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Festa Nazionale de l’Unità a Ravenna: intervista ad Habiba Manaa, giovane militante volto italiano del mediterraneo

Festa Nazionale de l’Unità a Ravenna: intervista ad Habiba Manaa, giovane militante volto italiano del mediterraneo

K metro 0 – Ravenna – Termina il 10 settembre, a Ravenna, la Festa nazionale de l’Unità, tradizionale appuntamento annuale del Partito Democratico che da decenni si caratterizza come importante momento di riflessione e confronto sui principali nodi della politica. Quest’anno, la Festa (iniziata il 24 agosto) ha visto la partecipazione, ai dibattiti, di personalità

K metro 0 – Ravenna – Termina il 10 settembre, a Ravenna, la Festa nazionale de l’Unità, tradizionale appuntamento annuale del Partito Democratico che da decenni si caratterizza come importante momento di riflessione e confronto sui principali nodi della politica. Quest’anno, la Festa (iniziata il 24 agosto) ha visto la partecipazione, ai dibattiti, di personalità di ogni schieramento, anche molto critiche nei confronti della sinistra e in particolare del PD: sono stati invitati, tra gli altri, personaggi come il premier portoghese Costa e l’ex-presidente uruguayano Mujica, il commissario europeo allo Stato di diritto e ai Diritti fondamentali dei cittadini Timmermans, e Piero Fassino, presidente emerito dell’ANCI. Per l’area di governo, anche il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti, e il Presidente della Camera, Roberto Fico, che è intervenuto il 3 settembre (Luigi Di Maio, invece, ha declinato l’invito). Erano presenti, comunque esponenti di tutti i partiti, da Forza Italia a Liberi e Uguali.

Particolare interesse ha destato, il 5 settembre, l’intervista a Michele Serra, giornalista e autore televisivo, già collaboratore fisso de “L’Unità” e di “Repubblica”, fatta da 4 giovani del Partito democratico: Giulia Iacovelli, Habiba Manaa, Arianna Furi e Raffaele Marras.

Con Habiba Manaa, 28 anni, romana di nascita, cresciuta in Italia e di origini tuniso-egiziane, laureata in European Economy and Business Law (Scienze europee), militante dei Giovani Democratici e del PD,da anni impegnata sul fronte Europa, nel dialogo interculturale  e nell’integrazione degli immigrati nel tessuto sociale italiano, focalizziamo i principali temi di dibattito toccati alla Festa.

Habiba, parliamo anzitutto di istruzione, fondamentale per l’inserimento di tutti i giovani nella società. In Italia, oggi, secondo voi giovani del PD cosa si può fare per rilanciare l’istruzione pubblica, specie nelle grandi periferie urbane, dove vivono molti cittadini, anche immigrati?

Per l’istruzione pubblica, credo vivamente, alla luce del cambiamento della società, che si debbano introdurre delle ore di “educazione all’integrazione, parte integrante dell’educazione civica, dove i bambini (ma penso che sia più produttivo applicarlo alle mamme) possano sia valorizzare le culture di origine che confrontarle con quella italiana. Penso che conoscere sia l’unico modo per combattere la paura nei confronti del prossimo.

Come possiamo definire, oggi, i nuovi cittadini europei, e che ruolo svolgono nella società. italiana ed europea?

Direi che i nuovi cittadini europei sono tutti quei soggetti che, per lavoro o per nascita o anche solo per istruzione, assorbono e comprendono l’importanza di questa realtà, con tutti i suoi aspetti, cioè l ‘Unione Europea, che ci ha garantito il periodo di pace più lungo della storia d’ Europa.

E in sostanza, Habiba, cosa chiedono ai politici i giovani d’oggi? Per esempio, come valuteresti il “Decreto dignità” varato ultimamente, con gran battage pubblicitario, da questo Governo?

 Alla politica di oggi chiediamo maggiore coerenza e più competenza. Sappiamo benissimo che il “Decreto dignità” è impossibile da attuare veramente, ma sappiamo anche che, se questo si facesse, avremmo un aumento del lavoro non dichiarato (in nero) e un maggior numero di persone non incentivate a lavorare. Quindi chiedo, alla luce del primo articolo della Costituzione, “L’Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro”, che si creino maggiori posti di lavoro per noi giovani, ma soprattutto che i politici sappiano creare veramente delle aspettative e dei sogni. Questo governo non ha fatto altro che parlare di migranti, senza ricordare che noi italiani stessi (ahimè giovani) oggi siamo nuovamente i primi a migrare, per cercare nuove prospettive di vita.

L’Europa unita ha sempre significato obbiettivi di pace, integrazione, sviluppo. Cosa si aspettano oggi i giovani dalla UE, specie quelli che militano in un partito, e a maggior ragione se, come te, hanno la peculiarità della doppia cittadinanza?

Prima di tutto mi aspetto un nuovo modello europeista, progressista e di sinistra (lo so, fa rima). E penso che il mio partito, il Partito democratico, debba ambire oggi alla creazione di questo modello, senza appoggiarsi a quello che è il modello Macron e Corbyn, ma creandone uno indipendente. Un modello europeo che valorizzi il fatto che, grazie alla UE, abbiamo meno Paesi sovranisti e quindi meno maschi alfa e quindi più pace; ma che dovrebbe, proprio per questo motivo, aumentare questa coesione e collaborazione, ad esempio centralizzando il sistema fiscale a livello europeo. Per la mia tripla cittadinanza, spero che l’UE faccia ponte anche con Paesi extraeuropei, per una maggiore cooperazione e sviluppo, a livello mondiale.

Parliamo dei cittadini immigrati di seconda generazione: quanto possiamo dire che sono penalizzati, in termini non solo d’inserimento sociale, ma proprio di formazione professionale?

Purtroppo, ultimamente vediamo una maggiore penalizzazione delle seconde generazioni a livello politico: perché i rari casi di inserimento politico di tali soggetti sono stati solo d’immagine, e non come vera rappresentanza dei 5 milioni di cittadini stranieri presenti sul territorio italiano. Penso che la società sia cambiata e abbiamo la presenza di “nuovi italiani”, di seconda ma anche di terza generazione. Penso, tra l’altro, che purtroppo la sinistra dia per scontato che questi ultimi votino necessariamente a sinistra, il che non è affatto detto. Ecco, è questa mentalità che deve cambiare. Il nuovo italiano può votare a sinistra e a destra, e la sinistra deve considerare questo fattore. Tanto per dirne una, infatti, adesso ci ritroviamo rappresentati da un senatore della Lega di colore che è contro lo “ius soli”.

La Festa nazionale dell’Unità termina domenica 9 settembre. Intanto, l’ex-segretario ed ex-Premier Matteo Renzi, alla platea che chiedeva “congresso subito!” ha risposto di non essere venuto alla festa per partecipare al gioco delle polemiche interne al partito. “Di fronte a questo governo – ha spronato Renzi i militanti – io dico alziamoci e mettiamoci in cammino: per due volte mi è stata fatta la guerra, sono stato colpito da fuoco amico, avete combattuto il Matteo sbagliato”. “Ora basta con le polemiche, quando il segretario Martina aprirà il congresso chi vince vince: c’è un Paese che ha bisogno di noi”.

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