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Vertice One Planet 2018: l’Europa continua a guidare l’azione per il clima

Vertice One Planet 2018: l’Europa continua a guidare l’azione per il clima

La Commissione europea partecipa al vertice One Planet a New York, nel quale presenterà ai leader mondiali i progressi compiuti nell’attuazione delle iniziative annunciate l’anno scorso a Parigi. K metro 0 – Bruxelles – L’Europa è determinata a condurre in prima linea la lotta contro i cambiamenti climatici. Per marcare la propria leadership la Commissione ha

La Commissione europea partecipa al vertice One Planet a New York, nel quale presenterà ai leader mondiali i progressi compiuti nell’attuazione delle iniziative annunciate l’anno scorso a Parigi.

K metro 0 – Bruxelles – L’Europa è determinata a condurre in prima linea la lotta contro i cambiamenti climatici. Per marcare la propria leadership la Commissione ha presentato una serie di 10 iniziative improntate alla trasformazione, il piano d’azione per il pianeta, al vertice inaugurale tenutosi lo scorso dicembre a Parigi. Oggi a New York i Vicepresidenti Maroš Šefčovič e Valdis Dombrovskis, insieme al Commissario Neven Mimica, aggiorneranno i capi di Stato e di governo, i rappresentanti delle imprese e la società civile sui principali risultati ottenuti finora nell’ambito di queste iniziative a sostegno dell’azione per il clima.

Il Vicepresidente Šefčovič metterà in luce le misure decisive appositamente concepite per sostenere le regioni europee ad alta intensità di carbone e di carbonio, nonché i lavori svolti in collaborazione con le città per accelerare la diffusione di tecnologie pulite rivoluzionarie. Il Vicepresidente Dombrovskis sottolineerà l’importanza di fare del finanziamento sostenibile la nuova normalità, illustrando le proposte che la Commissione ha presentato in maggio per consentire al settore finanziario dell’UE di guidare la transizione verso un’economia più verde e più pulita. Il Commissario Mimica annuncerà il contributo di 10 milioni di euro per la regione del Pacifico nell’ambito di un’iniziativa congiunta mirata a creare una coalizione internazionale che aiuti questa regione ad adattarsi alle sfide poste dai cambiamenti climatici e diventare più resiliente.

Il Vicepresidente Maroš Šefčovič, responsabile per l’Unione dell’energia, ha dichiarato: “Data l’urgenza con cui occorre intervenire sul fronte del clima, abbiamo accelerato il passo mettendo in campo iniziative concrete imperniate su partenariati pubblico-privato. Non possiamo permetterci il lusso di aspettare decenni per offrire un futuro salubre e moderno a chi vive in regioni in transizione ad alta intensità di carbone e di carbonio, per diffondere nuove tecnologie pulite e per rendere sostenibili la mobilità, gli immobili o la gestione dei rifiuti. Perché è quel che facciamo oggi, e non domani, a determinare se la nostra azione avrà la meglio sui cambiamenti climatici e se il nostro pianeta ritroverà il suo vigore.”

Valdis Dombrovskis, Vicepresidente responsabile per l’Euro e il dialogo sociale, la stabilità finanziaria e i servizi finanziari, si è così espresso: “Per raggiungere gli obiettivi di Parigi, nei prossimi dieci anni l’Europa ha bisogno di investimenti extra dell’ordine di circa 180 miliardi di euro annui. Vogliamo che dal 2021 un quarto del bilancio dell’UE sia destinato all’azione per il clima. Ma il denaro pubblico non basterà. Ecco perché l’UE ha proposto norme vincolanti per incentivare l’afflusso di capitali privati in progetti verdi. Ci auguriamo che la leadership dell’Europa ispiri altri paesi ad affiancarci. Siamo a due passi dal baratro. È la nostra ultima occasione per unire le forze.”

Queste le parole di Neven Mimica, Commissario per la Cooperazione internazionale e lo sviluppo: “Nella regione del Pacifico vivono oltre 12 milioni di persone, che malgrado incidano in misura minima sul cambiamento climatico risentono pesantemente delle sue conseguenze. Il Pacifico ospita anche una parte importante della biodiversità mondiale, sempre più minacciata. Con il contributo di 10 milioni di euro all’iniziativa comune, l’UE rinnova il proprio impegno a proteggere la regione dai cambiamenti climatici e dalle ripercussioni sulla biodiversità, sui mezzi di sussistenza e sull’ambiente.”

Miguel Arias Cañete , Commissario responsabile per l’Azione per il clima e l’energia, ha dichiarato: “La lotta ai cambiamenti climatici richiede responsabilità politica collettiva, impegno multilaterale e ambizione. L’UE vede nell’azione per il clima un’opportunità di trasformazione industriale e sociale. È un’occasione per realizzare economie più innovative, sicure e, in ultima istanza, più competitive. A livello interno la nostra ambizione sta dando risultati: il quadro dell’UE per ridurre le emissioni di almeno il 40 % entro il 2030 è completato. L’imminente proposta della Commissione europea sulla visione a lungo termine garantirà inoltre che ci manteniamo su questa rotta. Poiché sappiamo di non poterlo fare da soli, cerchiamo di ispirare altri paesi nella loro ricerca di soluzioni per il cambiamento climatico.

