K metro 0 – Roma – Giuseppe Giulietti è stato riconfermato presidente della Federazione nazionale della Stampa italiana. La rielezione al termine della prima riunione del rinnovato Consiglio nazionale della Fnsi che ha concluso la tre giorni del XXVIII Congresso nazionale della Stampa italiana, celebrato a Levico Terme (Tn) dal 12 al 14 febbraio 2019. Ha ottenuto,
K metro 0 – Roma – Giuseppe Giulietti è stato riconfermato presidente della Federazione nazionale della Stampa italiana. La rielezione al termine della prima riunione del rinnovato Consiglio nazionale della Fnsi che ha concluso la tre giorni del XXVIII Congresso nazionale della Stampa italiana, celebrato a Levico Terme (Tn) dal 12 al 14 febbraio 2019. Ha ottenuto, al primo scrutinio, 91 preferenze su 110 votanti.” Continuiamo a lavorare insieme contro tagli e bavagli – ha detto il neoeletto presidente – Sempre più dalla parte dei cronisti e delle comunità minacciate da mafie e malaffare”. Classe 1953, iscritto all’Ordine del Veneto dal 1982, Giulietti è stato vicesegretario nazionale della Fnsi, segretario dell’Usigrai, parlamentare, portavoce dell’associazione Articolo21. Era stato eletto presidente nel dicembre 2015, dopo la prematura scomparsa di Santo Della Volpe. Raffaele Lorusso è invece stato riconfermato nella carica di segretario.
Il lavoro deve essere riportato al centro del confronto tra il governo e le parti sociali. Anche quello dei giornalisti. Che chiedono di non essere più “picconati”, perché delegittimare l’informazione e minarne il pluralismo mette a rischio la tenuta democratica del Paese. Sono le priorità con cui la Federazione nazionale della stampa esce dal 28/o congresso nazionale di Levico Terme, in Trentino, chiuso nella notte, che ha visto rieletti segretario e presidente, Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti. “Serve – affermano a congresso chiuso – un confronto serio, aperto, anche acceso, col governo sul lavoro, purché non sia una passerella che intenda delegittimare gli interlocutori. Faremo fronte comune con le altre forze sindacali per portare al centro il lavoro nel Paese”. “Le difficoltà e le sofferenze dal punto di vista lavorativo causate da questa fase di trasformazione del giornalismo – spiega Lorusso – non possono essere affrontate solo dagli attori del sistema, che certo devono fare più investimenti non solo sui prodotti, ma anche sul lavoro, visto che ormai la precarietà è un tratto distintivo. Per salvare il settore, in grandissima difficoltà non solo in Italia, serve un intervento pubblico mirato, com’è stato per altri ambiti centrali. La politica e il governo devono farsene carico, al di là delle posizioni ideologiche, perché l’informazione è cruciale nella tenuta democratica del Paese, come ha sottolineato più volte il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Bisogna rafforzare la libertà e i diritti – sottolinea – e non si può picconare ogni volta una parte della Costituzione. L’articolo 21 sulla libertà di stampa è imprescindibile per salvaguardare il pluralismo dell’informazione e con esso la democrazia”.
Tra i primi impegni Giulietti evidenzia quindi quello di “una campagna nazionale contro le querele-bavaglio. Bisogna calendarizzare subito – dice – leggi e progetti per contrastarle e approvarli in poche settimane. Chi fa una querela dovrebbe avere la prospettiva, se la perderà, di versare una cifra consistente in un fondo per i precari”.
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