K metro 0 – Roma – Dopo 10 anni di blocco contrattuale per docenti e personale Ata e dopo l’accordo contrattuale siglato per il triennio 2016/18, non sembrano arrivare buone notizie dagli stanziamenti della legge di Bilancio dettata dal governo. Secondo i principali sindacati, nella manovra non sono previsti dei veri e propri aumenti di
K metro 0 – Roma – Dopo 10 anni di blocco contrattuale per docenti e personale Ata e dopo l’accordo contrattuale siglato per il triennio 2016/18, non sembrano arrivare buone notizie dagli stanziamenti della legge di Bilancio dettata dal governo. Secondo i principali sindacati, nella manovra non sono previsti dei veri e propri aumenti di stipendio, ma si tratta di fondi che serviranno più che altro a coprire l’indennità di vacanza contrattuale, pari a circa 14 euro al mese. In realtà. spiega la Flc Cgil, le risorse previste per i contratti pubblici sono sufficienti unicamente a coprire la stabilizzazione dell’elemento perequativo ereditato dal precedente contratto e a coprire l’indennità di vacanza contrattuale, “e nella legge finanziaria non c’è nessun investimento né per i docenti né per l’intero comparto dell’istruzione e della ricerca”.
“Il cammino della legge di bilancio è appena cominciato”, replica da Matera il ministro Bussetti, “e ci sono tutti i margini per inserire ulteriori risorse per il rinnovo dei contratti. Questo non è il momento di generare allarmi, ma di lavorare tutti insieme per raggiungere l’obiettivo. Che è sostenuto e condiviso dal governo”. Il ministro conferma: “Incontrerò personalmente i sindacati prima dell’approvazione della legge di bilancio proprio per lavorare insieme sulle risorse – ha detto il ministro – e anche su una possibile pre-intesa in vista del rinnovo. Nel frattempo, voglio ricordare che proprio grazie all’intervento economico già programmato in legge di bilancio dal nostro governo stiamo scongiurando un taglio allo stipendio per 850.000 insegnanti. Taglio che sarebbe scattato a gennaio – ha osservato Bussetti – visto che il precedente governo non ha stanziato abbastanza risorse durante l’ultimo rinnovo contrattuale per mantenere gli aumenti previsti attraverso il cosiddetto elemento perequativo dopo il primo anno. Vale la pena ricordarlo a chi ci accusa di non fare abbastanza”. Francesco Sinopoli segretario generale della Flc Cgil controreplica a Repubblica che la sua organizzazione a gennaio non siederà a nessun tavolo di trattativa: “Per sedersi servono almeno altri due miliardi. Il governo deve indicare chiaramente che quelle risorse saranno nella prossima Legge di stabilità. Ricordo come l’attuale esecutivo abbia sbeffeggiato il contratto povero della Fedeli, purtroppo la base di partenza del rinnovo 2019-2021 è decisamente inferiore”.
“Solo chiacchere e distintivo. Basta questo per spiegare l’atteggiamento e l’iniziativa del governo nei confronti della Scuola italiana: promesse roboanti sui media, poi nella realtà il nulla. Se è confermata la cifra di 14 euro di aumento per gli stipendi degli insegnanti, fanno bene le organizzazioni sindacali ad annunciare che non ci sarà nessuna trattativa”, afferma il segretario nazionale di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni, che prosegue: “Lega e M5s continuano, se non peggio, come i precedenti governi: la Scuola del nostro Paese viene considerata una fastidiosa ed inutile cosa a cui non prestare risorse, cura ed attenzione. Mentre dovrebbe essere – conclude Fratoianni – la leva fondamentale per il riscatto e l’affermazione di un Paese e delle nuove generazioni”.
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