K metro 0 – Bruxelles – La Commissione europea nei mesi scorsi aveva avanzato la proposta di una regionalizzazione della guardia costiera di frontiera europea, per gestire nel migliore dei modi l’emergenza migranti. La richiesta in principio era stata avanzata in particolare dalle regioni italiane, le più interessate dal fenomeno negli ultimi anni. Anche le
K metro 0 – Bruxelles – La Commissione europea nei mesi scorsi aveva avanzato la proposta di una regionalizzazione della guardia costiera di frontiera europea, per gestire nel migliore dei modi l’emergenza migranti. La richiesta in principio era stata avanzata in particolare dalle regioni italiane, le più interessate dal fenomeno negli ultimi anni. Anche le rimanenti regioni europee hanno poi deciso di sostenere la proposta. Si è deciso quindi di modificare il mandato dell’operazione Triton, con il varo di Themis. La novità sostanziale è l’obbligo di sbarco dei migranti e dei naufraghi soccorsi nel porto più vicino al punto in cui è stato effettuato il salvataggio in mare e non più automaticamente in un porto italiano L’idea è stata materia di discussione durante la plenaria del Comitato europeo delle regioni, organo consultivo dell’Unione Europea composto da rappresentanti eletti a livello locale e regionale provenienti da tutti i 28 stati membri.
Il vero nodo della discussione è stato come gestire tutto l’apparato di una guardia costiera di frontiera europea, terreno di scontro per Popolari e Socialisti. Il presidente del gruppo Pse al Comitato delle regioni e governatrice dell’Umbria Catiuscia Marini ha definito l’esito dell’intera faccenda una vittoria, che in corso d’opera ha: “profondamente cambiato il testo della relatrice del Ppe ungherese, Anna Magyar, appartenente al partito Fidesz del primo ministro Viktor Orban”.
Il consigliere regionale del Friuli-Venezia Giulia Franco Iacop ha spiegato che la proposta della Commissione risulta essere: “molto importante per noi perché l’impatto finanziario e la proposta di 10mila agenti operativi entro il 2020 è cruciale per gli enti locali e regionali nell’ottica di una politica europea coerente e comprensiva sulla migrazione”. Il parere definitivo poteva anche portare a conclusioni diverse, spiega Iacop: “Rischiava di ridurre le competenze operative della nuova Agenzia portandola ad essere sottoposta al solo controllo e al rispetto delle disposizioni nazionali ed era focalizzato solo sulla chiusura delle frontiere”.
Sulla questione è intervenuto anche Enzo Bianco, consigliere comunale ed ex sindaco di Catania, che da ottobre 2018 riveste il ruolo di vicepresidente del Comitato europeo delle Regioni: “Ho personalmente lavorato a questo progetto già da molti anni. Un’Europa che crea un corpo unitario è un’Europa più forte, in grado di affrontare meglio anche i grandi problemi delle migrazioni di massa. Più coraggio, più Europa; meno paure, meno chiusure”.