ambasciata della Corea del Nord

K metro 0 – Madrid – I servizi spagnoli indagano su un episodio inspiegabile nell’ambasciata della Corea del Nord con la presunta irruzione di un team che avrebbe rubato alcuni computer. Ma non ci sono denunce ufficiali. La scorsa settimana, precisamente venerdì pomeriggio alcuni uomini hanno fatto irruzione all’ambasciata della Corea del Nord, nel quartiere

K metro 0 – Madrid – I servizi spagnoli indagano su un episodio inspiegabile nell’ambasciata della Corea del Nord con la presunta irruzione di un team che avrebbe rubato alcuni computer. Ma non ci sono denunce ufficiali.

La scorsa settimana, precisamente venerdì pomeriggio alcuni uomini hanno fatto irruzione all’ambasciata della Corea del Nord, nel quartiere residenziale spagnolo di Avraca, a pochi passi, per ironia della sorte, dal Centro Nacional de Inteligencia (CNI), sede dei servizi spagnoli. Dopo aver forzato il cancello di ingresso, gli assalitori si sono diretti negli uffici e hanno aggredito il personale diplomatico, che è stato tenuto in ostaggio per circa quattro ore.

Mentre i funzionari erano imbavagliati e legati sulle loro sedie, gli aggressori portavano via diversi computer e telefoni cellulari. Secondo quanto riportato dalla stampa spagnola, l’allarme sarebbe stato dato da una donna coreana che, dopo essere riuscita a scappare, avrebbe iniziato a chiedere aiuto ai passanti. Alle ore 17:00 è stata allertata la Polizia Nazionale, che, con l’aiuto di un’interprete, è stata messa al corrente dell’accaduto.

“Un gruppo di uomini è entrato nell’ambasciata e ha imbavagliato il personale” ha spiegato la donna. Per accertare la veridicità della notizia, una pattuglia è stata inviata sul posto, ma quando l’agente di polizia ha bussato alla porta dell’ambasciata, un uomo ben vestito ha detto che non vi era alcun problema. Non credendo alle sue parole, la pattuglia è rimasta a sorvegliare il palazzo in modo discreto e, qualche minuto più tardi, quando tutto sembrava calmo, due macchine sono uscite di corsa dal palazzo consolare, scappando a grande velocità. È avvenuto tutto così in fretta che l’agente è riuscito a malapena a identificare uno dei due conducenti come l’uomo che, poco prima, lo aveva accolto all’ingresso.

Pochi secondi dopo, anche i funzionari in ostaggio si sono riversati in strada e sono stati subito assistiti dal servizio di urgenza medica Samur.

Non vi sono, per il momento, notizie ufficiali sebbene si pensi che l’azione sia stata frutto di un ordine ben pianificato: gli assalitori sapevano già a cosa mirare. Non si esclude, pertanto, lo spionaggio politico. Un funzionario del Ministero dell’Interno ha dichiarato che l’incidente è ancora sotto inchiesta e che le autorità coreane non hanno presentato alcuna denuncia ufficiale. Quando il giornale spagnolo El Confidendial ha cercato, infatti, di intervistare il personale dell’ambasciata nordcoreana sull’accaduto, ieri, l’unica risposta che ha ottenuto da un portavoce è stata: “Non abbiamo tempo per parlare”. Così come nessuna notizia è pervenuta dal Ministero degli Affari Esteri.

Un portavoce della polizia ha confermato, comunque, all’Associated Press che i suoi colleghi hanno soccorso una donna coreana che riportava delle lesioni. “Quello che posso dire è che sicuramente si è trattato di una rapina. Al momento non ho altre informazioni dettagliate su quale potrebbe essere il motivo certo” ha dichiarato Alejandro Cao de Benos, assistente del governo nordcoreano e presidente della Korean Friendship Association.

Ciò che è certo è che la Comisaría General de Información, ufficio specializzato nella lotta al terrorismo e collegato ai servizi di intelligence, sta indagando: i funzionari diplomatici sono stati interrogati per ore. Si sta cercando di capire quali informazioni contengano i computer rubati e perché siano così importanti per gli assalitori. La polizia, congiuntamente, sta anche indagando su un incendio avvenuto nella stessa zona il 2 febbraio per capire se vi sia un collegamento tra i due episodi.

Parlare semplicemente di furto è alquanto ambiguo: è strano che dei ladri abbiano come obiettivo un’ambasciata, persino quella nordcoreana, sapendo che la zona è super sorvegliata. Ad accrescere dubbi è anche la mancata denuncia ufficiale da parte dell’ambasciata stessa. L’incidente, inoltre, è avvenuto appena cinque giorni prima che il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e la sua controparte nordcoreana, Kim Jong-un, tenessero in Vietnam il secondo summit bilaterale sulla questione nucleare del paese asiatico, argomento tra le maggiori sfide globali.

Non lasciando nulla al caso, dunque, l’intrusione nell’ambasciata della Corea del Nord potrebbe anche essere legata alla questione del nucleare. Del resto nel 2017, il ministro degli Esteri spagnolo, Anfonso Dastis, aveva espulso dalla Spagna l’ambasciatore nordcoreano Kim Hyok Chol dopo il rifiuto ripetuto della Corea del Nord a rinunciare ai suoi programmi missilistici e nucleari.

 

di Mara Di Fuccia

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