K metro 0 – Bruxelles – A Siviglia, capitale dell’Andalusia, ha preso il via oggi la decima sessione plenaria dell’ARLEM, cioè l’assemblea regionale e locale euro mediterranea. Vi parteciperanno più di 150 rappresentanti da 19 paesi del Mediterraneo, per analizzare e discutere le possibili soluzioni sui più importanti problemi dell’area: nel programma dell’assemblea, si prevede
K metro 0 – Bruxelles – A Siviglia, capitale dell’Andalusia, ha preso il via oggi la decima sessione plenaria dell’ARLEM, cioè l’assemblea regionale e locale euro mediterranea. Vi parteciperanno più di 150 rappresentanti da 19 paesi del Mediterraneo, per analizzare e discutere le possibili soluzioni sui più importanti problemi dell’area: nel programma dell’assemblea, si prevede che l’incontro di Siviglia si concentrerà su due temi di particolare interesse per le città e le regioni dell’arco mediterraneo, come la situazione delle migrazioni e della gioventù, quest’ultima materia legata soprattutto all’occupazione e all’imprenditorialità.
I paesi membri dell’Assemblea presenti alla riunione di Siviglia sono: Egitto, Turchia, Algeria, Marocco, Siria (paese attualmente sospesa), Tunisia, Albania, Bosnia-Erzegovina, Israele, Giordania, Libano, Mauritania, Palestina, Monaco, Montenegro e la Libia, che partecipa come osservatore.
L’inaugurazione dei lavori è stata accompagnata da una visita studio al parco tecnologico ‘La Cartuja’ di Siviglia che ospitò l’Expo nel 1992 e che oggi negli stessi padiglioni ospita oltre cento aziende, incubatori di startup e anche una delle sedi del Centro comune di ricerca Ue.
Il capo della delegazione italiana al Comitato europeo delle Regioni, Enzo Bianco, ha detto: “Io sono un sostenitore di questo tipo di collaborazione fra i Paesi mediterranei. Trovo che uno degli errori strategici che l’Unione europea spesso ha fatto sia avere un baricentro molto spostato verso il Nord”. Commentando la situazione, ha poi aggiunto: “Nel futuro bisogna intensificare di più questa azione e darle sempre concretezza discutendo di problemi comuni, come l’ambiente e la questione delle migrazioni – aggiunge Bianco – bisogna promuovere la logica di una collaborazione ‘one to one’: un comune europeo stringe un rapporto di partnership con un comune libico e lo aiuta a risolvere un problema. Questo significa concretezza”.
Il Sindaco di Siviglia, Juan Espadas, ha aperto la decima sessione dell’ARLEM, dicendo: “Le divisioni e le incomprensioni verso il prossimo ci fanno tornare indietro. Questa è una delle ragioni per cui ha senso far parte di questa associazione: non solo per scambiare esperienze ma anche per costruire culture e scambi che ci uniscono in funzione di un obiettivo comune, il benessere dei cittadini”.
Al primo cittadino ha fatto eco il presidente del Comitato economico e sociale europeo, Luca Jahier, intervenuto all’apertura dei lavori: “Gli ultimi dieci anni non sono stati facili per la regione mediterranea, abbiamo quindi bisogno di qualsiasi occasione per discutere insieme a creare un’area condivisa di pace e prosperità prevista dalla Dichiarazione di Barcellona del 1995”, aggiungendo che “Possiamo scegliere molte cose nella nostra vita, ma non la geografia, che ci dà il mandato imperativo di condividere la nostra incredibile eredità culturale e cooperare per un futuro più luminoso”.
Jahier ha anche insistito sulla necessità d’includere maggiormente i giovani nella definizione delle politiche a loro dedicate, che a suo parere dovrebbero essere fatte “con i giovani, non per i giovani”.
“Il Mediterraneo resta prima di tutto un mare di opportunità, in particolare per quanto riguarda l’integrazione economica, ambito nel quale i numerosi strumenti a nostra disposizione non sono ancora stati sfruttati appieno”, ha detto invece il presidente del Comitato europeo delle Regioni (CdR), Karl-Heinz Lambertz, intervenendo alla decima sessione plenaria dell’ARLEM, di cui è copresidente. “Abbiamo bisogno di rispondere alle sfide del Mediterraneo, che resta ancora una delle regioni meno integrate al mondo – ha continuato Lambertz – bisogna assicurare una convergenza delle norme e una maggiore apertura dell’economia”.
Lambertz ha poi affermato che per accompagnare questo necessario processo di integrazione euro mediterranea, bisogna che l’UE sia attenta ai rapporti col vicinato, che si rafforzino le relazioni già esistenti tra le due sponde e che si propongano anche metodi innovativi di cooperazione.