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Salute. Al via i lavori per la costruzione della recinzione tra Germania e Danimarca

Salute. Al via i lavori per la costruzione della recinzione tra Germania e Danimarca

K metro 0 – Copenaghen – Sono iniziati lunedì i lavori per la costruzione di una recinzione al confine tra Danimarca e Germania. Per il cantiere che ha aperto a Padborg, a duecento km da Copenaghen, il governo danese ha infatti stanziato una considerevole cifra per la realizzazione dell’opera, circa 12 milioni di dollari, e

K metro 0 – Copenaghen – Sono iniziati lunedì i lavori per la costruzione di una recinzione al confine tra Danimarca e Germania. Per il cantiere che ha aperto a Padborg, a duecento km da Copenaghen, il governo danese ha infatti stanziato una considerevole cifra per la realizzazione dell’opera, circa 12 milioni di dollari, e la ragione alla base dei lavori è garantire la protezione e la salute dei maiali domestici danesi, spesso minacciata dai cinghiali selvatici.

Questi ultimi infatti sono soliti trasportare malattie dannose per i suini, come la febbre suina, ed essendo la Danimarca una nazione che investe molto su questo tipo di economia (ogni anno vengono venduti infatti 28 milioni di maiali), ha deciso di intervenire. Nel resto d’Europa, soprattutto in Polonia e Romania, si stanno scegliendo misure drastiche per arginare il problema come l’abbattimento di capi. Le dimensioni della recinzione si aggirano attorno al metro e mezzo di altezza che si estenderà per circa 70 km, con tanto di rete elettrificata. Il danno economico derivante da un’ipotetica diffusione del virus sarebbe non indifferente visto che la Danimarca ricava solo dall’esportazione di suini circa 4 miliardi di euro, esportati in ben 127 paesi.

La portavoce della sezione agricoltura del partito Conservative People danese Orla Osterby ha accolto favorevolmente la notizia visto che: “La febbre suina africana si avvicina sempre di più alla Danimarca, la minaccia è reale”. Anche lo stesso ministro dell’Agricoltura e dell’Ambiente danese Jakob Ellemann-Jensen, che ha presentato l’opera, ha espresso le sue convinzioni riguardo la costruzione della recinzione: “Abbiamo 11 milioni di motivi per fare il possibile per evitare che la febbre suina africana raggiunga la Danimarca”. Lo stesso ministro ha dichiarato, come riportano gli organi di stampa, che la recinzione non sarà l’unico intervento utile alla causa. Il governo infatti si sta impegnando in un potenziamento dei servizi sanitari, sia in una fitta collaborazione con l’Associazione dei Cacciatori danesi. Non tutti però sembrano valutare positivamente l’opera, come ad esempio il commissario Ue Vytenis Andriukaitis che ha manifestato il proprio dissenso in questo modo: “Non ci sono prove dal punto di vista scientifico che possa funzionare, sarebbe meglio collaborare con i vicini, secondo il piano elaborato dalle autorità europee e nazionali”, ha affermato il commissario ed ha inoltre aggiunto: “Oggi è molto popolare costruire recinti alle frontiere decidono i politici. Noi abbiamo chiesto un parere all’Efsa secondo cui dal punto di vista scientifico non ci sono prove possa funzionare. Molto meglio cooperare con la Germania e applicare strategie comuni per frenare la malattia, secondo quanto deciso dagli esperti della Commissione e dei paesi membri”. Anche l’associazione World Wildlife Fund ha voluto mettere in guardia il governo danese, considerando che la recinzione potrebbe avere effetti anche su altri animali oltre al cinghiale come ad esempio i lupi, le volpi e i cervi.

 

di Leonardo Pasquali

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