K metro 0 – Bruxelles – Il tempo stringe e la questione dell’accordo sulla Brexit è ancora tutta da discutere. La premier britannica Theresa May sarà domani a Bruxelles proprio per progredire nella trattativa con l’Unione europea e convincere il suo parlamento. Ne discuterà insieme al presidente della Commissione Europea, Jean-Claude Juncker. Nelle ore scorse,
K metro 0 – Bruxelles – Il tempo stringe e la questione dell’accordo sulla Brexit è ancora tutta da discutere. La premier britannica Theresa May sarà domani a Bruxelles proprio per progredire nella trattativa con l’Unione europea e convincere il suo parlamento. Ne discuterà insieme al presidente della Commissione Europea, Jean-Claude Juncker. Nelle ore scorse, infatti, proprio quest’ultimo ha riaperto il dialogo su un possibile rinvio della data di inizio dei lavori per l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea. In un’intervista rilasciata al quotidiano Stuttgarter Zeitung martedì scorso, spiegava che un rinvio comporterebbe la possibilità per il Regno Unito di partecipare alle prossime elezioni europee, che si terranno dal 23 al 26 maggio. Ha sottolineato poi come un evento del genere sia “difficile da immaginare”, definendo l’ipotesi come un “tardivo scherzo del destino”. Juncker ha concluso ribadendo che la richiesta di rinvio possa avvenire solamente da parte del Regno Unito ed esclusivamente entro il periodo di insediamento del nuovo Parlamento europeo, ad inizio luglio.
Nel patto attualmente stipulato tra la May e l’Unione Europea, è compreso un lungo periodo di transizione, utile ad ammortizzare il più’ possibile gli effetti che una tale operazione possa avere sui mercati e sugli affari. Il tempo scorre, e a mano a mano gli effetti che si ripercuoteranno su tutta la macchina dello stato saranno maggiori. Il parlamento britannico, secondo quanto riportano gli organi di stampa, sarebbe seriamente preoccupato per la crisi degli approvvigionamenti che si scatenerà, con ogni probabilità, alla frontiera tra Irlanda del Nord e l’Irlanda, Paese membro dell’Ue. Proprio per questo motivo non si è ancora raggiunta l’intesa tra le parti.
Tuttavia, una portavoce della Commissione europea, Margaritis Schinas, ha dichiarato che non c’è possibilità che “L’Ue a 27 riapra il discorso sull’accordo di addio”, condizione su cui molti legislatori britannici hanno insistito prima di poter supportare l’accordo sull’addio del Regno Unito, fissato per il 29 marzo. L’Unione ha infatti spesso ribadito come l’accordo sulla Brexit sia prendere o lasciare. Si è parlato della ricerca un compromesso ma fin’ora Londra ha insistito fortemente sulle modifiche da apporre al testo dell’accordo, in particolare May vorrebbe intervenire sulla questione riguardante la frontiera tra l’Irlanda e l’Irlanda del Nord, per poter rendere i patti solamente temporanei. Gli incontri previsti per questa settimana, spiega Schinas, saranno mirati specificamente al raggiungimento di un supporto molto ampio all’interno del parlamento britannico e al contempo al rispetto delle linee guida indicate dai Paesi membri dell’Unione Europea.