K metro 0 – Roma – L’Istat diffonde oggi i dati relativi al tasso di inflazione a febbraio, che sale al +1,1%. L’inflazione a febbraio risale. Si ferma a +,1,1%, ma per quanto riguarda il tasso relativo al carrello della spesa la spinta verso l’alto è molto più consistente attestandosi al +2,1%. Ciò è dovuto
K metro 0 – Roma – L’Istat diffonde oggi i dati relativi al tasso di inflazione a febbraio, che sale al +1,1%. L’inflazione a febbraio risale. Si ferma a +,1,1%, ma per quanto riguarda il tasso relativo al carrello della spesa la spinta verso l’alto è molto più consistente attestandosi al +2,1%. Ciò è dovuto all’incremento dei prezzi dei vegetali freschi causato dal maltempo di questi giorni, nonché dei costi dell’energia. I riflessi di questa crescita si fanno sentire in modo pesante sulla vita delle famiglie. Si tratta infatti di aumenti che comportano aggravi in termini annui per una famiglia tipo di circa 325,60 euro annui.
“Un importo che, specialmente nella delicata fase che il Paese sta attraversando – afferma il presidente di Federconsumatori, Emilio Viafora – mette a dura prova i bilanci familiari, con importanti conseguenze negative sull’intero sistema economico, a causa dell’ulteriore contrazione della domanda interna. Ad aggravare ulteriormente la situazione contribuiscono le minacce provenienti dal rischio di aumento della pressione fiscale, nonché l’incombente aumento dell’IVA che potrebbe scattare dal prossimo anno”.
Viafora annuncia una importante iniziativa presa da Federconsumatori, un appello rivolto a Comuni e Regioni affinché non aumentino le addizionali, determinando un ulteriore aumento della pressione fiscale per i cittadini, che si rivelerebbe insostenibile in questo momento.
“Per quanto riguarda l’incremento dell’IVA che si prospetta nei prossimi anni – afferma Viafora – è fondamentale che il Governo lavori con impegno e serietà per trovare le coperture necessarie a scongiurare le clausole di salvaguardia”.
“È evidente che, di fronte a tale situazione non basta evitare gli aumenti – conclude il presidente di Federconsumatori – ma è necessario rilanciare la domanda interna attraverso una reale riforma fiscale con al centro una riduzione sul lavoro dipendente e sulle pensioni. È inoltre necessario destinare risorse agli investimenti per rimettere in moto la crescita, creando così una ripresa occupazionale stabile”.