Dare la massima priorità alla finanza sostenibile

Per raggiungere gli obiettivi di Parigi, l’UE ha bisogno di circa 180 miliardi di euro annui fino al 2030 per realizzare investimenti extra nell’efficienza energetica, nelle energie rinnovabili e nei trasporti puliti. In marzo la Commissione ha presentato un piano d’azione sulla finanza sostenibile, che consiste in dieci misure ambiziose, legislative e non, destinate a mobilitare finanziamenti a favore di investimenti e crescita sostenibili. Le prime proposte giuridiche sono state presentate in maggio, tra cui quella di concordare un sistema di classificazione su scala dell’UE (“tassonomia”) in base al quale si potrà definire univocamente ciò che è verde e ciò che non lo è. Questo sistema non solo aiuterebbe gli investitori a riconoscere facilmente e a finanziare le attività rispettose del clima, ma consentirebbe anche lo sviluppo di etichette UE per i prodotti finanziari, le obbligazioni e i fondi verdi. Sono sempre più numerose le persone che vorrebbero investire i loro risparmi in progetti ecosostenibili, ma si scontrano con un’offerta non del tutto semplice e affidabile. Il settore finanziario dell’UE, e i mercati dei capitali in particolare, hanno le potenzialità per diventare leader mondiali su questo ambizioso fronte, ispirando altri paesi a seguirne l’esempio. La transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio non solo è inevitabile, ma può anche creare nuove opportunità: già nel 2014 gli investimenti privati nei settori dell’economia circolare dell’UE erano stimati a 120 miliardi di euro, cifra equivalente allo 0,8 % del PIL, con un incremento del 58 % rispetto al 2008.

Aumentare la resilienza nella regione del Pacifico

Poiché i cambiamenti climatici e la protezione della biodiversità richiedono azioni congiunte più forti, l’UE, la Francia e la Nuova Zelanda stanno lanciando insieme un’iniziativa volta a creare una coalizione internazionale che aiuti la regione del Pacifico ad adattarsi alle sfide poste dai cambiamenti climatici e diventare più resiliente. L’UE contribuisce con 10 milioni a questa iniziativa congiunta, che finanzierà progetti in settori quali l’adattamento ai cambiamenti climatici e la mitigazione dei loro effetti, la governance degli oceani (compresa la pesca e l’acquacoltura sostenibili) e l’ambiente (in particolare la gestione dei rifiuti, la biodiversità e l’ecoturismo).

Andamento delle 10 iniziative del piano d’azione per il pianeta

Sono già stati avviati i lavori per tutte e dieci le iniziative annunciate l’anno scorso. Ad esempio:

Con l’iniziativa intitolata “Una mobilità pulita, interconnessa e competitiva“, la Commissione ha presentato in maggio l’ultima serie di azioni intese a modernizzare il settore europeo dei trasporti, tra le quali spiccano: una politica integrata per il futuro della sicurezza stradale, con misure di sicurezza per i veicoli e le infrastrutture; le prime norme in materia di emissioni di CO2 per i veicoli pesanti; un piano d’azione strategico per lo sviluppo e la produzione di batterie in Europa e una strategia lungimirante sulla mobilità connessa e automatizzata. Queste iniziative sono accompagnate da un bando a titolo del meccanismo per collegare l’Europa, con una disponibilità di 450 milioni di europer finanziare progetti nazionali che contribuiscano alla sicurezza stradale, alla digitalizzazione e alla multimodalità.

Con l’azione di sostegno strutturale per le regioni ad alta intensità di carbone e di carbonio s’intende offrire un sostegno ritagliato su misura di queste regioni per modernizzarne il modello economico mitigando nel contempo gli effetti sociali della transizione a un’economia a basse emissioni. La Commissione, in collaborazione con sette Stati membri (Repubblica ceca, Germania, Grecia, Polonia, Romania, Slovacchia e Spagna), ha creato una piattaforma per le regioni carbonifere in transizione al fine di agevolare lo sviluppo e l’attuazione di progetti che possano avviare una trasformazione economicamente praticabile di queste regioni .

Nell’ambito dell’obiettivo “Investire nelle tecnologie industriali pulite”, l’UE intende sfruttare il vantaggio di pioniera dell’innovazione nel settore dell’energia pulita, aumentando la dotazione di Orizzonte 2020 da circa 1 miliardo di euro nel 2015 a 2 miliardi nel 2020. Nel quadro dell’iniziativa internazionale Mission Innovation a guida dell’UE, 23 grandi economie hanno compiuto progressi significativi verso l’obiettivo inteso a raddoppiare in cinque anni i loro progetti pubblici di ricerca e innovazione nel campo dell’energia pulita. Inoltre, almeno il 40 % dei progetti finanziati dalla Banca europea per gli investimenti (BEI) nell’ambito del Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS) dovrebbe ora contribuire agli impegni dell’UE sul fronte di clima ed energia.

La Commissione continuerà ad adoperarsi per garantire l’attuazione di ogni iniziativa del piano d’azione per il pianeta.

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