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La Commissione europea e le autorità per la tutela dei consumatori dell’UE pubblicano la valutazione finale del dialogo con Volkswagen

La Commissione europea e le autorità per la tutela dei consumatori dell’UE pubblicano la valutazione finale del dialogo con Volkswagen

K metro 0 – Bruxelles, Oggi la Commissione europea e le autorità nazionali per la tutela dei consumatori nell’UE hanno pubblicato le loro conclusioni sugli 8,5 milioni di veicoli ritirati nell’Unione da parte del gruppo Volkswagen dopo lo scandalo “dieselgate”. Vengono accolti favorevolmente gli sforzi del gruppo VW per rafforzare la fiducia in queste azioni

K metro 0 – Bruxelles, Oggi la Commissione europea e le autorità nazionali per la tutela dei consumatori nell’UE hanno pubblicato le loro conclusioni sugli 8,5 milioni di veicoli ritirati nell’Unione da parte del gruppo Volkswagen dopo lo scandalo “dieselgate”.

Vengono accolti favorevolmente gli sforzi del gruppo VW per rafforzare la fiducia in queste azioni di ritiro e il significativo miglioramento delle informazioni fornite ai consumatori. Il tasso di riparazione sta ora raggiungendo l’80% e il gruppo si è impegnato a proseguire l’aggiornamento gratuito e la relativa garanzia di fatto per risolvere eventuali problemi che potranno verificarsi dopo l’aggiornamento fino alla fine del 2020. Tuttavia, la Commissione e le autorità per la tutela dei consumatori si rammaricano del fatto che la società non sia stata in grado di fornire una garanzia completa e chiara in caso di problemi dopo la riparazione. Vĕra Jourová, Commissario per la Giustizia, i consumatori e la parità di genere, ha affermato: “Abbiamo lavorato duramente per rendere più proattiva VW nei riguardi dei consumatori europei colpiti dallo scandalo ‘dieselgate'”. VW ha realizzato il piano d’azione a me promesso, ma questo è tutto. Ricordiamo ancora una volta che nell’UE sono necessarie norme più rigorose in materia di ricorsi individuali, comprese le azioni collettive.

Nelle loro conclusioni, la Commissione europea e le autorità per la tutela dei consumatori convengono che le azioni adottate da Volkswagen hanno finora condotto a sviluppi positivi per quanto riguarda le informazioni disponibili online, con ampie domande e risposte e videoclip, sulla ragione dell’aggiornamento e come ottenerlo e sul piano di rafforzamento della fiducia (“Trust Building Measure”). D’altro canto, Volkswagen non ha fornito una garanzia completa e chiara del fatto che l’aggiornamento non influisca sulle prestazioni delle autovetture, e si è rifiutata di semplificare le condizioni che danno accesso alla Trust Building Measure. Il gruppo VW si è impegnato a rispondere a tutti i reclami che i consumatori potranno presentare dopo la riparazione. I consumatori interessati sono incoraggiati a prendere contatto con i rivenditori locali in caso di eventuali problemi connessi con l’aggiornamento. In caso di rifiuto dell’assistenza, dovrebbero presentare una denuncia formale presso i punti di contatto nazionali di Volkswagen per il ritiro, e possono informare la loro organizzazione nazionale dei consumatori.

Prossime tappe

La conclusione di questo intervento coordinato a livello dell’UE non esclude ulteriori azioni da parte delle autorità di controllo a livello nazionale, in base alle circostanze locali.

Contesto

A seguito dello scandalo “dieselgate”, il Commissario Jourová ha ottenuto da Volkswagen nel settembre 2016 un piano d’azione a livello dell’UE per garantire che i veicoli interessati nell’Unione siano riparati, che i consumatori siano correttamente informati e che non subiscano inconvenienti da tale processo. Nel giugno 2017, poiché il processo di riparazione era ancora lento, Volkswagen ha presentato inoltre il cosiddetto piano di rafforzamento della fiducia (“Trust Building Measure”), con il quale ha promesso di risolvere i problemi che potranno verificarsi dopo la riparazione fino alla fine del 2018. La garanzia di fatto connessa alla Trust Building Measure è limitata a 11 parti del motore.

Nel settembre 2017, le autorità nazionali per la tutela dei consumatori, sotto la guida dell’autorità olandese (ACM), e la Commissione europea hanno chiesto a Volkswagen di compiere sforzi supplementari. La relazione pubblicata oggi offre una panoramica dei risultati delle azioni intraprese da Volkswagen a seguito di tale richiesta.

Il regolamento sulla cooperazione per la tutela dei consumatori dell’UE collega le autorità nazionali per la tutela dei consumatori nell’ambito di una rete di esecuzione paneuropea. Grazie a tale rete, un’autorità nazionale di uno Stato membro può chiedere alla propria omologa di un altro Stato membro di intervenire in caso di violazione transfrontaliera di una norma UE di tutela dei consumatori.

La cooperazione è applicabile alle norme a tutela dei consumatori che disciplinano vari ambiti, quali la direttiva sulle pratiche commerciali sleali, la direttiva sui diritti dei consumatori o la direttiva sulla vendita e sulle garanzie. Nell’ambito della rete di cooperazione per la tutela dei consumatori, le autorità riesaminano regolarmente le questioni di interesse comune per la tutela dei consumatori nel mercato unico e coordinano la loro sorveglianza del mercato nonché le eventuali azioni di esecuzione. La Commissione agevola lo scambio di informazioni fra le autorità e il loro coordinamento.

Più in generale, quando un costruttore di automobili viola le norme dell’UE in materia di omologazione, lo Stato membro che ha omologato il tipo di veicolo deve fare due cose: ordinare misure correttive, come il ritiro, al fine di garantire che tutti i veicoli interessati siano messi in conformità con la legge; applicare sanzioni efficaci, proporzionate e dissuasive nei confronti del costruttore di automobili.

La Commissione pubblica regolarmente una panoramica sulle azioni di ritiro relative alle emissioni di NOX. Essa segue molto da vicino l’attuazione da parte degli Stati membri delle norme in questione e ha portato all’avvio di una serie di procedure di infrazione nei confronti di Germania, Lussemburgo, Spagna e Regno Unito per quanto riguarda il gruppo Volkswagen.

La Commissione ha inoltre spinto per una revisione radicale della normativa in materia di omologazione dell’UE. Di conseguenza, a partire da settembre 2020, la Commissione potrà ordinare ritiri a livello dell’UE e imporre sanzioni amministrative ai costruttori o ai servizi tecnici fino a 30 000 EUR per i veicoli non conformi.

Per ulteriori informazioni

Conclusioni sul caso Volkswagen

IP/18/4549

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