K metro 0 – Roma – Durante la visita di una delegazione della commissione Problemi economici e monetari dell’Europarlamento a Roma (con incontri anche col ministro dell’Economia, Tria, e il Presidente della Banca d’Italia, Visco), il presidente, Roberto Gualtieri, ha parlato di “elementi di forte preoccupazione” esaminando la legge di bilancio preparata dal Governo, “sia per il
K metro 0 – Roma – Durante la visita di una delegazione della commissione Problemi economici e monetari dell’Europarlamento a Roma (con incontri anche col ministro dell’Economia, Tria, e il Presidente della Banca d’Italia, Visco), il presidente, Roberto Gualtieri, ha parlato di “elementi di forte preoccupazione” esaminando la legge di bilancio preparata dal Governo, “sia per il quadro generale dei mercati, sia per misure come il condono fiscale”.
Gualtieri ha riconosciuto che ” l’Italia ha fatto notevoli passi avanti in questi anni, e i suoi fondamenti sono solidi”: tuttavia è forte” la preoccupazione che tutto questo lavoro venga messo a rischio”. Sottolinea di aver “apprezzato le parole con cui il ministro Tria… ha espresso l’impegno del Governo dell’Italia a favore dell’euro e dell’integrazione europea e il riconoscimento del quadro di regole, che non vanno messe discussione anche se ci si può battere per modificarle”. E cita poi il confronto, definito “molto proficuo”, con Giuseppe Pisauro, Presidente dell’Ufficio Parlamentare di bilancio: il quale ha spiegato i motivi della mancata convalida del quadro programmatico del governo per l’economia.
La legge di bilancio, comunque, dovrebbe andare in aula alla Camera il 29-30 novembre; mentre il governo Conte replicherà ai rilievi della Commissione UE a partire da lunedì 5 novembre. Punti- chiave della legge sono i due obbiettivi, del reddito di cittadinanza e della “Quota 100” per la riforma delle pensioni, per i quali vengono stanziati complessivamente 16 miliardi di euro: per andare in parte incontro ale preoccupazioni di Bruxelles, comunque, i leader di M5S e Lega sarebbero anche disposti, pur a malincuore, a rimandare l’attuazione di reddito di citadinanza e riforma pensioni da marzo a maggio 2019.
Oltre ai rilievi di Bruxelles (giunti al punto di prevedere, nei confronti dell’ Italia, una possibile procedura per infrazione delle regole base di Mastricht, come anzitutto il rapporto tra deficit complessivo statale e PIL), il Governo deve affrontare ora anche le critiche di Bankitalia (Visco ha parlato, per la Giornata mondiale del risparmio del 31 ottobre, di 5 miliardi di interessi in più da pagare nel 2019, causa la recente escalation dello spread, con gravi conseguenze per famiglie, imprese e banche stesse) e del Quirinale.
Gia’ per la stessa Giornata del Risparmio, infatti, il messaggio del Capo dello Stato citava i risparmi delle famiglie come “elemento di forza che va accuratamente tutelato”, e di bilanci pubblici equilibrati come” come condizione essenziale dell’esercizio dell’effettiva sovranità del Paese”. “In data odierna (cioè il 1 novembre, N.d.R.)”, ha scritto poi Mattarella al Premier Conte, “ho autorizzato, ai sensi dell’articolo 87, quarto comma, della Costituzione, la presentazione alle Camere del disegno di legge di bilancio per il 2019… Nel procedere a tale adempimento desidero rivolgermi al Governo, nel comune intento di tutelare gli interessi fondamentali dell’Italia, con l’obiettivo di una legge di bilancio che difenda il risparmio degli italiani, rafforzi la fiducia delle famiglie, delle imprese e degli operatori economici e ponga l’Italia al riparo dall’instabilità finanziaria. A questo scopo, sulla base di quanto disposto dalla Costituzione agli articoli 81, 97 e 117, delle valutazioni dell’Ufficio parlamentare di bilancio…, delle osservazioni e della richiesta avanzate dalla Commissione europea, è mio dovere sollecitare il Governo a sviluppare – anche nel corso dell’esame parlamentare – il confronto e un dialogo costruttivo con le istituzioni europee”.
Immediata la replica di Giuseppe Conte: “Come ricordato dal Presidente Mattarella”, ha scritto in un nota, il Premier rivolgendosi al Quirinale, “c’e senz’altro il comune intento di lavorare alla stabilità dei conti pubblici e alla tutela del risparmio. In un periodo caratterizzato da un ciclo economico avverso, il governo intende rilanciare la crescita e l’occupazione, con una particolare attenzione agli investimenti” e “al contrasto della povertà e delle disuguaglianze”, sottolinea Conte: precisando che “L’interlocuzione tra il Governo italiano e la Commissione europea avviene nel contesto di un dialogo proficuo e costante”.
Visco, Governatore di Bankitalia, ha precisato comunque di ritenere “sostenibile” il debito pubblico italiano: a patto, però, che sia chiara la volontà del governo di ridurre gradualmente, con misure credibili, il rapporto debito-PIL. A queste osservazioni sono seguite precisazioni del Premier Conte e del ministro Tria. Per il quale il rapporto deficit-PIL alla fine non sarà del 2,4%, ma del solo 2%: essendo stata basata, la previsione del 2,4%, su una stima di crescita tendenziale dell’economia allo 0,9%, e non su quella, che fa attualmente il Governo, dell’1,5.
Insomma, le critiche a legge di bilancio e DPEF del governo Conte riflettono chiaramente i timori degli investitori nazionali ed esteri che la dinamica italiana debito pubblico-PIL possa saltare, con conseguenze imprevedibili. Mentre le repliche del governo, magari anche condivisibili sulla carta, nascono però non da dati di fatto, ma di semplici stime, per non dire auspici. Ci auguriamo che la prossima presentazione alla Camera della legge di bilancio faccia il punto basandosi veramente su dati reali.
di Fabrizio Federici