fbpx

Programmi ed alleanze politiche per elezioni europee 2019

Programmi ed alleanze politiche per elezioni europee 2019

K metro 0 – Roma – A maggio 2019 ci saranno le elezioni europee. Oltre 400 milioni di cittadini dei 27 stati membri saranno chiamati a votare per il rinnovo del parlamento europeo. Un giorno importantissimo per la Comunità europea in cui si fronteggeranno due visioni opposte dell’Europa. Il manifesto elettorale del candidato del Pse

K metro 0 – Roma – A maggio 2019 ci saranno le elezioni europee. Oltre 400 milioni di cittadini dei 27 stati membri saranno chiamati a votare per il rinnovo del parlamento europeo. Un giorno importantissimo per la Comunità europea in cui si fronteggeranno due visioni opposte dell’Europa.

Il manifesto elettorale del candidato del Pse alla presidenza della commissione europea, Frans Timmermans, sarà presentato il 22 e 23 febbraio a Madrid. Un manifesto elettorale che mette al centro quello che viene definito un nuovo contratto sociale per l’Europa. Il PSOE, padrone di casa, ospiterà oltre Timmermans, i leader socialisti di tutta Europa.

Alle elezioni europee ciascun candidato può presentarsi in un solo paese dell’Ue. L’età minima per candidarsi è diversa in ciascun paese. Nella maggior parte degli stati membri è sufficiente aver compiuto 18 anni. In Belgio, Bulgaria, Repubblica Ceca, Estonia, Irlanda, Lettonia, Lituania, Polonia, Slovacchia e Cipro bisogna avere compiuto 21 anni, in Romania 23 e infine in Italia e Grecia 25 anni.

Le elezioni del parlamento hanno un ruolo fondamentale anche nella scelta della prossima Commissione europea, l’organo esecutivo dell’Ue. Dal 2014 è in uso la cosiddetta procedura dei candidati capilista, SpitzenKandidat. Nei mesi precedenti alle elezioni i partiti politici europei scelgono il proprio candidato per la Presidenza della Commissione. A maggio i cittadini sceglieranno i 705 deputati che comporranno il parlamento fino al 2025.

Il presidente del Consiglio europeo consulta il nuovo Parlamento su un possibile candidato alla presidenza della Commissione, tenendo conto dei risultati emersi dalle urne. Dopo le consultazioni, il presidente del Consiglio europeo propone un candidato al Consiglio europeo. Il Consiglio europeo vota la proposta del candidato, con maggioranza qualificata.

Poi il Parlamento europeo eleggerà il presidente della Commissione, proposto dal Consiglio europeo, con almeno 353 voti.

Successivamente verranno scelti i commissari che affiancheranno il presidente. Saranno gli stati membri a proporre i nomi, uno per ogni stato. Il parlamento a quel punto eleggerà l’intera commissione. Il partito politico europeo è costituito dai singoli partiti nazionali, con parlamentari eletti in almeno un quarto degli stati membri.

I principali partiti europei sono il Ppe (Partito popolare europeo), il cui candidato principale è il tedesco Manfred Weber. Il Pse (Partito dei socialisti europei), guidato dall’olandese Frans Timmermans. Il terzo grande partito è quello dei Conservatori e riformisti europei, l’Ecr, il cui candidato principale è il ceco Jan Zahradil. L’Alleanza dei liberali e dei democratici per l’Europa, Alde, il cui attuale capo politico è Guy Verhofstadt, non ha ancora scelto il suo, o probabilmente i suoi, candidati. Il partito europeo dei Verdi ha scelto due candidati principali, Ska Keller e Bas Eickhout.

In una risoluzione votata a febbraio 2018, il Parlamento si è impegnato rifiutare qualsiasi candidato alla Presidenza della Commissione che non sia stato designato “candidato capolista” prima delle elezioni europee.

In Italia il Movimento penta stellato è alla ricerca di alleati per poter formare un gruppo parlamentare.

Attualmente per formare un gruppo, nel Parlamento europeo è  necessaria la presenza di almeno 7 partiti in 7 paesi diversi, quindi il Movimento 5 stelle ancora non avrebbe raggiunto i requisiti previsti.

La ricerca di alleati in Europa, per i 5Stelle, è stata peraltro particolarmente controversa. Ieri per esempio è stata confermata dall’entourage di Davide Casaleggio la notizia di un incontro, avvenuto a giugno, con Steve Bannon. Mentre a lungo è circolata la voce di un incontro, a settembre scorso, tra lo stesso Bannon e Di Maio.

Anche la galassia degli alleati presentati recentemente, è molto variegata. Il polacco Kukiz, un passato da cantante rock, guida un partito di estrema destra, noto tra l’altro per le battaglie antiabortiste. Il partito finlandese Liike Nyt, rappresentato a Roma da Karolina Kahonen, è fortemente liberista (in comune con i grillini ha le posizioni sulla democrazia diretta). Il croato Ivan Sincic, invece, si batte per portare il suo Paese fuori dalla Nato e dall’Unione europea, ed ha una linea economica nettamente protezionista. Quanto ad Akkel, è il partito greco dell’agricoltura e dell’allevamento, il cui leader, Evangelos Tsiobanidis, ritiene che la Grecia abbia perso la sua sovranità nazionale a vantaggio di altri Paesi europei e della Nato. Si oppone ai principi del libero commercio, ed è anche contrario alle sanzioni alla Russia, penalizzanti per le esportazioni greche.

Tra circa un mese e mezzo, tutti i giochi elettorali dovranno concludersi. Da quel momento gli elettori avranno il quadro completo per poter fare le proprie scelte.

di Salvatore Rondello

 

 

Condividi su:

Posts Carousel

Latest Posts

Top Authors

Most Commented

Featured Videos

Che tempo fa



Condividi su: