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Entro il 2020. “Supercomputer motore per alimentare l’economia digitale”. L’Estonia aderisce al progetto europeo

Entro il 2020. “Supercomputer motore per alimentare l’economia digitale”. L’Estonia aderisce al progetto europeo

K metro 0 – Bruxelles – Italia in prima fila nel progetto di investimento su un supercomputer europeo. Insieme a Germania, Francia, Lussemburgo, Olanda, Portogallo e Spagna il nostro Paese risulta tra i primi firmatari del piano che punta a spingere sulla capacità di elaborazione di dati, che porterà, fra l’altro, a una riduzione dei cicli

K metro 0 – Bruxelles – Italia in prima fila nel progetto di investimento su un supercomputer europeo. Insieme a Germania, Francia, Lussemburgo, Olanda, Portogallo e Spagna il nostro Paese risulta tra i primi firmatari del piano che punta a spingere sulla capacità di elaborazione di dati, che porterà, fra l’altro, a una riduzione dei cicli di produzione delle automobili da 60 a 24 mesi. Ma anche ad uno sviluppo di tecnologie mirate alla cybersicurezza, prevenzione di disastri naturali, diagnosi precoce e trattamento delle malattie.

L’Estonia oggi è il 21 ° paese europeo a firmare la dichiarazione europea sul calcolo ad alte prestazioni (HPC), con l’obiettivo di mettere in comune le risorse nazionali ed europee, per creare e distribuire supercomputer di classe mondiale che è classificato tra i migliori al mondo-tre dal 2022- 2023. Il vicepresidente per il mercato unico digitale Andrus Ansip ha partecipato alla cerimonia della firma a Tartu, in Estonia. Con questa firma, l’Estonia segna l’intenzione di aderire alla cooperazione europea sul super calcolo. Il vicepresidente porge il benvenuto alla firma dell’Estonia e afferma: “I supercomputer stanno diventando il motore della nostra economia”. Il calcolo ad alte prestazioni è necessario per elaborare quantità sempre maggiori di dati e aiutare i ricercatori a compiere progressi scientifici in molte aree, dall’assistenza sanitaria, alle energie rinnovabili, alla sicurezza delle automobili e alla sicurezza informatica. L’impresa comune EuroHPC, che inizierà le operazioni entro la fine di quest’anno, coprirà l’intera catena del valore dai componenti tecnologici ai sistemi e alle macchine, nonché alle applicazioni e alle competenze. Offrirà esperienza e formazione con particolare attenzione all’aiuto alle piccole e medie imprese.  Lo scorso gennaio la Commissione europea ha presentato il piano finalizzato a investire, insieme agli Stati membri, nella realizzazione di un’infrastruttura europea di supercomputer all’avanguardia a livello mondiale. I supercomputer sono necessari per elaborare quantità sempre maggiori di dati e apportare benefici in molti settori della società. Non solo: l’operazione è determinante per la competitività e l’indipendenza dell’UE nel campo dell’economia dei dati. È stata realizzata dunque l’impresa comune EuroHPC, che acquisirà, creerà e implementerà in tutt’Europa un’infrastruttura di calcolo ad alte prestazioni (HPC) all’avanguardia e sosterrà anche un programma di ricerca e innovazione per sviluppare le tecnologie e le macchine (hardware), nonché le applicazioni (software) destinate ai supercomputer.

Il contributo dell’Ue a EuroHPC ammonterà a circa 486 milioni di euro nell’ambito del quadro finanziario pluriennale attuale, cui corrisponderà un contributo analogo degli Stati membri e dei paesi associati. Si prevede che entro il 2020 saranno investiti in totale un miliardo di euro circa di finanziamenti pubblici, cui si andranno ad aggiungere contributi in natura da parte di privati aderenti all’iniziativa.

Il Vicepresidente Andrus Ansip, responsabile del Mercato unico digitale, e Mariya Gabriel, Commissaria per l’Economia e la società digitali, hanno dichiarato lo scorso marzo: “Grazie a queste nuove tecnologie europee, gli scienziati e l’industria europei avranno accesso a livelli eccezionali di capacità di calcolo a basso consumo energetico. A beneficiarne saranno la leadership in campo scientifico, la competitività industriale, le competenze e l’esperienza in campo ingegneristico dell’Europa e la società nel suo complesso”. L’iniziativa raccoglie investimenti per istituire un’infrastruttura europea leader nei settori dei supercomputer e dei big data. L’impresa comune EuroHPC punta ad acquisire, entro il periodo 2022-2023, sistemi con prestazioni pre-esascala (cento milioni di miliardi, vale a dire 1017, di operazioni di calcolo al secondo) e a sostenere lo sviluppo di sistemi con prestazioni a esascala (un miliardo di miliardi, vale a dire 1018, di operazioni al secondo) basati su tecnologia UE. Le attività dell’impresa comune saranno le seguenti: acquisire e gestire due macchine per il super calcolo con prestazioni a pre-esascala di prim’ordine e almeno due macchine per il super calcolo con prestazioni medie (capaci di almeno 1016 operazioni al secondo) e fornire e gestire l’accesso a detti supercomputer a un’ampia gamma di utenti pubblici e privati a partire dal 2020; attuare un programma di ricerca e innovazione sul calcolo ad alte prestazioni per sostenere lo sviluppo della tecnologia europea di super calcolo, compresa la prima generazione di tecnologia europea per microprocessori a basso consumo energetico, e la co-progettazione di macchine europee con prestazioni a esascala e per promuovere le applicazioni, lo sviluppo delle capacità e un più ampio utilizzo del calcolo ad alte prestazioni.

L’impresa comune EuroHPC opererà nel periodo 2019-2026. L’infrastruttura è di proprietà comune dei membri, che la gestiranno anche congiuntamente. Questi saranno costituiti in un primo momento dai paesi che hanno firmato la dichiarazione EuroHPC (Francia, Germania, Italia, Lussemburgo, Olanda, Portogallo e Spagna) e dai privati aderenti del mondo accademico e del settore industriale. Oggi con l’Estonia che aderisce all’iniziativa diventa il 21 ° paese europeo a partecipare allo sviluppo di supercomputer Europeo.

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