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Usa. L’ex vicedirettore dell’FBI rivela un possibile crimine dell’amministrazione Trump

Usa. L’ex vicedirettore dell’FBI rivela un possibile crimine dell’amministrazione Trump

K metro 0 – Washington – Turbolenze mediatiche per la presidenza USA a causa delle dichiarazioni rilasciate dall’ex vicedirettore dell’FBI Andrew McCabe, il quale avrebbe detto in un’intervista andata in onda domenica che un “crimine potrebbe essere stato commesso” quando il presidente Donald Trump ha licenziato il capo dell’FBI e ha cercato di minare pubblicamente

K metro 0 – Washington – Turbolenze mediatiche per la presidenza USA a causa delle dichiarazioni rilasciate dall’ex vicedirettore dell’FBI Andrew McCabe, il quale avrebbe detto in un’intervista andata in onda domenica che un “crimine potrebbe essere stato commesso” quando il presidente Donald Trump ha licenziato il capo dell’FBI e ha cercato di minare pubblicamente un’indagine sui legami della sua campagna con la Russia.

Durante l’intervista rilasciata a “60 Minutes”, McCabe ha anche svelato che l’FBI aveva buone basi per aprire un’inchiesta di controspionaggio sul fatto che Trump fosse in combutta con la Russia, rappresentando un grosso pericolo per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti, soprattutto alla luce del sospetto licenziamento, nel maggio 2017, del direttore dell’FBI in carica, James Comey.

“E l’idea è, se il presidente ha commesso un ostacolo alla giustizia, ha licenziato il direttore dell’FBI per avere un impatto negativo o chiudere le nostre indagini sulle azioni maligne della Russia e, eventualmente, a sostegno della sua campagna, in quanto investigatore di controspionaggio devi necessariamente chiederti: “Perché dovrebbe farlo un presidente degli Stati Uniti?”. Queste le parole di McCabe, che ha aggiunto: “Quindi tutti quegli stessi tipi di fatti ci inducono a chiederci se esiste una relazione inappropriata, una connessione tra questo presidente e il nostro più temibile nemico, il governo della Russia?”. Inoltre, McCabe, rispondendo a una domanda specifica, ha affermato che anche il sostituto procuratore generale Rod Rosenstein era d’accordo con le indagini di ostruzione e controspionaggio.

Nonostante un portavoce del Dipartimento di Giustizia, domenica sera, non abbia voluto commentare la situazione, McCabe ha rivelato che nel momento in cui Trump ha suggerito al procuratore Rosenstein di mettere nero su bianco le sue personali preoccupazioni riguardo Comey, il presidente avrebbe chiesto esplicitamente al funzionario del Dipartimento di Giustizia di fare riferimento alla Russia nel promemoria: questo documento, inizialmente, sarebbe servito a giustificare il suo licenziamento, e ovviamente, la versione resa pubblica dopo il licenziamento di Comey non faceva menzione della Russia.

In risposta alle accuse, Trump aveva detto in un’intervista televisiva giorni dopo il licenziamento, che stava pensando a “questa cosa della Russia” proprio quando ha licenziato Comey.

Ora, quelle azioni, stanno mettendo in allerta l’FBI, preoccupato che il presidente stia illegalmente cercando di ostacolare la sonda russa: “Messe insieme, queste circostanze erano fatti articolabili che suggerivano che un crimine poteva essere stato commesso”, ha detto McCabe. “Il presidente potrebbe essere stato impegnato nell’ostruzione della giustizia nel licenziamento di Jim Comey”.

L’anno scorso, McCabe è stato licenziato dal Dipartimento di Giustizia a seguito di un’accusa durante un’indagine interna su una divulgazione di notizie, accusa deferita all’ufficio del procuratore degli Stati Uniti a Washington per l’eventuale procedimento giudiziario, ma non è stata presentata alcuna prova. McCabe ha negato di avere mentito intenzionalmente e ha detto domenica che crede che il suo licenziamento sia stato motivato politicamente, proprio per le accuse da lui mosse al presidente Trump.

In alcuni estratti rilasciati la scorsa settimana da CBS News, McCabe ha anche descritto una conversazione in cui Rosenstein aveva proposto di invocare il 25 ° emendamento della Costituzione per rimuovere Trump dall’incarico; di contro il Dipartimento di Giustizia ha dichiarato che Rosenstein, sulla base dei suoi rapporti con Trump, non vede la causa per chiedere la rimozione del presidente.

A riguardo, la senatrice Elizabeth Warren, democratica del Massachusetts che sta cercando la nomina del suo partito per la presidenza, ha detto ai giornalisti, a chiusura di un evento elettorale domenica a Las Vegas, che se la gente intorno a Trump crede di non poter adempiere agli obblighi del suo ufficio, allora hanno il dovere di invocare il 25 Emendamento.

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