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Expo 2020 Dubai, un miliardo e 675 milioni di euro di ricadute economiche per le imprese italiane

Expo 2020 Dubai, un miliardo e 675 milioni di euro di ricadute economiche per le imprese italiane

Lo ha dichiarato in un incontro a Milano il Commissario Generale di sezione per l’Italia, Paolo Glisenti K metro 0 – Milano – Scade il 10 febbraio il termine di presentazione della domanda per diventare partner tecnici dell’Italia all’Esposizione Universale 2020 di Dubai. Una ricerca che è stata indetta da Invitalia (Agenzia nazionale per l’attrazione

Lo ha dichiarato in un incontro a Milano il Commissario Generale di sezione per l’Italia, Paolo Glisenti

K metro 0 – Milano – Scade il 10 febbraio il termine di presentazione della domanda per diventare partner tecnici dell’Italia all’Esposizione Universale 2020 di Dubai. Una ricerca che è stata indetta da Invitalia (Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa Spa, società per azioni italiana partecipata al 100% dal ministero dell’Economia) per conto del Commissario generale per Expo 2020 Dubai che ha sollecitato le aziende e imprese a farsi avanti per fornire beni e servizi funzionali alla costruzione del Padiglione Italiano. E il cui termine è stato appunto prorogato a tale data.

Delle opportunità (numerose) per le imprese nazionali si è parlato in un incontro svoltosi oggi pomeriggio 7 febbraio a Milano presso il MiCo, Milano Convention Centre. E i dati presentati dal Commissario sono molto incoraggianti per le nostre imprese. «Le ricadute economiche per l’Italia dalla partecipazione a Dubai stimate in maniera prudenziale dal Politecnico di Milano sono calcolate in circa 1,675 miliardi di euro per i tre- cinque anni successivi all’evento – ha detto in un salone affollato Paolo Glisenti, Commissario Generale per l’Italia al prossimo Expo negli Emirati Arabi Uniti -; e si riferiscono all’espansione del Made in Italy, all’attrazione degli investimenti, ai flussi turistici. Insomma, la nostra partecipazione, se ben realizzata può invertire quel trend negativo dell’export dell’Italia in quell’area che segnava un -1,4 per cento». E questa zona del mondo è destinata a diventare una di quelle al più alto tasso di crescita globale entro i prossimi 10- 15 anni, con una classe media che vedrà il potere d’acquisto impennarsi in maniera costante già entro il 2024. Non solo. «In questo emisfero entro il 2020 il traffico cargo che passerà dalla via della Seta del Mediterraneo supererà quello della rotta transatlantica- pacifica». Insomma, non è solo l’Expo di Dubai, ma come ha evidenziato Glisenti, «quello dei paesi che vi parteciperanno in questa parte del mondo emisfero, dove si tiene per la prima volta».

E il Padiglione Italia sarà il doppio di quello di Expo 2015 a Milano, accanto a quello dell’India e a sinistra della Germania, «l’unico visibile dai quattro lati». L’illuminazione scelta, così come i materiali saranno pertanto di estrema importanza per valorizzarne la posizione. <<Il nostro sarà un Padiglione dimostrativo, non espositivo – ha specificato Glisenti – sia in termini di costruzione sia in termini economici. I partner tecnici scelti dovranno dimostrare l’integrabilità dei componenti nel progetto architettonico». Insomma, nelle prossime settimane si capirà meglio quale sarà il progettista vincitore, il partner tecnico del Padiglione Italia, ma il Commissario Generale si congeda con un’altra notizia interessante. «Abbiamo proposto alle Regioni di partecipare a Expo 2020 Dubai in un modo innovativo: non più con l’approccio di marketing territoriale ma presentando i loro progetti più importanti nell’ambito della mobilità sostenibile, industria creativa, aerospazio e altri settori. Ho invitato gli enti territoriali a operare anche con progetti interregionali. Ad esempio, Puglia, Campania, e Lazio, stanno ragionando insieme sul tema aerospaziale».

 

di Alessandro Luongo

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