fbpx

Moldavia, elezioni: vincono i filo russi, Chinisau più lontana dall’UE

Moldavia, elezioni: vincono i filo russi, Chinisau più lontana dall’UE

K metro 0 – Chinisau – Un risultato che potrebbe lasciare l’ex repubblica sovietica tra l’incudine e il martello, tra forze filoccidentali e quelle pro-Russia, quello riportato dai risultati pressoché definitivi delle elezioni parlamentari, svoltesi ieri. Nessun partito avrebbe ottenuto la maggioranza: con il 97% dei voti contati all’inizio di lunedì, i socialisti dell’opposizione pro-Russia

K metro 0 – Chinisau – Un risultato che potrebbe lasciare l’ex repubblica sovietica tra l’incudine e il martello, tra forze filoccidentali e quelle pro-Russia, quello riportato dai risultati pressoché definitivi delle elezioni parlamentari, svoltesi ieri. Nessun partito avrebbe ottenuto la maggioranza: con il 97% dei voti contati all’inizio di lunedì, i socialisti dell’opposizione pro-Russia in senso lato avevano il 31,5%, mentre il gruppo pro-europeo ACUM aveva il 25,9%; il Democratic Party era al terzo posto con il 24,1%.

In Moldavia, piccolo stato tra Romania e Ucraina, questa tornata di elezioni ha visto cambiare gli equilibri politici, da quanto l’alleanza governativa del Partito Democratico ha perso il sostegno della corruzione dilagante, il crollo degli standard di vita e la progressiva erosione della democrazia.  I socialisti accusano il partito Democratico di aver organizzato il trasporto in pullman degli elettori, cui sarebbero anche state date precise indicazioni di voto. La campagna elettorale è stata caotica, con le autorità russe che hanno accusato Vladimir Plahotniuc, del Partito Democratico, di gestire un vasto piano di riciclaggio di denaro nel 2013-14.

Il presidente Igor Dodon ha detto, dopo aver votato: “Corriamo un forte rischio che si vada a elezioni anticipate”. L’attuale presidente, insieme a Maia Sandu, leader filoeuropea, hanno avvisato che, in caso di scoperta di procedure elettorali viziate da frodi, vi saranno significative manifestazioni di protesta, perché un risultato elettorale inconcludente porterebbe troppa instabilità. Se i legislatori non riescono a formare una coalizione di governo entro 45 giorni dal risultato elettorale, il presidente scioglierà la legislatura e indirà una nuova votazione.

Le parti avrebbero dovuto ottenere un minimo del 6% delle schede per entrare in Parlamento. Le autorità elettorali hanno dichiarato che l’affluenza alle urne è stata poco superiore al 49%, al momento della chiusura dei sondaggi: è stata “la più antidemocratica della storia della Moldova”, a detta di Maia Sandu, leader del partito dell’ACUM; ha poi aggiunto: “Una banda di ladri […] ha catturato le istituzioni statali” e sta “spaventando […] minacciando e impoverendoci”, ha detto Sandu ieri mentre sollecitava i moldavi a votare.

Svetlana Druta, un’elettrice, ha dichiarato di aver votato per cambiare il sistema giudiziario perché “Abbiamo bisogno di iniziare dall’alto e poi (cambiare) scuole elementari e scuole materne, e quindi abbiamo bisogno di un sistema di buona salute”.

Il risultato elettorale, comunque, conferma la tendenza in atto da qualche tempo nei paesi dell’est Europa, con diversi paesi che si riavvicinano alla Russia allontanandosi dall’UE, aumentato il tasso di influenza di Vladimir Putin in occidente.

Condividi su:

Posts Carousel

Latest Posts

Top Authors

Most Commented

Featured Videos

Che tempo fa



Condividi su: