K metro 0 – Bruxelles – È di oggi il comunicato stampa rilasciato dalla Commissione europea dove viene fatto il punto sull’andamento dell’economia europea. I dati mostrano un ritmo complessivo di crescita ma, se confrontato con i dati raccolti negli anni precedenti, è evidenziabile un discreto rallentamento. In particolare, le prospettive future risultano essere molto
K metro 0 – Bruxelles – È di oggi il comunicato stampa rilasciato dalla Commissione europea dove viene fatto il punto sull’andamento dell’economia europea. I dati mostrano un ritmo complessivo di crescita ma, se confrontato con i dati raccolti negli anni precedenti, è evidenziabile un discreto rallentamento. In particolare, le prospettive future risultano essere molto più incerte che nei mesi scorsi. La motivazione di questi cambiamenti, secondo il comunicato rilasciato dalla Commissione, va individuata nel “rallentamento della crescita del commercio mondiale, in un contesto in cui la fiducia è minata dall’incertezza e il prodotto in alcuni Stati membri ha risentito negativamente di fattori interni temporanei quali perturbazioni nella produzione automobilistica, tensioni sociali e incertezze della politica di bilancio.”
Il commissario per gli Affari economici e finanziari, la fiscalità e le dogane Pierre Moscovici ha però spiegato che ci sono margini di miglioramento per quanto riguarda i prossimi anni, infatti secondo quanto dichiarato “I fondamentali economici dell’Europa restano solidi e continuiamo a ricevere buone notizie, in particolare sul fronte dell’occupazione. La crescita dovrebbe riprendersi gradualmente nella seconda metà di quest’anno e nel 2020”. Le revisioni al ribasso della crescita sono state particolarmente pronunciate in stati come la Germania e i Paesi Bassi. L’Italia in questa speciale classifica si posiziona ultima, proprio sotto la Germania, con lo 0,2% di crescita di PIL stimata. Più in generale il comunicato della Commissione riporta che la crescita del prodotto interno lordo (PIL) sia nella zona euro che nell’UE è scivolata all’1,9% nel 2018, in calo rispetto al 2,4% del 2017 (previsioni d’autunno: 2,1% per l’UE a 28 e la zona euro).
Il vicepresidente responsabile per l’Euro e il dialogo sociale, per la stabilità finanziaria, i servizi finanziari e l’Unione dei mercati dei capitali Valdis Dombrovskis ha analizzato nel dettaglio la situazione osservando che tutti i paesi dell’UE continueranno a crescere nel 2019, comportando così l’aumento dei posti di lavoro e una maggiore prosperità. Ha inoltre precisato che tale revisione della Commissione europea riflette fattori esterni quali tensioni commerciali e rallentamenti sui mercati emergenti, in particolare la Cina. Ha speso poi alcune parole per la situazione riguardante la Brexit: “La possibilità di una Brexit non ordinata crea ulteriore incertezza.” Mentre per quanto riguarda i comportamenti da tenere in ambito di scelte politiche, dichiara che: “Avere consapevolezza di questi rischi crescenti significa essere a metà dell’opera; l’altra metà consiste nella scelta della giusta combinazione di politiche: agevolare gli investimenti, intensificare gli sforzi per realizzare le riforme strutturali e perseguire politiche di bilancio prudenti.”