K metro 0 – Berlino – Un furto di dati su larga scala ha scosso il mondo politico tedesco. Attraverso un account Twitter, un soggetto sconosciuto ha condiviso in rete (Twitter) informazioni personali su centinaia di personaggi pubblici, del mondo politico e dello spettacolo. Tra questi, anche il Presidente tedesco, Frank-Walter Steinmeier, e la Cancelliera, Angela Merkel.
K metro 0 – Berlino – Un furto di dati su larga scala ha scosso il mondo politico tedesco. Attraverso un account Twitter, un soggetto sconosciuto ha condiviso in rete (Twitter) informazioni personali su centinaia di personaggi pubblici, del mondo politico e dello spettacolo. Tra questi, anche il Presidente tedesco, Frank-Walter Steinmeier, e la Cancelliera, Angela Merkel.
Secondo la stampa tedesca, le informazioni trafugate risalirebbero in buona parte a dicembre 2018, mentre altre sarebbero inerenti a dati del 2017. La Cancelleria tedesca, assieme all’amministrazione del Bundestag, ha appreso la notizia solo nella notte del giovedì. La portavoce del vicegovernatore, Martina Fietz, ha comunicato ieri che non sono stati prelevati dati sensibili della Cancelleria.
Invero, si tratterebbe di dati concernenti numeri di cellulare, indirizzi, carte d’identità, lettere e informazioni su carte di credito. I politici coinvolti sono di “tutti i livelli”, membri del Bundestag, parlamentari europei e politici nazionali e locali. Il tutto, con il rischio potenziale che siano stati introdotti dati falsi tra il materiale diffuso.
Il governo federale ha preso molto seriamente questo incidente. Il Cyber Defense Center ha già avviato un’indagine in merito.
Il quesito ora è: ma, chi è il responsabile dell’attacco informatico? Il governo tedesco non sa al momento se i dati derivano da un attacco hacker. Le autorità di sicurezza hanno dichiarato solo che il furto comprende dati relativamente attuali e altri più vecchi. Sul punto, il ministro dell’Interno, Horst Seehofer (CSU), assicura che sta lavorando “a tutta velocità” per individuare il responsabile del furto, precisando che, dopo l’analisi iniziale, più fatti suggeriscono che i dati sono stati ottenuti attraverso l’uso improprio di credenziali di servizi cloud, account di posta elettronica o di social network.
Colpisce che i dati scelti abbiano precise appartenenze politiche. Infatti, la maggior parte delle vittime erano nella lista CDU / CSU (410), mentre la restante parte erano nella lista SPD (230), nonché nei Verdi, nella Sinistra e nell’FDP, quest’ultime con poche decine di nominativi ciascuno. Salvo future integrazioni derivanti dalle indagini avviate, l’unica componente politica del Bundestag non coinvolta è l’AFD, fazione di estrema destra.
Dura reazione dell’intero mondo politico tedesco che definisce l’accaduto un duro attacco alla democrazia, da non sottovalutare.
La questione pone molti interrogativi sul tema del Cyber security, tema di attualità e dibattito in tutti gli Stati membri dell’Unione Europa.