K metro 0 – Bruxelles – Il sondaggio condotto dal Parlamento europeo in vista delle prossime elezioni europee, su 27.601 cittadini dei 28 Stati membri, ha messo in evidenza un dato allarmante. Solo il 39% degli italiani giudica positiva l’appartenenza all’UE, segnando comunque un +3% rispetto a soli sei mesi fa.  Il dato è il terzultimo in Europa dopo i croati (36%) e i cechi (34%). Il dato si contrappone alla maggioranza dei paesi europei dove il consenso all’UE sfiora il 60%, in questi stati infatti si ritiene che l’appartenenza del proprio Paese all’Ue rappresenti una “cosa positiva”. Si tratta del punteggio più alto mai registrato dal 1983.

Secondo il 61% degli italiani, questi non si sentono rappresentati dalle istituzioni europee e sentono che la loro voce non conta. Mentre per gli italiani i  temi più importanti per la prossima campagna elettorale sono l’immigrazione (66%), la lotta alla disoccupazione giovanile (60%), l’economia e la crescita (57%) e la lotta al terrorismo (54%). Per gli altri paesi dell’UE invece le questioni fondamentali sono leggermente diverse: quasi la metà (49%) mette al primo posto la lotta contro il terrorismo, poi disoccupazione giovanile (48%), terza l’immigrazione (45%) e infine economia e crescita (42%). Secondo il sondaggio per il 71% degli italiani solo i partiti anti-establishment possono operare in Italia un cambiamento radicale, ma allo stesso tempo il l 67% degli italiani ritengono che essere semplicemente ‘contro’ l’Europa non porti di per sé benefici.

Interrogati su questioni specifiche che vorrebbero vedere dibattute nelle campagne elettorali in tutto il continente, i belgi, invece, citano la lotta al terrorismo come una questione prioritaria (49%), seguita da quella contro la disoccupazione giovanile (46%). L’immigrazione, i cambiamenti climatici e la protezione ambientale si sono classificati al terzo posto (44%), seguiti dall’economia e dalla crescita (38%). Secondo l’Eurobarometro, più della metà di tutti i belgi (57%) pensa che i cittadini dell’Unione voteranno alle elezioni europee perché “è loro dovere come cittadini”.

Per il 53% degli italiani intervistati la scelta del presidente della Commissione Ue da parte dell’Europarlamento li motiverebbe ad andare a votare alle prossime elezioni europee. Secondo il sondaggio poi solo 4 italiani su 10 conosce la data delle prossime consultazioni europee del maggio 2019 (al contrario della Germania dove la percentuale è del 32%).

il 42% degli italiani avrebbe l’intenzione di dare al Parlamento europeo un ruolo più sostanzioso, mentre il 28% ridurne i poteri. Il 34% dichiara anche di avere un’immagine positiva dell’istituzione, mentre il 22% l’avverte totalmente negativa.  Il sondaggio rivela anche l’euroscetticismo di paesi come Grecia e Repubblica Ceca. Mentre il 75% dei tedeschi sono dell’opinione che il loro paese benefici dell’adesione all’UE, in Belgio la percentuale è del 77%, in Danimarca del 84% e al 54%in Austria.

Tra i primi commenti al sondaggio c’è quello presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani che ha dichiarato: “L’Italia paga anche lo scotto di una ripresa economica che va a rilento” e ciò produce “insoddisfazione da parte dei cittadini, anche nei confronti delle istituzioni europee che hanno la loro responsabilità, ma c’è anche il tentativo di mandare sempre tutta la spinta negativa verso Bruxelles”. E ha aggiunto: “Però bisogna dire che nell’ambito dell’inchiesta rispetto all’anno scorso c’è un incremento di coloro che invece credono nell’Unione europea. È assolutamente insufficiente, però c’è già un’inversione di tendenza”.