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Terrorismo, il capo della Polizia Gabrielli avverte: “La minaccia continua ad essere importante”

Terrorismo, il capo della Polizia Gabrielli avverte: “La minaccia continua ad essere importante”

K metro 0 – Roma – Dopo gli eventi di Strasburgo “la minaccia continua ad essere importante” e per questo “continueremo a tenere alta la guardia”. Lo ha detto il capo della Polizia, Franco Gabrielli, a margine della celebrazione dei 120 anni dell’Inps. A chi chiedeva di eventuali iniziative aggiuntive per far fronte alla minaccia

K metro 0 – Roma – Dopo gli eventi di Strasburgo “la minaccia continua ad essere importante” e per questo “continueremo a tenere alta la guardia”. Lo ha detto il capo della Polizia, Franco Gabrielli, a margine della celebrazione dei 120 anni dell’Inps. A chi chiedeva di eventuali iniziative aggiuntive per far fronte alla minaccia del terrorismo, Gabrielli ha risposto: “Non sono state adottate misure supplementari rispetto a quanto immaginato”. Del resto, “già da tempo avevamo sensibilizzato i nostri uffici territoriali, le Prefetture, le Questure e i Comandi delle forze di polizia”.

Gabrielli ha sottolineato, poi, che in Italia “funziona in maniera egregia soprattutto il concorso informativo da parte delle agenzie di intelligence. È una cosa – ha detto – di cui andiamo fieri”. Ma, “questo non significa che il rischio è zero, non significa che viviamo in una condizione di sicurezza assoluta”. Secondo il capo della polizia, comunque, “i cittadini devono continuare a vivere la loro vita”. Infine, un pensiero al giornalista rimasto colpito durante l’attentato di Strasburgo: “In questo momento la cosa che più ci rende amara la nostra condizione è pensare al nostro connazionale che sta combattendo la sua battaglia per la vita”. Intanto, a seguito dell’attacco a Strasburgo sono sette le persone in stato di fermo per l’attentato di martedì scorso. Stando a quanto riferito dal procuratore antiterrorismo di Parigi, Rémy Heitz, si tratta di “quattro membri della famiglia” dell’attentatore, Cherif Chekatt, “fermati nella notte tra martedì e mercoledì scorsi” e di “tre persone a lui più vicine, di cui una fermata ieri mattina e due la scorsa notte”. “L’inchiesta prosegue per indentificare eventuali complici o co-responsabili che potrebbero averlo aiutato o incoraggiato nella preparazione dell’azione”, ha aggiunto.

All’indomani dell’uccisione dell’attentatore di Strasburgo, il ministro dell’Interno francese, Christophe Castaner, ha detto ai microfoni di Europe 1 che “al momento non c’è nulla che dimostri che facesse parte di una rete o che abbia avuto protezioni particolari”. Tuttavia, ha aggiunto Castaner, “l’inchiesta non è chiusa” e sarebbe stato importante a tal fine che Cherif Chekatt “venisse catturato vivo”.

 

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