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Elezioni Europee si delineano i candidati

Elezioni Europee si delineano i candidati

Per le elezioni all’Europarlamento 2019 si stanno delineando le candidature, gli schieramenti e le propagande elettorali. K metro 0 – Roma – Il vicepresidente della Commissione Maros Sefcovic, candidato di punta nel Gruppo dei Socialisti e Democratici (S&D) ha ritirato la sua candidatura per guidare l’esecutivo dell’Unione. Lo ha comunicato con una lettera aperta al presidente

Per le elezioni all’Europarlamento 2019 si stanno delineando le candidature, gli schieramenti e le propagande elettorali.

K metro 0 – Roma – Il vicepresidente della Commissione Maros Sefcovic, candidato di punta nel Gruppo dei Socialisti e Democratici (S&D) ha ritirato la sua candidatura per guidare l’esecutivo dell’Unione. Lo ha comunicato con una lettera aperta al presidente del Pse, dando il via libera a Frans Timmermans.

Dopo il ritiro di Sefcovic, il Gruppo dei Socialisti e Democratici ha nominato Frans Timmermans candidato di punta per i socialisti europei nelle prossime elezioni del 2019.  Rispondendo in una conferenza stampa ai cronisti del Parlamento europeo, il primo vicepresidente della Commissione europea, Frans Timmermans, ha detto: “Dobbiamo mettere sul tavolo dei cittadini europei un menù buono che possa convincere gli elettori anche in Italia. Se tu fai una campagna elettorale presenti i tuoi progetti, non parli dei progetti degli altri, non conosco un ristorante dove la gente va a mangiare semplicemente perché l’altro ristorante è peggiore, vengono a mangiare quando si ha un menù buono. Quando critico i nazionalisti, critico i leader, non gli elettori, perché chi va a votare sceglie il nazionalismo a causa della disperazione e a causa della mancanza di prospettive che noi abbiamo dato loro, quindi dobbiamo essere molto critici con ciò che abbiamo fatto e presentare un progetto che non sia fatto solo di parole ma di concretezza. Esistono grandi differenze nelle proposte e nei contenuti anche tra le forze che credono nell’Unione europea. L’Europa può ritornare in pista e scegliere un nuovo futuro ripartendo dagli esempi di Spagna e Portogallo, con le vittorie politiche dei socialisti Pablo Sanchez e Antonio Costa, e il ‘programma di valori’ proposto dai socialdemocratici svedesi, primo partito alle recenti elezioni nel Paese nordico”.

Timmermans verrà investito ufficialmente del ruolo di ‘Spitzenkandidat’ al prossimo congresso del Partito socialista europeo, che si terrà il 7 e 8 dicembre a Lisbona.

Il Ppe, il più numeroso gruppo al Parlamento europeo, si riunirà giovedì prossimo nel congresso ad Helsinki per scegliere il suo candidato di punta (Spitzenkandidat) alle elezioni europee di maggio 2019 per guidare l’esecutivo comunitario e succedere al lussemburghese Jean-Claude Juncker. Si sfideranno il tedesco Manfred Weber (dato per favorito), leader dei Popolari al Parlamento europeo, sostenuto tra gli altri da Angela Merkel, Forza Italia e dal premier ungherese Viktor Orban, contro il finlandese Alex Stubb, già premier dal 2014 al 2015 e dal 2017 vicepresidente della Banca Europea degli Investimenti. Tra le personalità di rilievo saranno presenti al Congresso del Ppe, oltre ai presidenti di Commissione, Consiglio europeo e Parlamento Ue, Juncker, Donald Tusk e Antonio Tajani, la cancelliera Merkel, il capo negoziatore Ue per la Brexit Michel Barnier e Silvio Berlusconi.

Dopo l’incontro con i vertici del gruppo dei Conservatori e riformisti europei (Ecr), di cui fa parte anche l’eurodeputato di ‘Noi con l’Italia’, Raffaele Fitto, Giorgia Meloni, parlando con la stampa a Bruxelles, ha annunciato: “Nasce oggi l’alleanza tra Fratelli d’Italia (Fdi) e il gruppo dei conservatori, guidati qui in Europa dal principale governo di Visegrad, quello polacco. Siamo pronti a sfidare l’Europa di Bruxelles e a costruire un’Europa che sappia difendere l’identità, i confini, l’economia reale. È anche un passo importante verso la nascita del grande movimento dei conservatori e riformisti. Qui ci sono anche Raffaele Fitto e altri parlamentari che ci stanno aiutando in questo percorso”.

Per la presidente di Fdi è invece difficile che si possa creare un gruppo unico dei sovranisti in Europarlamento affermando: “Mi pare difficile che famiglie europee che esistono da molto tempo, con i loro riti, la loro storia e le loro comunità possano a un certo punto sciogliersi e diventare tutte insieme una cosa diversa. Ciò non toglie che si possano costruire delle alleanze. Il nostro obiettivo è quello di dare vita nel prossimo Parlamento europeo a un cambio di passo importante, attraverso la costruzione di un’alleanza che vada dai popolari ai sovranisti, con la speranza che i popolari assumano sempre più le sembianze di Viktor Orban. Come Fdi faremo la nostra parte, con il gruppo dei conservatori Ecr in Europarlamento che può essere un ponte fondamentale di dialogo tra i popolari e il gruppo di Le Pen-Salvini”.

A Bruxelles, a place Luxembourg, è stata già lanciata la campagna ‘Stop Orban’. Sul camioncino anti-Orban, che ha fatto il giro di Bruxelles in occasione dell’apertura ad Helsinki del congresso del Ppe, campeggiava il seguente messaggio in inglese ed ungherese: “Prima ha preso i nostri soldi. Ora vuole distruggere l’Europa”. Il presidente dell’Alde, Guy Verhofstadt, parlando alla stampa, è partito all’attacco: “L’unica cosa che a Orban piace dell’Europa sono i soldi. Non ama i valori europei. È il tempo di reagire. Negli ultimi dieci anni gli europeisti sono stati in silenzio. Ora ne abbiamo abbastanza. Iniziamo con questa campagna, ma altre ne seguiranno”. Secondo il leader dell’Alde, l’unico modo di fermare ‘nazionalisti, populisti e illiberali’ è di lottare e non di ‘essere compiacenti come fa il Ppe’. Il camioncino anti-Orban è passato davanti alla Commissione Ue, al Consiglio, all’ambasciata ungherese e alla sede del Ppe. Un’iniziativa analoga sarà organizzata per le vie di Budapest.

Il vicepremier italiano e leader del M5S, Luigi Di Maio, in un’intervista a Radio Radicale, ha detto: “Le prossime elezioni europee saranno anti-austerità, tutti i popoli europei chiederanno un cambio di passo. Da parte nostra ce la metteremo tutta per creare un ago della bilancia nel Parlamento europeo con un nuovo gruppo, per far diventare il Movimento 5 stelle con il suo nuovo gruppo ago della bilancia come lo è stato in Italia dopo le elezioni del 4 marzo”. Ribadendo l’intenzione di non schierarsi né con il Ppe né con il Pse, Di Maio ha aggiunto: “Ma di creare un nuovo gruppo con una sua identità legata al lavoro, all’innovazione, all’ambiente. A questo progetto il Movimento sta lavorando con nuove forze politiche emergenti che come noi non si riconoscono più in destra e sinistra e che vogliono fare qualcosa insieme per creare più solidarietà, più welfare, più servizi per il cittadino, una sanità più efficiente in tutta Europa e soprattutto un meccanismo per trovare maggior lavoro con programmi di formazione”.

di Salvatore Rondello

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