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Paesi Bassi. La commissione di sicurezza: “Vanno fatti passi avanti per la sicurezza dei voli aerei su zone di conflitto”

Paesi Bassi. La commissione di sicurezza: “Vanno fatti passi avanti per la sicurezza dei voli aerei su zone di conflitto”

K metro 0 – Paesi Bassi – Un rapporto della commissione di sicurezza olandese mette in luce i rischi ancora esistenti per quanto riguarda gli aerei che sorvolano zone di guerra.  Risale a poco piu’ di quattro anni fa l’incidente che ha visto coinvolto un jet malese che sorvolava l’Ucraina dell’est. Il rapporto sottolinea come

K metro 0 – Paesi Bassi – Un rapporto della commissione di sicurezza olandese mette in luce i rischi ancora esistenti per quanto riguarda gli aerei che sorvolano zone di guerra.  Risale a poco piu’ di quattro anni fa l’incidente che ha visto coinvolto un jet malese che sorvolava l’Ucraina dell’est. Il rapporto sottolinea come le compagnie aeree debbano ancora mettere a punto un sistema di scambio di informazioni utile a prevenire incidenti del genere.

Nel 2014, il 17 luglio, il volo 17 della Malaysia Airlines si è schiantato. Da lì sono nati una serie di studi e investigazioni su come si possa migliorare la sicurezza dei voli. La commissione era arrivata alla conclusione che l’aereo fosse stato colpito da un missile Buk, proveniente dall’area occupata dai ribelli filorussi. Il velivolo si è disintegrato in aria e ha fatto piovere frammenti sul territorio ucraino. Tutte le persone a bordo sono morte. Sia i Paesi Bassi sia l’Australia considerano come vero colpevole dell’accaduto la Russia, che ha fornito i missili ai ribelli.

Tjibbe Joustra, presidente della commissione di sicurezza, ha parlato di progressi dall’incidente del volo malese. Le compagnie aeree, infatti, negli ultimi anni sono migliorate nella condivisione di inormazioni riguardo i potenziali rischi esistenti nel sorvolare su aree di conflitto. Ha spiegato che: “Le compagnie aree ora adottano un approccio piu’ strutturato nell’analisi dei rischi e delle variabili, arrotondando per eccesso il livello di pericolosità già nella fase iniziale degli studi”. Anche la Commissione europea sta fornendo il proprio contributo al miglioramento del meccanismo di interscambio delle informazioni. Ciononostante, Joustra ha osservato sforzi non sufficienti, considerando che gli interventi necessari vanno attuati in tempi brevi. Nel caso in cui una nazione abbia all’interno del proprio territorio dei conflitti deve impegnarsi velocemente nella chiusura degli spazi aerei oppure nell’imporre limiti di altitudine ai voli che passano nelle suddette zone. Ha sottolineato poi, concludendo il discorso, che è proprio nell’interesse delle nazioni stesse che vanno apportati dei cambiamenti, visto che se “nelle aree di conflitto viene imposta un chiusura del suolo aereo, allora le responsabilità su tale zona non ricadranno piu’ nella giurisdizione del Paese interessato”

Per la commissione di sicurezza, tuttavia, c’è ancora molto lavoro da fare visto che “Pochi cambiamenti sono stati fatti in materia di suolo aereo da parte delle nazioni interessate da conflitti”. Non solo, nelle dichiarazioni si legge che le compagnie aeree necessitano di informazioni molto più dettagliate e complesse per calcolare i rischi annessi al sorvolo di certe aree.

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