K metro 0 – Bruxelles – Il vertice informale dei ministri della difesa europei a Vienna sul tema migranti che si è da poco concluso è stato contraddistinto da diverse proposte tra cui quella del presidente di turno del consiglio Difesa UE, il ministro austriaco Mario Kunasek. Per contrastare i flussi migratori ha avanzato la
K metro 0 – Bruxelles – Il vertice informale dei ministri della difesa europei a Vienna sul tema migranti che si è da poco concluso è stato contraddistinto da diverse proposte tra cui quella del presidente di turno del consiglio Difesa UE, il ministro austriaco Mario Kunasek.
Per contrastare i flussi migratori ha avanzato la proposta di una partecipazione di ogni paese europeo a Frontex attraverso proprie risorse militari per eseguire operazioni di logistica, trasporti e ricognizioni, ma anche in casi particolari operazioni di controllo delle frontiere esterne. Questa non è un’iniziativa nuova, già nel 2017 il predecessore di Kunasek (Fpoe), il ministro Hans Peter Doskozil (socialdemocratico) aveva elaborato una proposta simile che suggeriva un sostegno militare europeo a Frontex. Nel luglio 2017, lo stesso Doskozil annunciò di aver fatto portare quattro mezzi corazzati Pandur delle Forze armate austriache al Brennero per effettuare operazioni di controllo sull’immigrazione.
A questa iniziativa austriaca, sempre sul tema dei migranti, fa eco la proposta elaborata dall’Italia tramite il ministro della Difesa italiano Elisabetta Trenta secondo cui è necessario introdurre una rotazione dei porti di sbarco delle navi della missione europea “Sophia” che sino ad adesso così come è elaborata ha penalizzato e penalizza l’Italia. Quindi l’Italia propone sostanzialmente l’obiettivo di costringere gli altri Paesi Ue ad accogliere i migranti che vengono salvati dalle loro navi. Già in precedenza lo stesso ministro Danilo Toninelli aveva parlato di modificare “Sophia”.
Ma cosa è l’Agenzia Frontex? Frontex nasce nel 2004 (anche se diventa operativa nel 2005) a Varsavia come agenzia per la gestione della cooperazione internazionale alle frontiere esterne degli Stati membri dell’Unione europea. Sul sito istituzionale di Frontex è citato quanto segue: “La missione di Frontex è promuovere, coordinare e sviluppare la gestione delle frontiere europee in linea con la carta dei diritti fondamentali dell’UE e il concetto di gestione integrata delle frontiere”. Secondo quanto riportato dalla rivista Lenius dal 2005, l’ attività di Frontex si è intensificata e l’agenzia ha ricevuto sempre più risorse dall’Unione: già nel 2008, il suo budget è stato raddoppiato, arrivando a 70 milioni; nel 2011 ha toccato la soglia dei 118 milioni, mentre oggi è stato ridimensionato a “soli” 85 milioni. Frontex attualmente dispone di 26 elicotteri, 22 aerei, 113 navi e attrezzature radar all’avanguardia. Fa parte di Frontex la stessa operazione Triton, attualmente in corso, al largo delle coste italiane. Purtroppo, l’operazione Frontex (che è stata al centro di numerose polemiche) nel corso degli anni non è stata in grado di arginare adeguatamente i flussi migratori ed è per questo che in sede europea nascono tutte queste iniziative di sostegno e rafforzamento di Frontex. Lo stesso direttore di Frontex Fabrice Leggeri in una intervista del 2017 aveva denunciato le difficoltà in cui opera Frontex e il rapporto a volte problematico con le ONG che operano nel mediterraneo dichiarando: «Alcuni presentano le cose in modo romantico o idealista, ma purtroppo la realtà è crudele. Non c’è nulla di romantico in quello che succede nel Mediterraneo. Il numero di mezzi in mare non è mai stato così alto e purtroppo dal 2016 non abbiamo mai avuto così tante vittime. Serve una presa di coscienza».
di Riccardo Cecchini