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Pd. Il segretario reggente Martina si è dimesso. Si apre formalmente la stagione congressuale

Pd. Il segretario reggente Martina si è dimesso. Si apre formalmente la stagione congressuale

Due candidati forti e un terzo incomodo: Zingaretti, Minniti e lo stesso Martina? K metro 0 – Roma – Maurizio Martina si dimette ufficialmente dalla carica di segretario davanti alla segreteria dem, primo passo verso l’apertura del congresso che dovrebbe essere ufficializzata in assemblea, l’11 o il 17 novembre. Tempi strettissimi, comunque: dopo l’assemblea di

Due candidati forti e un terzo incomodo: Zingaretti, Minniti e lo stesso Martina?

K metro 0 – Roma – Maurizio Martina si dimette ufficialmente dalla carica di segretario davanti alla segreteria dem, primo passo verso l’apertura del congresso che dovrebbe essere ufficializzata in assemblea, l’11 o il 17 novembre. Tempi strettissimi, comunque: dopo l’assemblea di novembre e lo scioglimento di tutti gli organi statutari del Pd, sarà istituita la commissione congresso in una direzione successiva e in una seconda direzione saranno ufficializzate le candidature e la data delle primarie. Tra le due direzioni, assicurano dal Pd, trascorreranno pochissimi giorni. La consultazione nei gazebo slitterà di una settimana rispetto a quanto previsto inizialmente: non più a inizio febbraio, ma più probabilmente la terza domenica del mese. Il 10 febbraio infatti si vota in Basilicata, un appuntamento con le urne che rende di fatto impossibile votare per il segretario nazionale. Di tutto questo si è parlato anche durante la segreteria di martedì sera, l’ultima con Martina segretario il quale non ha ancora sciolto la riserva su una sua possibile candidatura. Il nome di Martina, viene spiegato da fonti parlamentari, è sostenuto da una parte niente affatto residuale del partito. Su di lui, in particolare, sarebbero pronti a scommettere esponenti renziani non pienamente convinti della scelta di Marco Minniti, presentato come candidato autonomo ma che gode della fiducia dell’ex segretario Matteo Renzi.

È anche per questo sostegno proveniente da diversi esponenti del Pd che Martina riflette sull’opportunità di fare un passo avanti. Una candidatura che, spiegano fonti parlamentari, proseguirebbe sulla stessa linea unitaria che ha ispirato il suo mandato fino a questo momento. In ogni caso, i renziani decideranno la linea da seguire e, dunque, il candidato da sostenere al congresso durante la due giorni di Salsomaggiore, il 9 e il 10 novembre, appena prima dell’assemblea dem. Nel frattempo, Martina rimane in carica da segretario dimissionario e la prossima settimana concluderà il giro di incontri con i leader dei partiti progressisti europei a Londra, dove incontrerà la leadership del partito laburista. L’altro nodo che rimane da sciogliere in vista del congresso è legato alla candidatura di Marco Minniti.

L’ex ministro dell’Interno è stato intervistato da Democratica, organo ufficiale del partito. Ringraziando Martina “per la generosità con cui ha svolto un compito tutt’altro che facile in questi mesi complicati”, Minniti dice di sperare in un congresso capace di “allontanare dal governo della nazione questa pericolosissima coalizione della paura. Noi non abbiamo bisogno di abiure su riforme che abbiamo fatto nell’interesse del paese e nel rispetto dei nostri principi”, continua l’ex titolare dell’Interno, “ma abbiamo il dovere di ricostruire un rapporto autentico con la società. Per riuscirci dobbiamo anche guardare con umiltà e coraggio alle nuove forme di rappresentanza che la società italiana è già oggi capace di darsi, persino al di là dello spazio tradizionalmente occupato dai corpi intermedi”.

Il tutto suona già come incipit di quella che un tempo veniva definita una mozione congressuale. Minniti e Martina andrebbero quindi ad aggiungersi al candidato forte Nicola Zingaretti, sostenuto da una larga parte di Pd che va da Orlando a Franceschini.

Redazione Jobsnews

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