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Romania: Bucarest guarda al sogno europeo

Romania: Bucarest guarda al sogno europeo

K metro 0 – Bruxelles – Il presidente della Romania Klaus Iohannis ha partecipato con un intervento alla seduta Plenaria a Strasburgo, durante i dibattiti in corso sul futuro dell’Ue. Accolto dal presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani, che ringraziando il presidente ha affermato: “ringrazio il presidente Klaus Iohannis di avere accettato il nostro invito

K metro 0 – Bruxelles – Il presidente della Romania Klaus Iohannis ha partecipato con un intervento alla seduta Plenaria a Strasburgo, durante i dibattiti in corso sul futuro dell’Ue. Accolto dal presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani, che ringraziando il presidente ha affermato: “ringrazio il presidente Klaus Iohannis di avere accettato il nostro invito a discutere con noi, in un vero dibattito sulle proposte della Romania per il futuro dell’Europa, per preparare insieme il Parlamento europeo, Commissione e stati membri ad una strategia per rilanciare il sogno europeo, che nonostante le difficoltà che incontra rimane l’unica possibilità per i nostri concittadini”.

Citando Jean Monnet, uno dei padri fondatori dell’Unione Europea, Iohannis ha ribadito: “non c’è altro futuro per il popolo europeo che nell’Unione”, sottolineando l’impegno e la volontà della presidenza di turno di rilanciare, da gennaio 2019, il progetto di integrazione.

“Abbiamo bisogno di unità, coesione, solidarietà e di un cammino comune europeo” ha affermato il presidente rumeno, rimarcando più volte il concetto di “unità”, come elemento cardine per il proprio Paese. Il presidente Iohannis, che da gennaio prossimo avrà per la prima volta la responsabilità della presidenza di turno del Consiglio Ue, nel suo intervento ha invocato “un’Unione che unisca da est a ovest, da nord a sud”, facendo più volte riferimento all’importanza della partecipazione dei cittadini: “i cittadini vogliono risultati tangibili. Abbiamo buone notizie per loro per quanto riguarda pace, sicurezza e prosperità. Però loro vogliono anche vedere che lavoriamo per rafforzare ciò che abbiamo già conquistato”.

Discorso fortemente europeista, in cui ha invitato a guardare con fiducia al prossimo semestre, in cui il suo Paese sarà alla presidenza di turno.

Nel corso della prima Plenaria dell’Europarlamento, che si è svolta ai primi di ottobre, il Parlamento europeo aveva parlato proprio della situazione rumena, occasione in cui più volte la Commissione aveva accostato la Romania ad altri due Paesi “sotto osservazione”: Polonia e Ungheria.

Attualmente il Paese non fa parte né dell’area Schengen né dell’eurozona, ma durante l’intervento del presidente Iohannis non sono mancati i riferimenti ad “una unione economica e monetaria forte”, definendo l’“ingresso nell’eurozona” come una “priorità nazionale”.

Il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker, facendo riferimento al vertice europeo che si terrà a Sibiu in Romania il 9 maggio 2019 alla vigilia delle elezioni europee, ha affermato “sono convinto che il governo e il Parlamento romeni faranno tutto il possibile affinché Sibiu diventi un momento importante del futuro dell’Europa”.

Junker ha auspicato inoltre di “a mettere a punto il prossimo bilancio” comunitario per il periodo di programmazione 2021-2027 “prima delle elezioni europee, altrimenti perderemo slancio ed entusiasmo”.

La Romania è un Paese che “dimostra senso di leadership”, afferma Junker, chiedendo a Bucarest uno sforzo: “vorrei che la Romania entrasse nella zona Schengen prima della fine del mandato di questa Commissione”. Perché ciò sia possibile “bisognerà lottare contro la corruzione, altrimenti sarà difficile per la Commissione raccomandare l’ingresso della Romania in Schengen”. E il presidente rumeno conclude accettando la sfida: “In questa battaglia il vincitore sarà una Romania democratica, una Romania europea”.

 

di Francesca Politi

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