K metro 0 – Mosca – Di recente, la Russia si è offerta di ospitare, a Kazan, i Giochi Europei del 2023, nonostante lo scandalo del “Doping di Stato”, la pratica segreta di somministrazione di sostanze dopanti, e di copertura dei risultati ai test antidoping, messa in atto, soprattutto dal 2011 al 2015, da parte
K metro 0 – Mosca – Di recente, la Russia si è offerta di ospitare, a Kazan, i Giochi Europei del 2023, nonostante lo scandalo del “Doping di Stato”, la pratica segreta di somministrazione di sostanze dopanti, e di copertura dei risultati ai test antidoping, messa in atto, soprattutto dal 2011 al 2015, da parte di diverse infrastrutture sportive russe. Situazione pesante, che alla Russia è costata in termini di numeri: l’ammissione di soli 271 atleti (su 389) alle Olimpiadi di Rio del 2016; la revisione, per altri 43, dei risultati delle Olimpiadi invernali del 2014; e l’ammissione di pochi atleti soltanto, minuziosamente controllati, alle Olimpiadi invernali del 2018.
Il presidente del Comitato Olimpico Russo, Stanislav Pozdnyakov, sta lavorando con i funzionari regionali alla proposta di Kazan, definendo, durante lo scorso martedì, le infrastrutture sportive della città “uniche sia a livello nazionale che internazionale”.
Kazan, importante centro commerciale, industriale e culturale ad est di Mosca, capitale della repubblica russa del Tartarstan, ha già ospitato, nel 2013, l’Olimpiade Universitaria, nel 2015 la XVI edizione dei Campionati di nuoto, e varie partite dei Mondiali di calcio del 2018. Ma proprio l’anno scorso, Richard McLaren, investigatore dell’Agenzia Mondiale Antidoping (WADA), ha dichiarato, dopo anni di indagini, che l’Olimpiade Universitaria del 2013 sarebbe servita, in realtà, da paravento del complesso sistema del “doping di Stato”, scoperto poi durante le Olimpiadi invernali del 2014, ospitate proprio in Russia, a Sochi (le prime notizie ufficiali, sono di un documentario della tv tedesca ARD del dicembre 2014).
Proseguendo la sua inchiesta, McLaren ha accusato la Russia di aver guidato il tavolo delle medaglie nel 2013 grazie all’appoggio del ministro dello Sport, che avrebbe coperto i più importanti sportivi del suo Paese, facendoli risultare negativi al test anti-doping. Dopo tre anni di sospensione, a settembre 2018 la Rusada, agenzia antidoping russa, è stata riammessa nella WADA, a condizioni di accettare controlli periodici, nei laboratori russi, da parte degli ispettori dell’Agenzia mondiale. La Russia, questo mese, è già in ritardo di due settimane per la consegna dei campioni di analisi, riguardanti alcuni atleti sospettati di far uso appunto di sostanze proibite, e per farlo ha tempo sino al 30 giugno. Se questo non avverrà, la WADA potrebbe negare alla Russia la partecipazione a qualsiasi altro evento sportivo internazionale.
A proposito, invece, delle Olimpiadi dei prossimi anni, il presidente russo Putin, in un’intervista del 2017 con lo storico delle olimpiadi David Miller, quando ancora non erano state scelte Parigi e Los Angeles come sedi dei Giochi del 2024 e 2028, aveva elencato proprio le città di Kazan, Sochi e San Pietroburgo come potenziali ospitanti. Mentre, se la proposta di Kazan per i Giochi europei del 2023, col via libera della WADA, avrà successo, sarà la terza volta che questi si svolgeranno in un Paese post-sovietico, dopo l’evento inaugurale in Azerbaigian nel 2015 e l’edizione di quest’anno in Bielorussia. L’evento del 2019, in realtà, avrebbe dovuto svolgersi in Olanda: ma L’Aja ha fatto marcia indietro nel 2015, a causa dei costi di organizzazione troppo elevati, per un Paese che da anni combatte con seri problemi di bilancio pubblico, e, addirittura, di forte ridimensionamento di tutto il suo Welfare.
II Giochi europei, comunque, nonostante il lancio, nel 2015, di 20 sport, faticano ad attirare atleti di grande prestigio. Varie federazioni sportive, come atletica leggera, nuoto e ciclismo, nel 2018 decisero, anzi, di organizzare campionati europei separati a Glasgow e Berlino, creando consistenti rivalità col format ufficiale dei Giochi europei. Intanto, i Comitati olimpici europei, che gestiscono appunto i Giochi europei, hanno dichiarato che, in questo gennaio, oltre a Kazan, anche la città polacca di Katowice, sede dell’ultimo vertice mondiale sul Clima e l’ambiente, ha espresso interesse per l’evento del 2023.
di Mara Di Fuccia