K metro 0 – Bruxelles – Dato il continuo aggravarsi della situazione in Venezuela, il Consiglio europeo ha deciso di rinnovare le misure restrittive mirate attualmente in vigore fino al 14 novembre 2019.

Il 13 novembre 2017 il Consiglio ha messo in atto nei confronti del Venezuela misure restrittive mirate, tra cui l’embargo sulle armi e sulle attrezzature per la repressione interna e il divieto di viaggio e congelamento dei beni nei confronti di 18 persone (7 dal 22 gennaio e 11 dal 25 giugno 2018) che ricoprono cariche ufficiali e si sono rese responsabili di violazioni dei diritti umani e di aver compromesso la democrazia e lo Stato di diritto in Venezuela.

Le misure restrittive, flessibili e reversibili, concepite in modo da non danneggiare la popolazione del Venezuela, intendono contribuire a promuovere soluzioni democratiche condivise per apportare stabilità politica al paese e permettergli di rispondere alle necessità impellenti della popolazione.

L’UE ha ribadito in molte occasioni di essere pronta a dare il suo contributo per trovare una via d’uscita democratica dall’attuale crisi pluridimensionale, attraverso negoziati significativi e orientati ai risultati condotti in buona fede e con la partecipazione di tutti i pertinenti attori politici del Venezuela. Nell’ultima sessione tenutasi il 15 ottobre i ministri degli esteri dell’UE hanno discusso della situazione in Venezuela e del suo impatto sulla regione e hanno riaffermato la posizione di cui sopra. Dal momento che la crisi può essere affrontata solo attraverso un processo politico, hanno deciso di esaminare la possibilità di istituire un gruppo di contatto in grado di contribuire ad agevolare questo processo una volta soddisfatte le condizioni.