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Disastro del Monte Serra (Pisa). Mille ettari in fumo e l’emergenza non è ancora finita. Sono almeno 400 gli sfollati

Disastro del Monte Serra (Pisa). Mille ettari in fumo e l’emergenza non è ancora finita. Sono almeno 400 gli sfollati

K metro 0 – Toscana – Mentre le fiamme stanno ancora devastando vaste zone della Toscana, anche queste probabilmente innescate colpevolmente da criminali incendiari, si inizia a fare la conta dei danni. “Da una prima ricognizione la stima della superficie bruciata è di circa 1000 ettari” mentre sono 430 gli sfollati, e “in questo momento

K metro 0 – Toscana – Mentre le fiamme stanno ancora devastando vaste zone della Toscana, anche queste probabilmente innescate colpevolmente da criminali incendiari, si inizia a fare la conta dei danni. “Da una prima ricognizione la stima della superficie bruciata è di circa 1000 ettari” mentre sono 430 gli sfollati, e “in questo momento sono ancora attivi due fronti di fuoco, verso Vicopisano e Buti”. Queste le parole del Presidente della Regione Enrico Rossi. Il governatore, ha sottolineato che “al momento a Calci sono 300 le persone costrette fuori dalle proprie abitazioni, di cui 30 ospitate in alberghi ma, nel primo pomeriggio, non essendo prevista proroga dell’ordinanza di evacuazione dovrebbero rientrare nelle loro case”. “Nel territorio di Calci – ha aggiunto -, come comunicato dal sindaco, purtroppo ci sono alcuni casi, isolati, di immobili bruciati”. A Vicopisano, ha detto ancora, “le persone evacuate sono circa 500, di cui 200 potranno rientrare in casa già stasera”. “Sul fronte meteo le previsioni fino alle 17 segnalano venti in attenuazione – ha concluso – con tendenza a ruotare più a est e quindi più favorevoli rispetto all’evoluzione dei due incendi”.

Ci vorranno almeno 15 anni per ricostruire i boschi andati a fuoco con danni all’ambiente, all’economia, al lavoro e al turismo. E’ quanto stima la Coldiretti in riferimento al vasto incendio sul monte Serra, nel Pisano, che spinto dal vento ha già distrutto oltre mille ettari di bosco. Ai costi per gli interventi di emergenza per spegnere le fiamme da terra e con i mezzi aerei e per la necessaria evacuazione si aggiungono quelli per la ricostituzione del patrimonio boschivo ma il fuoco – sottolinea la Coldiretti – ha pesanti effetti dal punto di vista ambientale dovuti alla perdita di biodiversità con animali morti e piante secolari distrutte e alla distruzione di ampie aree di bosco che sono i polmoni verdi e concorrono ad assorbire l’anidride carbonica responsabile dei cambiamenti climatici. Nelle foreste andate a fuoco – precisa la Coldiretti – saranno impedite per anni anche tutte le attività umane tradizionali del bosco come la raccolta della legna, delle castagne e dei piccoli frutti, ma anche quelle di natura hobbistica come i funghi. Circa diecimila piante di ulivo anche secolari – continua la Coldiretti – sono stati distrutte dall’incendio che ha colpito anche vigneti e castagneti e ha minacciato abitazioni rurali e alcuni agriturismi che sono stati costretti ad evacuare con una stima salita ad oltre 6 milioni di euro di danni solo per l’agricoltura con gli ulivi che dovranno essere ripiantati e ci vorranno almeno cinque anni prima che si torni a produrre. Superata l’emergenza – chiede la Coldiretti – occorrerà intervenire rapidamente per far ripartire le attività produttive anche con interventi straordinari per il reimpianto delle coltivazioni andate distrutte dal fuoco.

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