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Bioeconomia: una nuova strategia per un’Europa sostenibile

Bioeconomia: una nuova strategia per un’Europa sostenibile

K metro 0 – Bruxelles – Come annunciato dal Presidente Juncker e dal Primo Vicepresidente Timmermans nella lettera d’intenti che accompagna il discorso sullo stato dell’Unione  2018 del Presidente Juncker, la nuova strategia in materia di bioeconomia fa parte delle iniziative della Commissione per dare impulso all’occupazione, alla crescita e agli investimenti nell’UE. L’obiettivo è migliorare e incrementare l’uso sostenibile di

K metro 0 – Bruxelles – Come annunciato dal Presidente Juncker e dal Primo Vicepresidente Timmermans nella lettera d’intenti che accompagna il discorso sullo stato dell’Unione  2018 del Presidente Juncker, la nuova strategia in materia di bioeconomia fa parte delle iniziative della Commissione per dare impulso all’occupazione, alla crescita e agli investimenti nell’UE. L’obiettivo è migliorare e incrementare l’uso sostenibile di risorse rinnovabili al fine di far fronte a sfide mondiali e locali quali il cambiamento climatico e lo sviluppo sostenibile.

In un mondo in cui le risorse biologiche e gli ecosistemi non sono infiniti, serve uno sforzo di innovazione per nutrire la popolazione e garantire a tutti acqua pulita ed energia. La bioeconomia permette di trasformare le alghe in carburante, riciclare la plastica, produrre mobili e capi di abbigliamento a partire dai rifiuti o ricavare fertilizzanti a base di biomassa dai sottoprodotti industriali. Ha il potenziale di creare 1 milione di nuovi posti di lavoro “verdi” entro il 2030.

Jyrki Katainen, Vicepresidente responsabile per l’Occupazione, la crescita, gli investimenti e la competitività, ha dichiarato: “È ormai evidente che c’è bisogno di un cambiamento sistemico nel modo in cui produciamo, consumiamo e ci disfiamo dei beni. Sviluppando la bioeconomia, vale a dire il segmento rinnovabile dell’economia circolare, possiamo individuare soluzioni nuove ed innovative per sopperire al fabbisogno di cibo, prodotti ed energia senza esaurire le risorse biologiche limitate del pianeta. Inoltre, ripensare la nostra economia e modernizzare i modelli di produzione non solo gioverà all’ambiente e al clima, ma ha anche un grande potenziale in termini di creazione di posti di lavoro verdi, soprattutto nelle zone rurali e costiere”.

Carlos Moedas, Commissario per la Ricerca, la scienza e l’innovazione, ha aggiunto: “L’UE si prefigge di diventare un esempio da seguire nel trasformare i rifiuti, i residui e gli scarti in prodotti ad alto valore aggiunto, sostanze chimiche ecologiche, mangimi e prodotti tessili. La ricerca e l’innovazione sono fondamentali per accelerare la transizione verde dell’economia europea e conseguire gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite.”

La realizzazione di una bioeconomia circolare e sostenibile richiede uno sforzo congiunto da parte delle autorità pubbliche e dell’industria. Per guidare questo sforzo collettivo, e concentrandosi su tre obiettivi principali, nel 2019 la Commissione avvierà 14 misure concrete, tra cui:

Espandere e rafforzare i biosettori: la bioeconomia ha il potenziale di modernizzare l’economia e le industrie europee, garantendo così una prosperità sostenibile e a lungo termine. Al fine di valorizzare questo potenziale la Commissione intende:

creare una piattaforma di investimento tematica dedicata alla bioeconomia circolare con una dotazione di 100 milioni di €, che permetta di avvicinare le bioinnovazioni al mercato e di ridurre il rischio per i privati che investono in soluzioni sostenibili;

agevolare lo sviluppo di bioraffinerie sostenibili in tutta Europa.

Introdurre rapidamente le bioeconomie in tutte Europa: gli Stati membri e le regioni, in particolare nell’Europa centrale e orientale, hanno un grande potenziale in termini di biomassa e rifiuti sottoutilizzati. Per sfruttarlo la Commissione intende:

definire un programma strategico per l’introduzione di sistemi alimentari e agricoli, silvicoltura e bioprodotti sostenibili;

istituire un meccanismo di sostegno dell’UE alle politiche in materia di bioeconomia affinché gli Stati membri possano, nell’ambito di Orizzonte 2020, dotarsi di programmi nazionali e regionali in questo settore;

avviare azioni pilota per lo sviluppo delle bioeconomie nelle zone rurali, costiere e urbane, ad esempio per quanto riguarda la gestione dei rifiuti e le pratiche agricole che consentono il sequestro del carbonio.

Proteggere l’ecosistema e comprendere i limiti ecologici della bioeconomia: il nostro ecosistema deve far fronte a gravi minacce e sfide, tra cui l’aumento della popolazione, il cambiamento climatico e il degrado del suolo. In risposta a queste sfide, la Commissione intende:

introdurre un sistema di monitoraggio a livello dell’Unione per seguire i progressi compiuti verso una bioeconomia circolare e sostenibile;

ampliare la base di conoscenze relative a specifici settori della bioeconomia e migliorarne la comprensione attraverso la raccolta di dati, garantendo un miglior accesso agli stessi grazie al Centro di conoscenze per la bioeconomia;

fornire orientamenti e promuovere buone pratiche per operare nell’ambito della bioeconomia entro limiti ecologici sicuri.

La conferenza organizzata dalla Commissione, in calendario il 22 ottobre a Bruxelles, sarà un’occasione per discutere del piano d’azione con i portatori di interessi e presentare esempi tangibili di bioprodotti.

Contesto

Nella lettera di intenti alle presidenze del Consiglio europeo e del Parlamento europeo, il Presidente Juncker e il Primo Vicepresidente Timmermans hanno annunciato questa comunicazione, che persegue la priorità della Commissione di promuovere l’occupazione, la crescita e gli investimenti nell’UE. Si tratta di un aggiornamento della strategia per la bioeconomia del 2012.

La bioeconomia abbraccia tutti i settori e i sistemi che si basano su risorse biologiche. Si tratta di uno dei più grandi e più importanti settori di intervento dell’UE: comprende l’agricoltura, la silvicoltura, la pesca, la produzione alimentare, la bioenergia e i bioprodotti e, con un fatturato annuo indicativo di 2 000 miliardi di €, dà lavoro a circa 18 milioni di persone. È anche un settore essenziale per stimolare la crescita nelle zone rurali e in quelle costiere.

L’Unione europea finanzia già la ricerca, la dimostrazione e la diffusione di biosoluzioni sostenibili, inclusive e circolari, anche grazie ai 3,85 miliardi di € stanziati nel quadro dell’attuale programma di finanziamento dell’UE Orizzonte 2020. Per il periodo 2021-2027, la Commissione ha proposto di stanziare 10 miliardi di € nel quadro di Orizzonte Europa per i prodotti alimentari e le risorse naturali, compresa la bioeconomia.

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