K metro 0 – Berlino – Elezioni europee i cittadini dell’Unione “decideranno sul loro futuro”. Inizia la corsa per la successione a Jean-Claude Juncker alla presidenza della Commissione europea. Il grande favorito sembra il tedesco Manfred Weber Capogruppo del Ppe al Parlamento Europeo, 46 anni, proveniente dalla CSU bavarese e, con il sostegno ufficiale della
K metro 0 – Berlino – Elezioni europee i cittadini dell’Unione “decideranno sul loro futuro”. Inizia la corsa per la successione a Jean-Claude Juncker alla presidenza della Commissione europea. Il grande favorito sembra il tedesco Manfred Weber Capogruppo del Ppe al Parlamento Europeo, 46 anni, proveniente dalla CSU bavarese e, con il sostegno ufficiale della cancelliera Angela Merkel, “Io sostengo la candidatura di Manfred Weber” ha detto a Berlino, in conferenza stampa con il premier ceco Andrej Babis, rispondendo a una domanda sulla candidatura del capogruppo del Ppe alla guida della Commissione Ue. Ma non è l’unico nome per la posizione di Juncker. Oltre a quella di Weber c’è la candidatura del finlandese Alexander Stubb, del negoziatore della Brexit, il francese Michel Barnier, e il vicepresidente della Commissione europea, il lettone Valdis Dombrovski. Ma l’avversario più forte di Weber sembra essere la danese Margrethe Vestager, commissario europeo per la concorrenza, che correrebbe per l’Alde. La Vestager ha molta esperienza governativa, in quanto ministro dell’Economia danese e potrebbe essere appoggiata dal presidente Emmanuel Macron.
Weber ha indicato che intende “difendere il modello europeo” e “unire l’Europa”, in quanto “non c’è un Europa dell’est e dell’ovest, dei ricchi e dei poveri, dei grandi e piccoli Paesi, ma esiste una sola Europa” che deve “essere forte”. E ha sottolineato “non dimentichiamo una cosa: il punto di partenza della Brexit è stata la decisione di Cameron di uscire dal Ppe. Ecco, io non voglio che ciò accada in altri Paesi”.
Manfred Weber, in un’intervista a la Stampa ha risposto di essere pronto a lavorare con tutti. A una domanda sui rapporti che intende avere con il ministro degli Interni italiano e con l’uomo forte di Budapest, Weber ha risposto che ritiene “necessario sederci a un tavolo e ascoltarci a vicenda. E poi trovare dei compromessi”. Il capogruppo del Partito popolare europeo ha proseguito dicendo “dobbiamo lavorare con tutti e ascoltare tutti per trovare una visione comune. E francamente non credo sia così difficile”.
Dopo l’annuncio di Weber la corsa è lunga, restano comunque molti passi importanti da fare fino all’esito delle elezioni europee 2019.