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Venezuela. Maduro rivela: “C’è stato un incontro segreto con delegato USA”

Venezuela. Maduro rivela: “C’è stato un incontro segreto con delegato USA”

K metro 0 – Caracas – Il presidente del Venezuela Nicolàs Maduro ha rivelato, a The Associated Press, che c’è stato un incontro tra un delegato USA per il Venezuela, Elliott Abrams, e il ministro degli Esteri venezuelano Jorge Arreaza. Le parole del presidente venezuelano risalgono a giovedì scorso e raccontano di una verità diversa

K metro 0 – Caracas – Il presidente del Venezuela Nicolàs Maduro ha rivelato, a The Associated Press, che c’è stato un incontro tra un delegato USA per il Venezuela, Elliott Abrams, e il ministro degli Esteri venezuelano Jorge Arreaza. Le parole del presidente venezuelano risalgono a giovedì scorso e raccontano di una verità diversa da quella messa in luce dal governo Trump.

Il presidente degli Stati Uniti infatti ha sempre appoggiato gli sforzi dell’opposizione nel ribaltare l’attuale governo in Venezuela, soprattutto quando il leader, Juan Guaidó come presidente dell’Assemblea Nazionale, si è dichiarato presidente incaricato, dichiarando di poter acquisire il potere per diritto costituzionale. Guaidó non ha ricevuto solo il supporto degli Stati Uniti ma anche di dozzine di Paesi in America Latina e in Europa, il cui obiettivo è far fuori Maduro.  In Europa Francia, Spagna e Regno Unito hanno riconosciuto ufficialmente, nei giorni scorsi, Guaidó come capo di Stato e interlocutore politico. Il ministro degli Esteri francesi, Jean-Yves Le Drian, all’emittente France Inter, aveva dichiarato: “Consideriamo che oggi il presidente dell’Assemblea Nazionale, Juan Guaidó, la cui legittimità è perfettamente riconosciuta, sia abilitato a convocare le elezioni presidenziali”. Simili dichiarazioni sono arrivate da Londra, Berlino e Madrid. Qualche giorno fa, dopo un attento periodo di riflessione, è arrivato anche l’appoggio dell’Italia.

Riguardo gli incontri con il delegato USA di cui ha parlato Maduro sono avvenuti a New York e sono durati più di qualche ora. Fonti interne riferiscono che si è parlato in particolare di un piano di uscita per Maduro. Nel primo incontro, però, si è riscontrata molta tensione: il delegato degli USA ha fatto tremare il Venezuela, accennando ad un dispiego di forze militari e asserendo che il governo è complice di Cuba, della Russia e degli Hezbollah. Il supporto della Cina e della Russia è stato fondamentale negli ultimi anni. Questi Paesi infatti hanno rifornito il Venezuela di fondi, armi e investimenti sul petrolio.

Il presidente venezuelano ha però sottolineato che tale supporto di Putin, possa scatenare una violenta crisi geopolitica simile a quella della guerra fredda tra Russia e Stati Uniti. Ha poi ribadito la propria volontà di non dimettersi, aspirando ad un posto nella storia dei leader di sinistra latinoamericani come Allende o Arbenz, i cui governi, nei decenni scorsi, sono stati fatti crollare proprio grazie al supporto statunitense.  Gli Stati Uniti non sembrano voler fare un passo indietro sulla propria posizione, insistono sulle dimissioni di Maduro. Dal Venezuela cresce comunque la fiducia, visto che gli incontri sono stati interpretati come una possibile apertura degli Stati Uniti a dialogare sulla faccenda. Nonostante poi i comunicati rilasciati da Washington raccontino un’altra storia.

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