La Commissione definisce le priorità economiche e sociali dell’UE per il 2019, presenta i pareri sui documenti programmatici di bilancio e conferma l’esistenza di un’inosservanza particolarmente grave del patto di stabilità e crescita nel caso dell’Italia; la Grecia partecipa per la prima volta al semestre europeo. K metro 0 – Bruxelles – Il ciclo di
La Commissione definisce le priorità economiche e sociali dell’UE per il 2019, presenta i pareri sui documenti programmatici di bilancio e conferma l’esistenza di un’inosservanza particolarmente grave del patto di stabilità e crescita nel caso dell’Italia; la Grecia partecipa per la prima volta al semestre europeo.
K metro 0 – Bruxelles – Il ciclo di coordinamento delle politiche economiche e sociali del semestre europeo per il 2019 inizia in un contesto di crescita sostenuta ma meno dinamica e in un clima di notevole incertezza. Nonostante i progressi realizzati dal 2014 è necessario adoperarsi maggiormente per promuovere una crescita inclusiva e sostenibile e la creazione di posti di lavoro, rafforzando nel contempo la resilienza delle economie degli Stati membri. A livello dell’UE ciò impone di prendere le decisioni necessarie per rafforzare ulteriormente l’Unione economica e monetaria. A livello nazionale è urgente sfruttare l’attuale dinamica della crescita per costituire riserve di bilancio e ridurre il debito. Gli investimenti e le riforme strutturali devono essere finalizzati maggiormente a far aumentare la produttività e il potenziale di crescita. Queste azioni creeranno le condizioni per una duratura stabilità macrofinanziaria e sosterranno la competitività dell’UE a lungo termine, il che, a sua volta, permetterà di gettare le basi per creare più posti di lavoro di qualità e per promuovere una maggiore equità sociale e migliori condizioni di vita per i cittadini europei.
Il pacchetto adottato oggi si basa sulle previsioni economiche d’autunno 2018 ed elabora le priorità espresse dal Presidente Juncker nel discorso sullo Stato dell’Unione 2018.
Valdis Dombrovskis, Vicepresidente responsabile per l’Euro e il dialogo sociale, nonché per la stabilità finanziaria, i servizi finanziari e l’Unione dei mercati dei capitali, ha dichiarato: “L’Europa attraversa un periodo di congiuntura economica favorevole, ma l’aumento dei rischi indica che queste condizioni non dureranno in eterno. È necessario che i paesi dell’UE facciano investimenti mirati e rinnovino gli sforzi di riforma per rafforzare i fondamenti della crescita e aumentare la produttività. Per quanto riguarda la politica di bilancio, è giunto il momento di ridurre i livelli di debito pubblico e di ripristinare le riserve di bilancio. In questo modo potremo disporre del margine di manovra di cui avremo bisogno quando si verificherà la prossima recessione. È anche giunto il momento di compiere progressi verso l’approfondimento dell’Unione economica e monetaria dell’Europa”.
Marianne Thyssen, Commissaria responsabile per l’Occupazione, gli affari sociali, le competenze e la mobilità dei lavoratori, ha dichiarato: “La ripresa economica degli ultimi anni è stata caratterizzata da una notevole creazione di posti di lavoro e la disoccupazione sta raggiungendo i minimi storici. Nel contempo aumenta il numero delle persone che partecipano al mercato del lavoro. Il tasso di attività ha raggiunto un livello record, superando perfino quello degli Stati Uniti. Adesso abbiamo le condizioni ottimali per investire di più nelle nostre società e nelle persone, in modo che questa ripresa diventi permanente e porti benefici a tutti, comprese le generazioni future.”
Pierre Moscovici, Commissario per gli Affari economici e finanziari, la fiscalità e le dogane, ha dichiarato: “L’economia dell’Unione continua a crescere ad un ritmo sostenuto. La consulenza sulle politiche fornita oggi dalla Commissione è volta a garantire che la nostra economia rimanga forte e diventi ancora più resiliente, perché in un contesto mondiale caratterizzato da un’incertezza crescente non possiamo dare niente per scontato. Per garantire la prosperità sostenibile della zona euro sono necessarie non solo finanze pubbliche solide ma anche economie competitive e società inclusive.”
La situazione economica internazionale eccezionalmente favorevole dell’anno scorso, accompagnata da bassi tassi d’interesse, ha contribuito a sostenere la crescita, l’occupazione, la riduzione del debito e gli investimenti nell’UE e nella zona euro. Secondo le previsioni tutti gli Stati membri continueranno a crescere, sebbene a un ritmo più lento, grazie alla solidità dei consumi interni e degli investimenti. Salvo gravi shock, l’Europa dovrebbe essere in grado di raggiungere livelli di crescita economica superiori al potenziale, uniti a un’incisiva creazione di posti di lavoro e al calo della disoccupazione. Le finanze pubbliche degli Stati membri della zona euro hanno registrato un notevole miglioramento e il disavanzo pubblico aggregato della zona euro è ormai al di sotto dell’1 %. Tuttavia, in diversi paesi il debito resta elevato. Mentre l’economia continua a crescere è necessario rafforzare le riserve di bilancio che serviranno a far fronte alla prossima recessione e a mitigarne i potenziali effetti occupazionali e sociali.