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Il Comitato anti-tortura sul Montenegro: nonostante i progressi, i maltrattamenti rimangono un problema da affrontare

Il Comitato anti-tortura sul Montenegro: nonostante i progressi, i maltrattamenti rimangono un problema da affrontare

K metro 0 – Strasburgo – Nonostante un complessivo miglioramento nel trattamento delle persone detenute dalla polizia in Montenegro, i maltrattamenti rimangono ancora diffusi e devono essere affrontati tramite reclutamenti più rigorosi, migliori programmi di formazione e una migliore sorveglianza. Anche nelle carceri le accuse di maltrattamento persistono; la pratica di immobilizzare i detenuti e rinchiudere le persone in

K metro 0 – Strasburgo – Nonostante un complessivo miglioramento nel trattamento delle persone detenute dalla polizia in Montenegro, i maltrattamenti rimangono ancora diffusi e devono essere affrontati tramite reclutamenti più rigorosi, migliori programmi di formazione e una migliore sorveglianza. Anche nelle carceri le accuse di maltrattamento persistono; la pratica di immobilizzare i detenuti e rinchiudere le persone in custodia cautelare nelle loro celle per 23 ore al giorno, per mesi e anni continua, e deve essere fermata. Negli ospitali psichiatrici visitati, malgrado l’atmosfera generalmente positiva, sono stati osservati il costante sovraffollamento e la prescrizione prolungata di benzodiazepine ai pazienti. Queste sono le conclusioni principali del nuovo rapporto pubblicato questa settimana dal Comitato per la prevenzione della tortura e delle pene o trattamenti inumani o degradanti (CPT) sulla sua visita periodica in Montenegro, che ha avuto luogo tra il 9 e il 16 ottobre 2017, corredate dalla risposta delle autorità.

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