K metro 0 – Banja Luka – Il presidente della Serbia, Aleksandar Vucic, ha inviato i propri auguri per le celebrazioni, della Giornata della Repubblica Srpska, entità serba della Bosnia-Erzegovina. Come riferisce una nota presidenziale, Vucic ha dichiarato che la Repubblica Srpska può contare sul sostegno della Serbia. “Insieme alla vostra incrollabile volontà di rispondere
K metro 0 – Banja Luka – Il presidente della Serbia, Aleksandar Vucic, ha inviato i propri auguri per le celebrazioni, della Giornata della Repubblica Srpska, entità serba della Bosnia-Erzegovina. Come riferisce una nota presidenziale, Vucic ha dichiarato che la Repubblica Srpska può contare sul sostegno della Serbia. “Insieme alla vostra incrollabile volontà di rispondere alle diverse sfide, così come al vostro diligente lavoro per offrire prosperità ai cittadini della Republika Srpska, potete fare sempre affidamento sul sostegno disinteressato della Serbia, forte dei nostri legami culturali e spirituali indissolubili e offerto da un amico sincero e da un partner affidabile”, ha detto il capo dello Stato serbo.
Una festività, però, questa del 9 gennaio, alquanto controversa, da sempre fonte di dissidi, che gli auguri del Presidente serbo hanno finito in realtà con l’aggravare. I serbo-bosniaci, infatti, celebrano una festa che scatena indignazione e proteste di altri gruppi etnici della Bosnia, che la considerano discriminatoria. Il 9 gennaio, alcune migliaia di persone, sventolando proprio le bandiere serbe, sono scese in piazza a Banja Luka, “capitale” dell’entità serba di Bosnia, per vedere la parata celebrativa dei corpi armate, dei vigili del fuoco, di gruppi sportivi e culturali. Ma questa Giornata richiama anzitutto il 9 gennaio 1922, quando i serbo-bosniaci dichiararono la creazione di un loro Stato in Bosnia, scatenando una devastante guerra di quattro anni che uccise più di 100.000 persone e causò milioni di senzatetto. Analogamente, la guerra del 1991- ’95 che ha causato la dissoluzione dell’ex-Jugoslavia vide, in Bosnia, un ‘ulteriore guerra civile, sanguinosissima, tra bosniaci e serbi di Bosnia, creatori nuovamente di un proprio Stato: al quale si richiama appunto l’attuale Repubblica Srpska. Lo scorso anno venne indetto anche un referendum per rendere la festa ufficiale. Votazione che mise sotto pressione il già precario equilibrio raggiunto con gli accordi di pace di Dayton del 1995, quelli che misero fine alla guerra in Bosnia ed Erzegovina.
Questa data del 9 gennaio è anche una ricorrenza etnica. I musulmani e i croati della Bosnia hanno insistito che tale festività non rappresenti tutti i gruppi etnici che vivono nella parte della Bosnia governata dai serbi.