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Manovra economica e finanziaria: il Governo italiano e le critiche di UE, Fondo Monetario Internazionale e Bankitalia

Manovra economica e finanziaria: il Governo italiano e le critiche di UE, Fondo Monetario Internazionale e Bankitalia

K metro 0 – Roma – Mentre il Governo italiano va avanti con il DEF e con la manovra 2019 (le cui misure valgono, nel complesso, 36,7 miliardi), e al Quirinale Mattarella ha incontrato Premier, vicepremier, e i principali ministri, per parlare appunto di DEF e legge di Bilancio in vista del prossimo Consiglio europeo, è arrivato l’allarme dell’importante

K metro 0 – Roma – Mentre il Governo italiano va avanti con il DEF e con la manovra 2019 (le cui misure valgono, nel complesso, 36,7 miliardi), e al Quirinale Mattarella ha incontrato Premier, vicepremier, e i principali ministri, per parlare appunto di DEF e legge di Bilancio in vista del prossimo Consiglio europeo, è arrivato l’allarme dell’importante agenzia di rating “Fitch”.

L’ agenzia assegna all’Italia un rating BBB, due gradini sopra il livello speculativo, con prospettive negative. Ma, oltre alla Fitch e alla UE – la cui posizione di critica al Documento di politica economica e finanziaria del Governo Conte è stata espressa dal commissario Pierre Moscovici – un richiamo non solo all’ Italia, ma anche a tutte le economie emergenti (Paesi “BRICS”, anzitutto) e ad economie “minori” come Filippine, Perù, Argentina, Ucraina. Polonia, ecc.…), è stato rivolto ora dal Fondo Monetario Internazionale.

Nell’ ultimo “Global Financial Stability Report” (pubblicato sul sito del FMI, a cura di Tobias Adrian, responsabile del GFSR, 10 ottobre 2018), leggiamo infatti che il sistema finanziario mondiale oggi è ritenuto dal Fondo “più forte che prima della crisi finanziaria globale (dal 2008 in poi, N.d.R.), grazie a un decennio di riforme e interventi. Ad ogni modo, le vulnerabilità continuano a crescere, e il nuovo sistema finanziario è ancora da mettere alla prova”.

In Italia, in particolare, ” l’incertezza politica ha riacceso l’attenzione sul legame fra banche e debito sovrano”, che “resta un importante canale di trasmissione di rischio”: rischio che, con l’ulteriore legame tra debito pubblico, deficit statale e PIL del Paese (i parametri di Maastricht), potrebbe aggravarsi, con tutte le ulteriori conseguenze, se “dovessero riemergere preoccupazioni sul mercato sulla politica di bilancio” del Governo italiano. “In tale scenario”, prosegue ancora l’analisi del FMI, “le tensioni sul mercato potrebbero diffondersi ai mercati dei bond in Europa, così come è accaduto durante la crisi dell’area euro e, in modo più limitato, in maggio” scorso. “La nostra posizione sull’ Italia – ha precisato, esponendo la linea complessiva del Fondo, il direttore generale Christine Lagarde, parlando a margine dei lavori dell’assemblea annuale di Fmi/Banca mondiale, “è abbastanza ben conosciuta: di sicuro sosteniamo il consolidamento fiscale che deve essere d’aiuto alla crescita, a sostegno della crescita del Paese. E di sicuro consideriamo che i membri dell’Ue rispettino le regole alle quali si sono impegnati”.

Molto critico anche il commento del Presidente dell’Europarlamento, Antonio Tajani: “E’ una manovra – ha detto – che rischia di andare ben oltre il deficit calcolato, arrivando al 3%, perché nessuno crede che la crescita sarà all’1,5%. In questa manovra non c’è nulla per creare nuova occupazione. Il reddito di cittadinanza, poi, arriva a dare 780 euro ai giovani per stare sdraiati sul divano”.

Il ministro delle Finanze, Tria, e i due Vicepremier contrattaccano ai rilievi di FMI e Fitch e alla “bocciatura” della manovra economica da parte soprattutto di Bankitalia precisando che l’impatto della manovra sul tasso di variazione del PIL sarà di 0,6 punti percentuali, e le coperture ci sono: 15 miliardi di euro, di cui 6,9 di tagli e 8,1 di più entrate.  “Nell’arco del prossimo triennio- chiariscono Tria e Salvini – abbasseremo le tasse con una media annuale stimabile per 1,7 miliardi di euro”. E “Nessun caos sulla flat tax”, proseguono i due ministri: tassa che, insieme al reddito di cittadinanza (ambedue cavalli di battaglia” del governo Conte), dovrebbe essere finanziata soprattutto con le consistenti entrate previste, per il 2019, grazie all’operazione “Pace fiscale” per famiglie e imprese.

Intanto il Governo punta a rilanciare complessivamente gli investimenti nel Paese attivando, a Palazzo Chigi, una “cabina di regìa” con le principali aziende di Stato (settore in Italia ancora consistente, nonostante 25 anni di privatizzazioni selvagge). “Abbiamo raccolto una disponibilità veramente grande”, ha detto alla stampa il Premier Conte al termine del primo incontro coi manager delle aziende pubbliche e partecipate. Il Premier ha anche escluso la possibilità di modificare la manovra in caso di spread fuori controllo, scenario che ha decisamente rifiutato.

E proprio sullo spread, il ministro per le Politiche europee, Paolo Savona, ha ammesso che se quest’ultimo “ci sfugge”, “la manovra deve cambiare”. Aggiungendo, però di essere “abbastanza sicuro che lo spread non arriverà a 400, vincerà il mercato”.  Per abbattere lo spread, secondo il ministro, la BCE, pur dopo la fine del” Quantitative easing” decisa recentemente da Mario Draghi, “deve intervenire in acquisti di titoli, perché tra i suoi compiti c’è la stabilità finanziaria”. Rispondendo indirettamente al FMI, Savona, ha sottolineato che “L’errore che fanno sia FMI che Bankitalia è mettere la stabilità finanziaria come presupposto dello sviluppo, io dico che devono andare almeno di pari passo. La costruzione dell’Europa non dà per scontato che si debba avere la stabilità prima dello sviluppo”.

 

di Fabrizio Federici

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