K metro 0 – Paris – Ieri il presidente della Repubblica Francese Emmanuel Macron ha avuto un colloquio telefonico con il premier libico Fayez El-Sarraj in cui ha auspicato l’unità del popolo libico. In una nota dell’Eliseo, Macron ha dichiarato: “La comunità internazionale deve imperativamente rimanere unita e determinata per agire contro tutti coloro che
K metro 0 – Paris – Ieri il presidente della Repubblica Francese Emmanuel Macron ha avuto un colloquio telefonico con il premier libico Fayez El-Sarraj in cui ha auspicato l’unità del popolo libico. In una nota dell’Eliseo, Macron ha dichiarato: “La comunità internazionale deve imperativamente rimanere unita e determinata per agire contro tutti coloro che cercano di frenare o indebolire il processo politico volto all’organizzazione delle elezioni attese dal popolo libico per scegliere i suoi futuri dirigenti”. Le elezioni sono previste per 10 dicembre, decise a Parigi lo scorso maggio in una riunione tra il presidente Sarraj, il generale Khalifa Haftar, il presidente del Parlamento di Tobruk, Aguila Salah Issa, e quello del Consiglio di Stato, Khaled al Mishri. Questa iniziativa francese non è stata ben vista dall’Italia che da anni ha interessi economici e politici in Libia e insieme alla Gran Bretagna pensa che queste elezioni siano premature nel paese data la situazione di instabilità generale.
«La nostra posizione è che quando fare le elezioni lo devono stabilire i libici e le loro istituzioni. Noi non fissiamo date» ha dichiarato a tal proposito il ministro degli esteri italiano, Enzo Moavero, secondo il quale «è curioso che le date siano stabilite dall’esterno». Nel colloquio Macron ha ribadito il supporto della Francia al Consiglio presidenziale libico che è riconosciuto dalla comunità internazionale per sostenere una nazione libica unita, sovrana e democratica. Allo stesso tempo il premier libico Fayez El-Sarraj ha chiesto al presidente della Repubblica Francese Emmanuel Macron di unificare la posizione internazionale nei confronti della crisi libica e di far rispettare i termini dell’accordo politico (ossia la tregua tra le fazioni libiche in lotta). Prima di Macron squadre diplomatiche francesi avevano iniziato, in questi ultimi giorni, un dialogo costruttivo con il premier libico Sarraj.
La situazione politica appare ancora molto confusa in Libia, durante una riunione tenutasi giovedì 6 settembre, con i leader tribali, trasmessa in diretta dall’emittente televisiva libica Al Hadath, il maresciallo Khalifa Haftar, comandante dell’Esercito Nazionale Libico sostenuto dal parlamento di Tobruk, la cui legittimità non è riconosciuta dalla comunità internazionale, si è detto pronto a marciare su Tripoli, solo mercoledì è stata firmata una tregua tra le fazioni libiche in lotta, il tutto sotto l’egida dell’ONU. L’accordo firmato prevede sette punti su cui si articola il cessate il fuoco che dovranno essere rispettati da entrambe le parti. Secondo la rivista Eastwest.eu la situazione sarebbe diversa da quella sopra dichiarata da Macron e in realtà la Francia sosterrebbe in maniera informale il maresciallo Khalifa Haftar, leader indiscusso della Cirenaica, antagonista dello stesso Fayez El-Sarraj. Secondo l’emittente Radio France International, alcuni analisti sostengono che il maresciallo intenda dare l’assalto alla capitale prima di novembre, quando è prevista una conferenza di pace in Sicilia, organizzata dall’Italia.
Per conoscere le prossime evoluzioni bisognerà aspettare la conferenza che si terrà in Italia e precisamente in Sicilia a novembre, con la probabile partecipazione di Cina e Stati Uniti. Tutto questo è stato dichiarato dal Ministro degli Esteri Italiano Moavero Milanesi.
di Riccardo Cecchini