K metro 0 – Bruxelles – È arrivato l’ok da parte dei 28 ambasciatori degli Stati europei sul Pan-European Personal Pension Product, meglio conosciuto come Pepp. La proposta di istituzione del piano pensionistico individuale paneuropeo è stata presentata dalla Commissione europea a giugno 2016. Le istituzioni hanno lungamente dibattuto sulla creazione di un prodotto pensionistico
K metro 0 – Bruxelles – È arrivato l’ok da parte dei 28 ambasciatori degli Stati europei sul Pan-European Personal Pension Product, meglio conosciuto come Pepp. La proposta di istituzione del piano pensionistico individuale paneuropeo è stata presentata dalla Commissione europea a giugno 2016. Le istituzioni hanno lungamente dibattuto sulla creazione di un prodotto pensionistico individuale che possa abbattere le frontiere dei Paesi e che, a differenza degli schemi pensionistici attuali, sarà portabile all’estero. L’Unione europea ha approvato nella giornata di ieri l’accordo preliminare. Il testo verrà ora messo a punto dai giuristi-linguisti ed infine il Parlamento e il Consiglio dovranno valutare l’adozione del testo definitivo. L’obiettivo primario sarebbe quello di fornire una possibilità di scelta maggiore a coloro che vogliono costruire la propria pensione individuale. Secondo le stime della Commissione europea infatti solo il 27% dei cittadini europei tra i 25 e i 59 anni ha sottoscritto un prodotto pensionistico.
Il presidente di turno dell’Ecofin, Eugen Teodorovici, ha parlato così del Pepp: “L’invecchiamento della popolazione in Europa crea nuove sfide, e una è assicurarsi che le persone mettano da parte abbastanza soldi per vivere bene dopo la pensione. Il Pepp creerà una nuova opportunità di mettere da parte i risparmi usando il mercato dei capitali e quindi alleviando la pressione sulle finanze pubbliche. E avrà il vantaggio di mettere insieme i fondi ovunque vengano accantonati in Europa, in un unico piano pensionistico”. In Europa, infatti, il mercato delle pensioni individuali è frammentato. Non si è sviluppato nel corso degli anni un mercato comune dell’Unione europea e in alcuni Paesi è quasi inesistente. Attraverso la distribuzione elettronica del Pepp, i fornitori potranno raggiungere qualsiasi consumatore all’interno dell’Unione.
Per quanto concerne i risparmiatori il Pepp consentirebbe innanzitutto una scelta più ampia, potendo selezionare l’offerta più congrua alla propria posizione da diversi fornitori. In secondo luogo, ci sarà la possibilità di cambiare fornitore alla scadenza del contratto, dopo almeno cinque anni dalla conclusione del contratto in vigore. La vera novità sarebbe però la portabilità del Pepp, i risparmiatori infatti potranno continuare a contribuire al proprio prodotto pensionistico anche se si sono trasferiti in un altro Stato dell’Unione europea. Secondo il vicepresidente della Commissione, Valdis Dombrovskis “porterà ad aumentare i posti di lavoro e la crescita nell’Ue. Deploriamo che la portabilità del Pepp e il ruolo dell’Eiopa siano stati indeboliti, ma questo accordo è un primo passo importante verso la creazione di un vero mercato paneuropeo per i prodotti pensionistici personali”. E’ intervenuto poi anche il vicepresidente della Commissione per il lavoro, la crescita, gli investimenti e la competitività, Jyrki Katainen, spiegando che: “L’accordo raggiunto dal Parlamento europeo e dal Consiglio sul Pepp rappresenta una pietra miliare sulla via per affrontare i divari pensionistici e le sfide demografiche e un importante risultato nel completamento dell’Unione dei mercati dei capitali: a vantaggio di consumatori e fornitori che hanno un solido quadro per le pensioni personali attraverso un nuovo prodotto con una forte protezione dei consumatori e una maggiore concorrenza transfrontaliera”.