K metro 0 – Rieti – C’è grande attesa per una delle sagre più golose della Sabina dopo il periodo natalizio: infatti, nella giornata di sabato 5 gennaio 2019 vi sarà il primo appuntamento gastronomico dell’anno del territorio, la pittoresca Sagra del Polentone e della Polenta tradizionale, che permetterà a chi vi parteciperà di degustare
K metro 0 – Rieti – C’è grande attesa per una delle sagre più golose della Sabina dopo il periodo natalizio: infatti, nella giornata di sabato 5 gennaio 2019 vi sarà il primo appuntamento gastronomico dell’anno del territorio, la pittoresca Sagra del Polentone e della Polenta tradizionale, che permetterà a chi vi parteciperà di degustare una serie di ricette locali nel bel centro storico di Montasola, piccolo comune della provincia di Rieti, conosciuto come la “Città dei Lauri” (Laurum), e dove già alcuni dei maggiori poeti classici, come Virgilio ed Orazio, venivano a godere del clima e dell’ottima cucina.
A partire dal pomeriggio alle 12.30, fino a tarda sera, i visitatori potranno godere dell’eccellente tradizione gastronomica di Montasola, che geograficamente parlando è l’ultimo dei comuni della “Strada dell’Olio e dei Prodotti Tipici della Sabina”, che parte a sud, da Magliano Sabina. I passanti potranno assaggiare una serie di piatti a base di polenta: il classico polentone montasolino (una polenta dura insaporita con guanciale e formaggio pecorino), tre assaggi di polenta classica con altrettanti condimenti tradizionali, arrosticini di pecora, vin brulè, dolci a base di polenta, e ovviamente, abbondante vino locale, il tutto allietato da buona musica. Ma il momento più atteso, soprattutto per i bambini, alle ore 22.00, sarà la discesa della Befana che porterà caramelle a tutti.
Montasola è un pittoresco paese medievale adagiato su una propaggine del Monte Tancia, il più alto dei Monti Sabini. Da qui il grazioso borgo domina la rigogliosa valle del torrente l’Aia, affluente della riva sinistra del fiume Tevere. Aggirandosi per il borgo, i visitatori potranno andare di cantina in cantina, fermarsi nelle tensostrutture appositamente allestite nelle piazze per mangiare e visitare le bellezze del paesino aperte per l’occasione: la cappella dell’Oratorio, che fa parte del complesso denominato dell’Opera Pia Cimini, lasciato in eredità dal benefattore Francesco Cimini alla sua morte nel 1712 e la chiesa di San Michele, probabilmente la più antica delle tre chiese nell’interno dell’abitato; le Mostre permanenti di arti e mestieri e fotografica, il forno comunale, la biblioteca Francesco Cimini .