K metro 0 – Mosca – Situazione complicata per quanto riguarda le relazioni tra la Russia e il Consiglio d’Europa. Negli ultimi mesi il Cremlino ha sospeso il pagamento dei contributi periodici all’organizzazione, conseguentemente alla privazione per la delegazione russa di una serie di diritti importanti. La crisi diplomatica è scoppiata a seguito della mancata
K metro 0 – Mosca – Situazione complicata per quanto riguarda le relazioni tra la Russia e il Consiglio d’Europa. Negli ultimi mesi il Cremlino ha sospeso il pagamento dei contributi periodici all’organizzazione, conseguentemente alla privazione per la delegazione russa di una serie di diritti importanti. La crisi diplomatica è scoppiata a seguito della mancata partecipazione della stessa ai lavori della PACE. A ottobre Thorbjørn Jagland, segretario generale del Consiglio d’Europa, aveva ricordato (citando alla lettera lo statuto) che se un paese non paga i propri contributi per due anni, l’organo statutario, ovvero il comitato dei ministri, può considerare l’esclusione di questo paese. La scadenza dei termini, per quanto riguarda la Russia, è prevista per giugno 2019.
Nelle ultime ore le tensioni sono aumentate. Mosca è infatti intenzionata ad abbandonare il Consiglio d’Europa (CE) se i suddetti diritti, vitali per la delegazione russa all’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa, non verranno ripristinati al loro stato iniziale. Il quotidiano Izvestia, inoltre, rivela che il ripristino debba avvenire prima dell’elezione del segretario generale dell’organizzazione. Molti dubbi aleggiano sulla partecipazione della Russia alle elezioni, che sono fissate per giugno, soprattutto visto che il conflitto tra Mosca e il Consiglio d’Europa sembra perdurare.
Il mese scorso, il secondo viceministro degli Esteri della Federazione Russa, Alexander Grushko, aveva commentato la situazione spiegando che: “Tutti sono anche consapevoli del fatto che, naturalmente, il ritiro della Russia dal Consiglio d’Europa, che potrebbe essere inevitabile se la situazione non si svilupperà nella giusta direzione, infliggerà un duro colpo all’organizzazione stessa. Cos’è il Consiglio d’Europa senza la Russia?”. Il quotidiano russo sottolinea ulteriormente come, secondo il parere di Grushko, l’elezione del capo del Consiglio d’Europa senza la partecipazione della Russia, non farebbe che inasprire i rapporti e prolungare la crisi nel tempo. Il secondo viceministro ha ribadito poi che: “Una sessione della PACE si svolgerà a giugno: là verrà eletto il segretario generale dell’organizzazione. Ad oggi, alcuni dei giudici della CEDU e il Commissario per i diritti umani sono stati eletti senza la nostra partecipazione”.
A complicare ulteriormente i rapporti tra Russia e Unione Europea è l’indiscrezione trapelata nei giorni scorsi riguardo Elizaveta Peskova, figlia di Dmitrij Peskov, portavoce del presidente russo Vladimir Putin dal 2000 e dal 2012 capo del suo ufficio stampa. L’inchiesta è stata portata avanti da Radio Free Europe, che ha scoperto che la ragazza, che vive tra Parigi, Mosca e Bruxelles, lavora come tirocinante per l’eurodeputato francese di destra radicale Aymeric Chauprade. Ciò comporta che Elizaveta Peskova ha la possibilità di accedere a tutti gli edifici del Parlamento Europeo, e possibilmente anche ai vari documenti riservati. Radio Free Europe ha interpellato proprio Chauprade riguardo la questione. L’eurodeputato ha ammesso che Peskova lavora con lui e ha tenuto a precisare che: “La signorina Peskova è figlia di una persona molto importante nella Federazione Russa, ma in quanto studente ha diritto, come tutti gli altri giovani, a fare uno stage come parte del suo percorso di studi”. Chauprade ha inoltre spiegato all’agenzia di stampa AFP che la ragazza non può partecipare ai lavori. I dubbi rimangono sull’efficacia dei controlli, visto che per quanto concerne il ruolo di tirocinante di Peskova è possibile collegarsi alla rete del Parlamento e a quello del gruppo EFDD.