fbpx

Elezioni europee: Calenda determinato a trovare l’intesa con il partito +Europa

Elezioni europee: Calenda determinato a trovare l’intesa con il partito +Europa

K metro 0 – Milano – Questo weekend, da venerdì 25 a domenica 27, si terrà all’Hotel Marriot di Milano il primo Congresso di +Europa, partito che alle ultime elezioni politiche e regionali del 2018 ha presentato la sua lista capeggiata da Emma Bonino. Sono 5.205 gli iscritti, 1.400 i partecipanti che si sono già

K metro 0 – Milano – Questo weekend, da venerdì 25 a domenica 27, si terrà all’Hotel Marriot di Milano il primo Congresso di +Europa, partito che alle ultime elezioni politiche e regionali del 2018 ha presentato la sua lista capeggiata da Emma Bonino. Sono 5.205 gli iscritti, 1.400 i partecipanti che si sono già registrati, 4 i candidati alla segreteria, oltre 2.500 gli iscritti che hanno sottoscritto una candidatura.

A questo primo congresso costitutivo, prenderà parte come ospite anche l’ex ministro dello Sviluppo Carlo Calenda, che, con il suo “manifesto europeista” rinnoverà la sua proposta di lista unica, volta a non disperdere le forze europeiste di centrosinistra e a formare, quindi, una maggioranza europeista nel Parlamento europeo, nonostante ogni potenziale alleanza di sinistra, attualmente, sarebbe un’alleanza tra “diversi”. Ribadendo la necessità di un vasto schieramento antisovranista, Calenda ha detto “Stiamo in una lista comune a partire dal manifesto europeista e anti sovranista che in otto giorni è arrivato a migliaia di adesioni”.

Le risposte, però, non sono di buon auspicio: allo scetticismo espresso dalla Bonino, si accosta la negativa espressa da Bruno Tabacci, co-fondatore di +Europa, il quale ha detto: ” La proposta di Calenda è una lista del Pd mascherata e ci sono controindicazioni importanti: 1) alle europee si vota con il proporzionale puro; 2) i riferimenti europei sono diversi, noi siamo nell’Alde, l’alleanza dei democratici e dei liberali per l’Europa, loro nel Pse. Cosa faranno quindi, una lista dei Socialisti? A noi non interessa. Né ritengo possiamo aderire a una sorta di triciclo con i simboli delle forze politiche che aderiscono al patto con il Pd. Ricordo che Calenda non si è voluto candidare con +Europa alle politiche del 4 marzo scorso, quando forse con lui avremmo potuto superare lo sbarramento del 3%”.

Ribattendo a questa titubanza, Calenda ha ribattuto: “Se danno una apertura di fiducia al Pd, saranno gli iscritti alla fine a dire di sì”. L’ex ministro risponde inoltre alle accuse mosse relativamente alla qualità dei componenti del movimento, sostenendo che “non è un’ammucchiata”, come alcuni la definiscono, e nemmeno “il Pd sotto altra forma”.

Intanto, condividendo l’orientamento negativo tabacciano, i candidati segretari Della Vedova e Cappato hanno espresso le loro opinioni. “Ci davano per spacciati” – ha detto Della Vedova, e ha aggiunto in modo ottimista – “abbiamo dimostrato che +Europa può crescere come soggetto liberal-democratico europeista, ma io penso a un perimetro più ampio di quello del centrosinistra, con tutto il rispetto per la proposta di Calenda”. Cappato, invece, si concentra più sulla questione ecologica e dell’avvicinamento ai verdi con Pizzarotti, il quale, a sua volta, aveva già condiviso il pressing dei radicali, non riuscito, per l’approvazione della legge sullo ius soli e condivide l’obiettivo di un’Europa federata, così come è prospettata dal documento della Bonino e compagni: “Rilanciare con coraggio la prospettiva dell’unità europea o precipitare all’indietro nella conflittualità fra gli stati nazionali”- dichiara il Sindaco di Parma – “è una scelta dirimente ovunque in Europa ed è la partita che si giocherà anche in Italia alle prossime elezioni con conseguenze potenziali di enorme portata: se l’esito fosse un governo delle politiche sovraniste populiste, l’effetto conseguente sarebbe la dissoluzione stessa dell’Ue”.

Condividi su:

Posts Carousel

Latest Posts

Top Authors

Most Commented

Featured Videos

Che tempo fa



Condividi su: