K metro 0 – Bruxelles – Fino a quando la grande famiglia dei diritti europei, il Partito popolare europeo (PPE), tollererà la presenza di Viktor Orban al suo interno? Il Primo Ministro ungherese, promotore dell’illiberalismo, ha lanciato una nuova campagna. Brutalmente, sta prendendo di mira, ancora una volta, il miliardario George Soros, divenuto negli ultimi anni
K metro 0 – Bruxelles – Fino a quando la grande famiglia dei diritti europei, il Partito popolare europeo (PPE), tollererà la presenza di Viktor Orban al suo interno? Il Primo Ministro ungherese, promotore dell’illiberalismo, ha lanciato una nuova campagna. Brutalmente, sta prendendo di mira, ancora una volta, il miliardario George Soros, divenuto negli ultimi anni uno dei suoi principali capri espiatori. Ma, questa volta, ha anche attaccato frontalmente, Jean-Claude Juncker, il presidente della Commissione europea, che è anche membro del PPE.
Il governo del Primo Ministro conservatore nazionale ha annunciato lunedì, 18 febbraio, il nuovo visual di una campagna pubblicitaria, con i volti di MM. Soros e Juncker accompagnati dallo slogan: “Hai anche il diritto di sapere cosa sta preparando Bruxelles. Vogliono introdurre la quota di reinsediamento obbligatoria di migranti, indebolire i diritti degli Stati membri di difendere i propri confini; facilitare l’immigrazione attraverso un visto per immigrati”.
Il portavoce della Commissione Ue, Margheritis Schinas, ha detto: “La campagna del governo ungherese è scioccante. Le teorie cospirative ridicole sono ora diffuse al maggior numero di persone. Gli ungheresi meritano di meglio, si meritano i fatti, non le finzioni. È sbagliato affermare che l’Unione europea mina la protezione delle frontiere, è addirittura l’opposto. Non abbiamo intenzione di creare visti umanitari”. Orban ha fatto la rimozione del campo ufficiale ungherese. La questione della quota obbligatoria per i rifugiati non è stata messa all’ordine del giorno a Bruxelles per almeno un anno e mezzo.
Questa è ben lungi dall’essere la prima campagna anti-Bruxelles del governo ungherese, che aveva già trasmesso, nell’aprile 2017, un questionario molto ampio intitolato “Stop Bruxelles” sostenendo, già, che la Commissione voleva “forzare” l’Ungheria ad accettare migranti che sono entrati illegalmente nell’Unione europea.
di Salvatore Rondello