K metro 0 – Bruxelles – Pochi giorni fa, Antonio Tajani, Presidente del Parlamento europeo, dopo aver twittato la foto del suo incontro a Madrid con Lorent Saleh, “premio Sakharov”, venezuelano, oppositore di Maduro, appena liberato dopo quattro anni di carcere duro, ha ricevuto minacce di morte. «Le minacce non mi spaventano, anzi. La grande
K metro 0 – Bruxelles – Pochi giorni fa, Antonio Tajani, Presidente del Parlamento europeo, dopo aver twittato la foto del suo incontro a Madrid con Lorent Saleh, “premio Sakharov”, venezuelano, oppositore di Maduro, appena liberato dopo quattro anni di carcere duro, ha ricevuto minacce di morte.
«Le minacce non mi spaventano, anzi. La grande solidarietà che ho ricevuto da cittadini e colleghi mi ha dato ancora più forza – ha risposto a noi di Kmetro0 -. Quello di Maduro è un regime illiberale, che opprime i cittadini e frena lo sviluppo del Paese e io non abbandonerò il popolo venezuelano, continuerò a battermi per ottenere nuove elezioni, questa volta libere e democratiche. “Il Parlamento europeo ha riconosciuto a grande maggioranza Juan Guaidó come legittimo Presidente ad interim del Venezuela e chiede a tutti gli Stati membri Ue di fare subito lo stesso. L’Europa unita dev’essere dalla parte della libertà del popolo venezuelano”.
di Alessandro Luongo
Quali paesi europei al momento non rispettano lo Stato di diritto e rischiano di perdere davvero i fondi Ue?
«L’Unione europea è, prima di tutto, una comunità di valori condivisi, basati sullo stato di diritto. Per questo, la proposta approvata dal Parlamento europeo a metà gennaio per sanzionare possibili violazioni dei diritti fondamentali con il taglio dei fondi comunitari va nella giusta direzione. Ma va ricordato che il testo deve ancora essere votato dal Consiglio Ue. Non sono solo Ungheria e Polonia ad avere problemi. Non possono passare inosservati altri casi, come la Romania o, Malta e Slovacchia, dove ancora non è stata fatta chiarezza sugli omicidi di Daphne Caruana Galizia e di Jan Kuciack, due giornalisti investigativi con l’unica colpa di essere in cerca di verità su importanti casi di corruzione».
Programma “Diritti e valori”. Mi può dire qualcosa di più sulle campagne di sensibilizzazione proposte dal Parlamento europeo sui valori fondamentali europei e sui diritti e gli obblighi derivanti dalla cittadinanza europea?
«Il Parlamento europeo ha appena votato l’aumento del 300% dei fondi per questo programma, rispetto alla proposta della Commissione europea. I 642 miliardi di euro iniziali sono diventati 1,834 e questo è un segnale importante. In un momento così delicato, in cui i valori vengono spesso accantonati per ottenere consenso o ritorno economico, il Parlamento europeo ha dimostrato di mantenere la barra dritta sulla sua stella polare: la difesa della dignità e libertà della persona fuori e dentro l’Unione. Promuovere l’uguaglianza, incoraggiare l’impegno e la partecipazione dei cittadini al processo democratico e combattere la violenza, restano i pilastri su cui poggia il progetto europeo. Le campagne di sensibilizzazione del programma “Diritti e valori”, non si limiteranno a promuovere valori fondamentali, diritti e obblighi dei cittadini europei, ma analizzeranno le motivazioni che portano all’avvento di regimi totalitari. Promuoveranno progetti di gemellaggio tra città, la protezione di difensori dei diritti umani e informatori, introdurranno misure contro l’odio e la disinformazione. Ma soprattutto, la proposta introduce una procedura eccezionale per i casi in cui uno Stato membro manifesti un particolare deterioramento dei valori fondanti».
Il Primo Ministro spagnolo Pedro Sanchez nell’ultima seduta Plenaria ha riaffermato il concetto di unità europea. Come sarà possibile realizzarlo malgrado i problemi dell’indipendentismo e secessionismo catalano, di quello scozzese e delle Fiandre, ad esempio?
«Il progetto europeo contribuisce a stemperare le tensioni legate a richieste di separazione, visto che si è comunque parte di un grande spazio di libertà politiche ed economiche e di circolazione. L’Unione non soffoca le diversità ma le valorizza. Io mi sento europeo in quanto romano e italiano. Sappiamo bene che ogni città, ogni regione e ogni Paese ha una sua storia, una sua cultura, le sue tradizioni e contraddizioni. L’Unione non cerca di soffocare queste diversità, al contrario, le valorizza».
Intende ricandidarsi a Presidente del Parlamento europeo?
«Mi sono ricandidato alla presidenza del Parlamento europeo perché credo ci sia bisogno di un’Europa più equilibrata, in cui l’Italia e gli altri Paesi del Sud abbiano maggior peso. Sono convinto che solo così possiamo promuovere alcuni temi fondamentali per i nostri cittadini come una maggiore attenzione per il Mediterraneo e l’Africa, il contrasto all’immigrazione illegale o la necessità di maggiori investimenti per far fronte alla disoccupazione».