K metro 0 – Bruxelles – Oggi la Commissione europea, gli Stati membri e la comunità scientifica hanno lanciato il cloud europeo per la scienza aperta, uno strumento che servirà a fornire un ambiente più sicuro per ricercatori, ricerca e innovazione. Il lancio dell’EOSC è avvenuto durante il mese della presidenza austriaca di Vienna. Per il cloud europeo
K metro 0 – Bruxelles – Oggi la Commissione europea, gli Stati membri e la comunità scientifica hanno lanciato il cloud europeo per la scienza aperta, uno strumento che servirà a fornire un ambiente più sicuro per ricercatori, ricerca e innovazione. Il lancio dell’EOSC è avvenuto durante il mese della presidenza austriaca di Vienna. Per il cloud europeo sono stati stanziati 600 milioni di euro, nell’ambito del programma di ricerca e innovazione dell’UE Orizzonte 2020. Carlos Moedas, commissario per la ricerca, la scienza e l’innovazione ha dichiarato: “Con l’Open Science Cloud siamo pronti a cambiare il funzionamento della scienza europea. Il cloud offrirà all’Europa un vantaggio globale nel raccogliere tutti i benefici della scienza basata sui dati”. Mariya Gabriel, commissario europeo per l’economia e la società digitale ha aggiunto: “Grazie all’impegno degli scienziati, dell’industria e degli Stati membri dell’UE, l’European Open Science Cloud consentirà a milioni di ricercatori di archiviare, gestire, analizzare e riutilizzare grandi quantità di ricerche in un ambiente fidato, attraverso tecnologie, discipline e confini. Sfrutterà il valore dei big data fornendo funzionalità di calcolo di classe mondiale, connettività ad alta velocità e servizi dati e software all’avanguardia. L’European Open Science Cloud oggi diventa una realtà”. Nel 2016 la Commissione europea ha proposto la creazione dell’European Open Science Cloud che fornirà a 1,7 milioni di ricercatori e a 70 milioni di professionisti della scienza e della tecnologia in Europa un ambiente virtuale per l’archiviazione, la condivisione e il riutilizzo dei dati a livello interdisciplinare e transfrontaliero.
Il cloud poggerà su un’infrastruttura di dati europea, grazie alla quale si potrà disporre delle reti a banda larga, delle strutture di archiviazione su vasta scala e della capacità di supercalcolo necessarie per accedere facilmente ai grandi set di dati archiviati nel cloud e per elaborarli. Infrastruttura che permetterà all’Europa di competere a livello mondiale nel campo del calcolo ad alte prestazioni (HPC), in linea con le sue potenzialità in termini economici e di conoscenze.
La base di utenti, inizialmente incentrata sulla comunità scientifica (europea e dei partner internazionali), con il tempo sarà allargata al settore pubblico e all’industria. Gli investimenti pubblici e privati necessari per realizzare l’iniziativa europea per il cloud sono stimati in 6,7 miliardi di euro.