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Vigilanza finanziaria: il Consiglio europeo conferma la propria posizione in vista dei negoziati con il Parlamento europeo

Vigilanza finanziaria: il Consiglio europeo conferma la propria posizione in vista dei negoziati con il Parlamento europeo

K metro 0 – Bruxelles – Gli Stati membri dell’UE si sono impegnati a rafforzare il quadro di vigilanza per gli istituti finanziari europei. Il Consiglio ha confermato la propria posizione sulle proposte di riesame del funzionamento dell’attuale Sistema europeo di vigilanza finanziaria (SEVIF) e ha invitato la presidenza rumena a dare quanto prima avvio ai negoziati

K metro 0 – Bruxelles – Gli Stati membri dell’UE si sono impegnati a rafforzare il quadro di vigilanza per gli istituti finanziari europei.

Il Consiglio ha confermato la propria posizione sulle proposte di riesame del funzionamento dell’attuale Sistema europeo di vigilanza finanziaria (SEVIF) e ha invitato la presidenza rumena a dare quanto prima avvio ai negoziati con il Parlamento europeo.

“Le autorità europee di vigilanza svolgono un ruolo importante nel contribuire allo stato di salute del sistema finanziario dell’UE. Garantiscono l’attuazione coerente delle nostre norme comuni in tutta l’Unione e una cooperazione il più efficiente possibile fra le autorità di vigilanza nazionali. Tale fascicolo costituisce una priorità per la nostra presidenza: siamo pronti ad avviare i negoziati con il Parlamento e siamo determinati a raggiungere un accordo quanto prima.” Ha dichiarato Eugen Teodorovici, ministro delle finanze della Romania, paese che esercita attualmente la presidenza del Consiglio

Il Sistema europeo di vigilanza finanziaria è stato istituito nel 2011 ed è così costituito:

tre autorità europee di vigilanza (AEV): l’Autorità bancaria europea (ABE), l’Autorità europea delle assicurazioni e delle pensioni aziendali o professionali (EIOPA) e l’Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati (ESMA). Sono responsabili della vigilanza di singoli settori e istituti, cui forniscono un orientamento regolamentare

il Comitato europeo per il rischio sistemico (CERS), che è responsabile della supervisione del sistema finanziario nel suo complesso e coordina le politiche dell’UE per la stabilità finanziaria

A seguito della crisi finanziaria, l’UE ha riformato radicalmente il proprio sistema finanziario, comprese le sue modalità di regolamentazione e supervisione. Ha introdotto un codice unico europeo, vale a dire una serie di norme convenute a livello dell’UE e direttamente applicabili in tutti i suoi Stati membri, e ha creato le AEV. Queste autorità svolgono un ruolo fondamentale ai fini di una regolamentazione adeguata dei mercati finanziari in tutta l’UE, della loro forza e della loro stabilità. Concorrono all’elaborazione e all’applicazione coerente del codice unico e risolvono i problemi transfrontalieri, promuovendo così la convergenza della regolamentazione e della vigilanza.

Nel settembre 2017 la Commissione ha presentato un pacchetto di proposte volte al riesame dei compiti, dei poteri, della governance e del finanziamento delle AEV e del CESR, al fine di adeguare le autorità al nuovo contesto in cui operano. Nell’ottobre 2018 la Commissione ha inoltre presentato una proposta modificata contenente disposizioni tese a rafforzare il ruolo dell’ABE di fronte ai rischi posti dalle attività di riciclaggio al settore finanziario.

L’esame a livello tecnico del pacchetto di proposte è in corso al Consiglio dall’ottobre 2017.

Nel suo mandato il Consiglio suggerisce di introdurre miglioramenti al sistema di convergenza esistente in materia di vigilanza al fine di migliorare l’efficienza, la coerenza e la trasparenza globale del processo. La posizione del Consiglio introduce nuovi strumenti, quali l’elaborazione di un piano strategico di vigilanza a livello dell’UE, rafforzando nel contempo i meccanismi esistenti come le verifiche inter pares e la consultazione dei gruppi delle parti interessate.

L’orientamento generale riesamina anche la struttura di governance esistente. Mantiene il principio secondo cui le decisioni devono essere adottate dal consiglio delle autorità di vigilanza e garantisce alle autorità nazionali competenti un ruolo chiave all’interno della struttura di governance delle AEV: nessuna decisione dovrebbe essere presa contro la volontà della maggioranza delle autorità nazionali di vigilanza e l’organo decisionale di ultima istanza dell’Autorità è il consiglio delle autorità di vigilanza. Parallelamente, il Consiglio raccomanda di rafforzare il ruolo e i poteri di un consiglio di amministrazione, in quanto principale organo che prepara le riunioni e le decisioni del consiglio delle autorità di vigilanza. Il consiglio di amministrazione dovrebbe essere composto da un presidente, sei membri del consiglio delle autorità di vigilanza e due membri a tempo pieno, selezionati in base al merito, alle competenze manageriali e all’esperienza in materia di vigilanza finanziaria. Il presidente e i membri a tempo pieno del consiglio di amministrazione dovrebbero essere chiamati a rispondere dinanzi al Parlamento europeo e al Consiglio.

Per quanto riguarda il regime di finanziamento delle autorità, la posizione del Consiglio conserva, in linea generale, il sistema di contributi esistente, in base a cui essi provengono in parte dal bilancio dell’UE e in parte dalle autorità nazionali competenti. L’orientamento generale mantiene il criterio di contribuzione di ogni autorità nazionale competente, introducendo al contempo limiti per equilibrare il contributo a carico del bilancio dell’UE.

La riforma riesamina anche i poteri di ciascuna delle tre AEV. Il Consiglio raccomanda di attribuire all’ESMA poteri di vigilanza diretta sugli indici di riferimento critici nonché sui servizi che offrono dati delle negoziazioni su base consolidata sia per gli strumenti di capitale che per quelli diversi dagli strumenti di capitale nell’UE, i cosiddetti “fornitori di sistemi consolidati di pubblicazione”. Il Consiglio propone inoltre che siano rafforzati lo scambio di informazioni e la cooperazione tra le autorità nazionali e che le AEV tengano in maggiore considerazione le attività transfrontaliere.

Infine, la riforma tende a migliorare il funzionamento del Comitato europeo per il rischio sistemico (CERS) mediante modifiche mirate. Nella sua posizione il Consiglio si sforza di chiarire il ruolo e le competenze del CERS al fine di ridurre al minimo i rischi potenziali di conflitto di interessi fra le varie responsabilità della BCE in materia di politica monetaria, vigilanza microprudenziale (come l’SSM) e vigilanza macroprudenziale (come il CERS).

Contesto e prossime tappe

Il 10 gennaio il comitato economico e finanziario del Parlamento europeo ha adottato la propria posizione sul riesame completo del Sistema europeo di vigilanza finanziaria.

Nel dicembre 2018 gli ambasciatori presso l’UE hanno approvato un mandato parziale per i negoziati sulla componente relativa alla lotta al riciclaggio del pacchetto SEVIF.

A seguito della conferma dell’orientamento generale da parte del Consiglio, i due colegislatori possono ora avviare i negoziati di trilogo sulla base del mandato completo sul pacchetto SEVIF, al fine di raggiungere un accordo in prima lettura. Il primo trilogo è previsto per il 14 febbraio.

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