K metro 0 – Bruxelles – Lo scorso 7 dicembre la Commissione ha presentato al Parlamento europeo, al Consiglio europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni una comunicazione dal titolo “Piano coordinato sull’intelligenza artificiale”. Oggi il Consiglio europeo ha adottato le conclusioni sul piano coordinato. “Made in Europe”
K metro 0 – Bruxelles – Lo scorso 7 dicembre la Commissione ha presentato al Parlamento europeo, al Consiglio europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni una comunicazione dal titolo “Piano coordinato sull’intelligenza artificiale”.
Oggi il Consiglio europeo ha adottato le conclusioni sul piano coordinato. “Made in Europe” è il nome scelto dal Consiglio dell’UE per il piano strategico coordinato che mira a promuovere lo sviluppo e l’uso dell’intelligenza artificiale, rafforzando la collaborazione tra Stati e valorizzando partnership pubblico-private per aumentare gli investimenti.
Il documento contiene delle indicazioni, riguardanti non solo le strategie comunitarie, ma anche quelle che gli Stati membri dovrebbero varare o adottare, entro il 2019, intensificando la collaborazione tra industrie e mondo accademico, mentre incoraggiano i privati a intensificare gli investimenti nel settore dell’intelligenza artificiale.
Il Consiglio avverte, tramite il documento, dei problemi di privacy che l’intelligenza artificiale può sollevare, sottolineando che “è necessario mettere a disposizione, con le opportune garanzie, dati più sicuri e di più elevata qualità detenuti dal settore pubblico e da quello privato, al fine di sviluppare le tecnologie dell’intelligenza artificiale e creare spazi comuni europei dei dati affidabili”. In questo modo sarà possibile lo sviluppo di prodotti e servizi basati sulla privacy by design, basato su una organizzazione cooperativa dello spazio UE, che consenta lo scambio di buone prassi.
Molta attenzione è sul mercato del lavoro: per questo motivo il Consiglio spinge per una immediata elaborazione della relazione che il gruppo di esperti ad alto livello presenterà nella primavera del 2019 sull’impatto della trasformazione digitale sui mercati del lavoro dell’Ue, nonché il contributo delle parti sociali. Sempre restando in tema di occupazione si pone l’accento sull’urgenza di integrare le competenze digitali, in particolare in relazione all’intelligenza artificiale, in tutti i livelli di istruzione e di aumentare la disponibilità nell’istruzione terziaria di programmi Ict di elevata qualità.
Chiaramente la formazione specialistica dei professionisti necessari deve essere accompagnata dall’adozione urgente di norme, integrative delle discipline nazionali, specifiche a livello europeo, per trattenere gli specialisti europei sul territorio.
Il documento pone il focus sull’etica: è previsto, infatti, che siano garantiti e rispettati i diritti dei cittadini europei, attuando comportamenti etici nel settore dell’AI, in primo luogo il rispetto di privacy e diritti umani basilari.