K metro 0 – Bruxelles – Una ricetta rilasciata da un medico del tuo Paese è valida in tutti i paesi dell’UE. Tuttavia, un medicinale prescritto in un paese potrebbe non essere disponibile in un altro stato, o potrebbe avere un nome diverso. È possibile chiedere al proprio medico una ricetta utilizzabile in un altro Paese dell’UE, nota anche
K metro 0 – Bruxelles – Una ricetta rilasciata da un medico del tuo Paese è valida in tutti i paesi dell’UE. Tuttavia, un medicinale prescritto in un paese potrebbe non essere disponibile in un altro stato, o potrebbe avere un nome diverso. È possibile chiedere al proprio medico una ricetta utilizzabile in un altro Paese dell’UE, nota anche come “ricetta transfrontaliera”.
Dal, 22 gennaio, i finlandesi sono i primi pazienti della UE a poter usare le prescrizioni mediche digitali rilasciate dai propri medici di famiglia in una farmacia di un altro Paese dell’Unione. I finlandesi, ora, possono entrare in una farmacia in Estonia e ritirare il medicinale prescritto elettronicamente dai propri medici in Finlandia. L’iniziativa si applica per tutte le prescrizioni elettroniche effettuate, in Finlandia, verso tutte le farmacie in Estonia che hanno firmato l’accordo. La novità è che le prescrizioni disposte nel primo Paese sono visibili elettronicamente ai farmacisti aderenti all’accordo nel secondo stato, tramite la nuova infrastruttura europea di servizi digitali e-Health, senza che il paziente debba fornire una prescrizione cartacea. Tutto ciò è in linea con la politica sulla salute e sulle cure digitali dell’Unione Europea: politica che mira a responsabilizzare i pazienti, dando loro accesso ai propri dati sanitari e assicurando loro la continuità delle cure anche in un altro Paese dell’Unione. Già da dicembre 2017, infatti, il Consiglio europeo aveva invitato ufficialmente Commissione e Stati membri a lavorare su un ampio ventaglio di questioni, per approfondire il potenziale delle tecnologie digitali nella sanità, nel rispetto al tempo stesso, della privacy dei pazienti e della sicurezza dell’informazione. Il network e-Health può contribuire efficacemente sia quindi alla gestione dei servizi digitali per la sanità, sia ad una migliore interoperabilità dei dati personali dei pazienti, nel rispetto della precedente Direttiva europea sui diritti dei cittadini UE alle prestazioni sanitarie transfrontaliere.
“I cittadini dovrebbero essere in grado di utilizzare le loro prescrizioni elettroniche al di là delle frontiere” ha dichiarato Andrus Ansip, vicepresidente per il mercato unico digitale. “La libera circolazione è un principio fondamentale dell’UE: dobbiamo rendere il più semplice possibile per i cittadini di ricevere cure o medicinali all’estero nell’UE. Il prossimo passo importante sarà semplificare l’accesso dei pazienti ai propri dati sanitari, sviluppando un formato comune per lo scambio di cartelle cliniche elettroniche tra i paesi dell’Unione europea”.
Le istituzioni europee puntano a introdurre progressivamente il servizio anche negli altri stati membri, insieme al Patient Summaries, sorta di sintesi degli aspetti più importanti della storia sanitaria del paziente, come eventuali allergie o patologie del passato, in modo da fornire indicazioni utili in caso di emergenza medica in un altro Paese. Repubblica Ceca e Lussemburgo sono tra i primi Paesi a partire con la sperimentazione in tal senso. L’orizzonte è quello tracciato dalla direttiva 2011/24/EU che assicura la continuità dell’assistenza sanitaria per tutti i cittadini europei, nel riconoscimento del diritto ad essere curati in tutta Europa, come a casa propria.
Vytenis Andriukaitis, commissario europeo per la Salute e la Sicurezza alimentare, e Marija Gabriel, commissario per l’Economia e la Società digitale, hanno accolto con favore questo primo passo tra Finlandia ed Estonia, che apre la strada alla cooperazione in tema di sanità elettronica tra gli Stati, e rappresenta un ottimo punto di partenza per una migliore assistenza sanitaria ai cittadini europei.