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Europa, lotta al riciclaggio di denaro, in vigore regole più severe

Europa, lotta al riciclaggio di denaro, in vigore regole più severe

K metro 0 – Bruxelles – Oggi entrano in vigore in tutta l’UE le nuove misure di diritto penale per contrastare il riciclaggio di denaro. Le nuove regole garantiranno che criminali e terroristi affrontino sanzioni altrettanto severe per il riciclaggio di denaro sporco ovunque si trovino nell’UE, con una pena detentiva minima di 4 anni.

K metro 0 – Bruxelles – Oggi entrano in vigore in tutta l’UE le nuove misure di diritto penale per contrastare il riciclaggio di denaro. Le nuove regole garantiranno che criminali e terroristi affrontino sanzioni altrettanto severe per il riciclaggio di denaro sporco ovunque si trovino nell’UE, con una pena detentiva minima di 4 anni. Il Commissario per la Migrazione, Affari interni e Cittadinanza Dimitris Avramopoulossaid ha dichiarato: “Se vogliamo catturare criminali e terroristi, dobbiamo seguire i soldi. Oggi stiamo rafforzando la risposta dell’UE al riciclaggio di denaro, assicurandoci che criminali e terroristi non riescano più a cavarsela con denaro guadagnato illegalmente e ad affrontare la giustizia meritata. Un’Europa che protegge è un’Europa che impedisce e perseguita efficacemente i criminali”.

Il Commissario per l’Unione di Sicurezza Julian King ha dichiarato: “Il riciclaggio di denaro sporco è uno strumento chiave utilizzato dai terroristi e dai criminali seri per ottenere finanziamenti – armonizzando il crimine e le punizioni in tutta l’UE, possiamo ulteriormente chiudere lo spazio in cui si trovano a operare. Gli Stati membri devono ora attuare le nuove regole senza indugio”.

La Commissione ha proposto di armonizzare i reati e le sanzioni per il riciclaggio di denaro in tutta l’UE a dicembre 2017. Tutti gli Stati membri attualmente criminalizzano il riciclaggio di denaro sporco, le definizioni di questo crimine e le sanzioni ad esso relative differiscono in tutta l’UE, consentendo ai criminali diverse “penetrazione” nel sistema, sfruttando in modo efficace le differenze tra le legislazioni nazionali. Con le nuove regole in vigore non sarà più possibile. Gli Stati membri hanno ora 24 mesi per attuare le nuove norme nel diritto nazionale e informare di conseguenza la Commissione.

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