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A Tarquinia. il 30 dicembre e il 6 gennaio il Presepe Vivente ricrea la Palestina di 2000 anni fa

A Tarquinia. il 30 dicembre e il 6 gennaio il Presepe Vivente ricrea la Palestina di 2000 anni fa

K metro 0 – Lazio – Tarquinia, la cittadina della Maremma laziale, distante 45 km. da Viterbo, tra i centri principali della cultura etrusca, che a Roma dette ben 3 re, tra VIII e VII secolo a. C., il 30 dicembre e il 6 gennaio offre nuovamente al pubblico lo straordinario spettacolo del Presepe Vivente.

K metro 0 – Lazio – Tarquinia, la cittadina della Maremma laziale, distante 45 km. da Viterbo, tra i centri principali della cultura etrusca, che a Roma dette ben 3 re, tra VIII e VII secolo a. C., il 30 dicembre e il 6 gennaio offre nuovamente al pubblico lo straordinario spettacolo del Presepe Vivente. Non una semplice rappresentazione popolare della Natività, come tante che in questo periodo avvengono in vari centri del Lazio, ma appunto un vero e proprio spettacolo, nel quale rivive la Palestina di 2000 anni fa.

Appuntamento con partenza alle ore 17 dal Convento di San Francesco, per una visita alle bellezze della città, sullo sfondo delle colline della Tuscia viterbese. Questa Sacra rappresentazione rappresenta, per Tarquinia, il principale appuntamento religioso e civile dell’anno, per il quale i preparativi iniziano almeno 3 mesi prima, nei quali centinaia di volontari lavorano agli allestimenti e alle scenografie. Anche stavolta un ruolo centrale sarà ricoperto dalle oltre 300 comparse, tra cui, comunque, non ci saranno solo i diretti protagonisti, come anzitutto la Sacra Famiglia, ma anche soldati romani, guardie ebraiche del Tempio, e fachiri, serpenti, giochi di fuoco e danze con le spade. Che ricreeranno, insieme a scene dialogate, la caotica e festosa atmosfera della Betlemme del I secolo d. C., allegramente sconvolta dal trambusto creato, in tutta la Palestina, dal censimento voluto da Cesare Augusto.

Il tutto, chiaramente, nella cornice del centro storico di Tarquinia, con le sue straordinarie chiese, dalla Santissima Trinità a S. Maria in Castello dei sec. XII/ XIII, celebre per i suoi influssi lombardi, da S. Martino, probabilmente la prima delle chiese della cittadina, a San Francesco, il gioiello architettonico che domina la parte più alta della città. Questo duplice appuntamento di 30 dicembre e 6 gennaio vuol essere,  in sostanza, una occasione per scoprire la complessa bellezza di Tarquinia, nota in tutto il mondo anzitutto per la sua Necropoli etrusca dei Monterozzi, dal 2004 Patrimonio dell’Umanità UNESCO: necropoli con un complesso di tombe affrescate, superiori anche a quelle della mitica Cerveteri, che rappresentano la testimonianza principale sia della pittura etrusca che, in generale, di tutta la pittura antica europea precedente la Roma imperiale. Un solo esempio, la Tomba del triclinio con lo splendido affresco del suonatore di flauto. Di questo glorioso passato, Tarquinia custodisce molti reperti nel Museo Nazionale ospitato a Palazzo Vitelleschi, visitabile anche in questi giorni.

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