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Brexit. Ecco le possibili soluzioni per gestire la frontiera tra Irlanda ed Irlanda del Nord

Brexit. Ecco le possibili soluzioni per gestire la frontiera tra Irlanda ed Irlanda del Nord

K metro 0 – Londra – Un camionista al confine tra Svezia e Norvegia, in fila per i controlli della dogana, scherzando, ha parlato così ai microfoni di Associated Press: “State facendo un articolo sulla Brexit, immagino” aggiungendo poi: “Saranno nella stessa situazione anche loro fra poco”. I camionisti provenienti dalla Lettonia, dalla Svezia e

K metro 0 – Londra – Un camionista al confine tra Svezia e Norvegia, in fila per i controlli della dogana, scherzando, ha parlato così ai microfoni di Associated Press: “State facendo un articolo sulla Brexit, immagino” aggiungendo poi: “Saranno nella stessa situazione anche loro fra poco”. I camionisti provenienti dalla Lettonia, dalla Svezia e dalla Polonia che vogliono introdurre merce all’interno della Norvegia devono prima passare per un piccolo ufficio doganale al confine, ad Orje.

Essendo la Norvegia membro dell’Area Economica Europea ha accesso alla totalità del mercato unico europeo e molti beni sono esenti dai dazi doganali. Tutto deve comunque essere prima controllato per poter definitivamente entrare nel paese. Questo è lo scenario che potrebbe prospettarsi il 29 marzo quando la Gran Bretagna uscirà dall’Unione Europea, il vero nodo sarà, infatti, garantire una frontiera aperta tra l’Irlanda del Nord (UK) e l’Irlanda, membro dell’Unione Europea. La proposta arrivata da Bruxelles sarebbe quella di un patto ad hoc utile fino a che una soluzione non sia stata trovata. I politici pro-Brexit però avvertono che tale posizione del Regno Unito impedirebbe la creazione di nuovi legami commerciali.

La risposta sembra risiedere nella tecnologia utilizzata dall’ipotetica dogana che dovrà controllare le merci tra i due stati. In Norvegia il sistema è in fase di test: l’ufficio doganale riceve con qualche ora d’anticipo i documenti di ogni camion che si appresta a varcare la frontiera, tramite un sistema di compilazione informatico. Il risultato sarebbe quello di una generale velocizzazione di tutto il processo. Dal 2011, inoltre, la Norvegia utilizza anche telecamere di riconoscimento di targhe automatiche per identificare veicoli sospetti e rilevare violazioni doganali. Alcuni parlamentari Brexiter hanno messo a punto un sistema simile: tramite la dichiarazione online del proprio carico e l’utilizzo di telecamere per il riconoscimento delle targhe si arriverebbe ad una procedura semplificata. In Norvegia non sono comunque mancati i problemi, per lo più dovuti alla neve o alla stabilità della connessione internet. Per ora il test ha riguardato solamente una manciata di compagnie Svedesi, rispetto ai 450 camion che attraversano la frontiera ogni giorno. Il direttore responsabile della frontiera ad Orje Nina Bullock ha commentato così la faccenda: “Tra quindici anni questo ufficio non esisterà nemmeno più. Non sarò qui a stampare moduli, ma i controlli avverranno comunque, per prevenire che alcune merci vengano introdotte in Norvegia.”

L’Irlanda e l’Irlanda del Nord non si sono mostrate particolarmente favorevoli all’introduzione di controlli alla frontiera con conseguenti investimenti sulle infrastrutture. Anche l’Unione Europea non sembra effettivamente convinta di una soluzione del genere sia per le ingenti somme da investire nel progetto sia perché si andrebbe ben oltre le scadenze concordate nel calendario della Brexit.

 

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